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Nel 2019 solo un’accelerazione dell’export, seppure a ritmi non brillanti, dopo il rallentamento registrato nel 2018, potrebbe scongiurare il rischio di una recessione dell'Italia.
Nei primi quattro mesi dell’anno la performance delle vendite italiane all’estero ha mostrato segnali positivi per effetto della tenuta delle vendite negli Stati Uniti, nonostante le tensioni commerciali; della ripresa della domanda asiatica di beni italiani ed europei, anche grazie all’euro più debole; del rimbalzo dell’export in Svizzera e Regno Unito, in quest’ultimo caso anche per anticipare l’effetto Brexit.
Tuttavia, hanno rallentato le vendite italiane nei principali paesi europei, specie a causa della debolezza dell’hub produttivo tedesco, a cui l’Italia è legata a doppio filo. Pesa, in particolare, l’alta incertezza riguardo all’escalation dei dazi USA, che minaccia il settore dell’auto. Una ripartenza delle catene europee del valore è condizione necessaria per una ripresa sostenuta dell’export italiano.