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Sin dal 1958, anno di fondazione della Delegazione presso le istituzioni europee, Confindustria vanta la più antica e consolidata rappresentanza dell’industria italiana in Europa.
La missione principale consiste nel rappresentare, promuovere e difendere gli interessi del sistema industriale italiano presso le Istituzioni europee.
La sede di Bruxelles svolge un’attività di lobbying, sia in riferimento a tematiche legislative particolari, che ad opportunità progettuali e di finanziamento dell’Unione europea.
Svolge inoltre un’attività di formazione sui temi europei e sull’accesso ai finanziamenti e un’azione di informazione al Sistema sulle attività portate avanti a Bruxelles e su quanto si muove a livello UE.
Tali attività sono sempre realizzate in stretto coordinamento con la sede centrale di Roma e con il sistema associativo di Confindustria.
Newsletter quindicinale sulle attività della Delegazione e sulle principali azioni europee di interesse per il Sistema.
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Rassegna stampa commentata a cura della Delegazione sui principali temi europei di interesse per il Sistema associativo, online da martedì a venerdì.
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Il Quadro finanziario pluriennale - QFP stabilisce le priorità strategiche su cui l’Unione europea impiegherà le sue risorse in un arco di sette anni.
Confindustria segue il processo di adozione del QFP perché in esso sono contenuti programmi a gestione diretta e indiretta vitali per i territori e per le imprese. Nel negoziato sul Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 Confindustria ha giocato un ruolo attivo, attraverso una strategia di lobby a trecentosessanta gradi, per contribuire alla definizione della governance dei principali programmi di cui si compone: Politica di Coesione, Connecting Europe Facility/Meccanismo per Collegare l’Europa - CEF/MCE (per le infrastrutture), InvestEU (il nuovo Piano Juncker), Digital Europe, HorizonEurope (erede di Horizon2020) e Programma per il Mercato Unico (che mette insieme diversi programmi, da Cosme al Programma per la Statistica, dalla politica per i consumatori alla sorveglianza di mercato).
Il sistema di regole all’interno del quale si svolgono le relazioni economiche e commerciali con i Paesi extra-UE viene definito pressoché integralmente a livello europeo.
La politica commerciale è di competenza esclusiva dell’UE: ciò significa che solo l’UE, e non i suoi singoli Stati membri, può legiferare e concludere accordi internazionali riguardanti il commercio di beni, servizi, investimenti e aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale.
Per l’industria è dunque essenziale monitorare da vicino questo fronte, anche perché molte delle decisioni che vengono assunte a Bruxelles - dall’introduzione di dazi antidumping all’imposizione di sanzioni economiche - hanno un impatto diretto e immediato sull’attività aziendale.
Confindustria, anche per il tramite della sua Delegazione presso l’UE e in stretto coordinamento col Sistema associativo nel suo complesso, segue con attenzione gli sviluppi in questo settore con l’obiettivo di promuovere gli interessi dell’industria italiana a livello internazionale e garantire alle imprese associate maggiori opportunità di accesso ai mercati esteri.
In materia di affari finanziari, Confindustria segue con attenzione i temi relativi alla regolamentazione finanziaria internazionale e al completamento dell’Unione dei mercati dei capitali.
In questa sezione si trovano i dossier più rilevanti per il Sistema in materia di Ambiente, Energia e Clima.
Tra le politiche europee, quelle ambientali sono da sempre considerate di fondamentale interesse, data la volontà di offrire ai cittadini della Comunità uno dei più elevati standard di vivibilità al mondo. Per questo motivo, l’UE, in collaborazione con gli Stati Membri, ha elaborato un programma da realizzare entro il 2050, che si basa su obiettivi orientati a perseguire, in particolar modo, la protezione e il miglioramento del capitale ambientale, attraverso il perseguimento di un'economia basata su basse emissioni di CO2, efficiente impiego delle risorse e consumo di suolo a tasso zero, al fine di ridurre al minimo i rischi per il clima, la salute umana e la biodiversità, in accordo con la strategia del Piano europeo Green New Deal e nella logica dell’economia circolare. In questo contesto, la Delegazione di Confindustria presso l’UE svolge attività di integrazione tra le Istituzioni europee e il tessuto imprenditoriale italiano al fine di mettere a disposizione di quest’ultimo informazioni, approfondimenti e monitoraggio delle politiche comunitarie ambientali.
L'UE promuove fortemente la creazione di una società europea caratterizzata da basse emissioni di carbonio, perseguendo una politica tendente a zero emissioni (carbon neutrality) e puntando sui necessari investimenti pubblici e privati per facilitare la transizione verso un’energia pulita. In tale contesto l’UE intende creare un settore energetico sostenibile che stimoli la crescita, l'innovazione e l'occupazione, al fine di migliorare contemporaneamente la qualità della vita dei cittadini e rafforzare i diritti dei consumatori. L’UE non soltanto si impegna a garantire l’efficienza del mercato energetico, ma dà anche impulso a politiche volte a promuovere l’interconnessione delle reti energetiche, che vanno dai combustibili fossili, al nucleare e alle energie rinnovabili, tra le quali: solare, eolica, da biomassa, geotermica, idroelettrica e mareomotrice. La Delegazione di Confindustria presso l’UE è attiva nella discussione delle politiche energetiche in ambito europeo, garantendo pronta informazione al sistema imprenditoriale italiano per permettere a quest’ultimo una migliore competitività nel mercato internazionale.
I cambiamenti climatici rappresentano una sfida globale che richiede una risposta immediata ed efficiente. L'UE ha fissato obiettivi ambiziosi entro l’anno 2020 che prevedono la riduzione di emissioni di gas a effetto serra del 20%, in particolare di quelle industriali ad alta intensità energetica, l’aumento della quota di energie rinnovabili del 20% e il miglioramento dell'efficienza energetica ugualmente del 20%. A questi si aggiungono i traguardi che l’UE si è posta di raggiungere entro il 2030, tra i quali la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990. E ancor più ambizioso è l'obiettivo di realizzare un'UE a impatto climatico zero entro il 2050 e, a seguito dell’Accordo di Parigi, di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C, cercando di mantenere i valori entro 1,5°C. La Delegazione di Confindustria presso l’UE svolge attività di informazione, approfondimento e monitoraggio delle politiche climatiche europee, al fine di assicurarne la conoscenza e la comprensione al sistema imprenditoriale nazionale e, di conseguenza, l’osservanza di quest’ultimo delle direttive europee per essere competitivo a livello globale.
In questa sezione si trovano i dossier più rilevanti per il Sistema in materia di trasporti e infrastrutture.
Confindustria svolge azioni di lobbying per promuovere un’applicazione uniforme del diritto UE negli Stati membri, evitare azioni di nazionalismo economico anche nei settori già armonizzati, per evitare che ci siano o si creino distorsione competitive, per favorire il completamento del mercato unico in tutte le sue diramazioni (Energia, Capitali, Digitale, Trasporti e Servizi) e per fare in modo che le riforme proposte non creino ulteriori oneri burocratici a carico delle imprese.
La competitività dell'industria europea è al centro dell'agenda politica dell'UE. La politica industriale europea mira a supportare la trasformazione digitale e verde attraverso interventi volti a rafforzare la digitalizzazione delle imprese e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
In particolare, le azioni promosse in questo ambito dalla Commissione europea includono: sostenere l'innovazione e le tecnologie avanzate e agire sulla proprietà intellettuale in modo che le imprese possano trarre i massimi benefici dagli asset immateriali; sviluppare le catene del valore strategiche, gli ecosistemi industriali e i cluster; promuovere piattaforme di confronto e dialogo, come gli Industry Days o le alleanze industriali volte a riunione tutti gli attori rilevanti in un determinato settore o catena del valore (come le alleanze nel settore delle batterie, dell'idrogeno e delle materie prime).
Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell'economia europea, ricoprono un ruolo chiave nelle catene del valore e negli ecosistemi industriali e sono fondamentali per la doppia transizione verso un'economia sostenibile e digitale. Al centro dell'azione della Commissione europea, c'è la nuova strategia per le PMI che mira a promuovere le condizioni affinché l'Europa diventi il luogo più attraente per avviare una piccola impresa, farla crescere ed espandersi nel mercato unico e oltre.
La strategia per le PMI propone azioni per rimuovere gli ostacoli normativi e burocratici, aiutare le PMI ad operare a livello transfrontaliero e internazionalizzarsi, migliorare l’accesso ai finanziamenti.
La Commissione fornisce anche un sostegno fondamentale alle PMI attraverso strumenti dedicati come l’Enterprise Europe Network, il portale unico sull'accesso ai finanziamenti o il sito web di supporto per l'internazionalizzazione delle PMI.
Accanto al finanziamento delle attività di ricerca e di innovazione, la Commissione promuove azioni dirette a rafforzare lo spazio europeo della ricerca con l’obiettivo di stimolare gli Stati membri a dare priorità agli investimenti in R&I, approfondire la loro cooperazione a livello UE, migliorare l'accesso all'eccellenza in tutta Europa e trasferire i risultati della R&I nell'economia, garantendo la leadership europea e migliorando le condizioni quadro per la R&I.
I prossimi anni rappresenteranno il Decennio del Digitale per l’Europa.
Confindustria ha ben chiara l’importanza della transizione digitale per la competitività della società ed economia italiana. La principale sfida che oggi si configura è quella di sviluppare un’industria delle tecnologie e soluzioni digitali, solida, resiliente e strategicamente autonoma.
Per tale ragione, Confindustria rappresenta da anni efficacemente le istanze del sistema industriale italiano in relazione all’economia digitale presso le Istituzioni europee. La creazione di un cloud europeo, l’Intelligenza Artificiale, lo sviluppo di supercomputer di nuova generazione, l’Economia delle piattaforme e la concorrenza digitale, la governance dei dati industriali, la privacy online, la cybersecurity, le competenze digitali, rappresentano solo alcuni dei temi su cui l’Europa, e con lei l’Italia, si potrà giocare un ruolo di primo piano a livello globale se saprà coglierne le opportunità e governarne le sfide.
Le mutate condizioni di mercato prodotte dalla globalizzazione e dalla transizione digitale sollevano interrogativi circa l’adeguatezza delle regole della concorrenza al nuovo contesto economico.
L’Unione europea ha avviato, infatti, una valutazione delle regole e prassi applicative in materia che include le misure correttive antitrust, gli accordi orizzontali e verticali, le concentrazioni e l’attualità della definizione di mercato rilevante nonché le modalità per migliorare l’individuazione dei casi rilevanti e velocizzare le indagini.
A tal proposito, Confindustria, che da tempo ha manifestato la necessità di dedicare un’attenta riflessione alle regole attualmente in vigore, monitora gli sviluppi del quadro normativo e lavora a stretto contatto con le istituzioni europee per promuovere le istanze del tessuto industriale italiano.
Su questo fronte, Confindustria, oltre ad una intensa attività di monitoraggio delle attività comunitarie, rappresenta efficacemente gli interessi del sistema industriale italiano presso le istituzioni europee.
L’azione europea a sostegno del sistema culturale e creativo si sviluppa attraverso il coordinamento delle politiche nazionali e l’attuazione di iniziative di finanziamento a gestione diretta e indiretta.
Su questo fronte, Confindustria è impegnata nel monitoraggio delle attività comunitarie e nel dialogo con le istituzioni europee al fine di assicurare supporto strategico e investimenti, promuovendo le istanze specifiche delle imprese italiane attive nel settore.