L'aritmetica della crescita italiana

RAPPORTO DI PREVISIONE

L'aritmetica della crescita italiana

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1. Un confronto con le crisi petrolifere

1. Il reddito disponibile reale delle famiglie italiane ha limitato i danni nel 2022

1. Il contributo di profitti e costo del lavoro alla dinamica inflattiva in Italia

1.. Superbonus: quali impatti sulla manifattura e costi per la finanza pubblica?

2. L’impatto sull’economia italiana di un blocco al gas russo e di un price cap

2. L’intensità energetica dell’industria si riduce nel 2022: possibili spiegazioni

2. Depositi delle imprese italiane: il calo troppo rapido e profondo preoccupa

2.. Occupazione in Italia: un bilancio dell’ultimo quindicennio

3. Luci e ombre sulla ripresa del turismo in Italia

3. Quale impatto dei rialzi dei tassi ufficiali su investimenti e PIL?

3. Ancora incompleta la riforma del Patto di Stabilità e Crescita

3.. Torna il Patto di Stabilità e Crescita, quale impatto delle nuove regole?

4. PNRR: riuscirà ad essere attuato nei tempi previsti?

4. Come si spiega l’ottima performance dell’export italiano nonostante i numerosi shock?

4. La recessione tedesca e i possibili riflessi sull’economia italiana

4.. Costo dell’elettricità troppo alto per le imprese italiane

5. I prezzi record dell’energia fanno salire i costi delle imprese italiane alle stelle

5. Margini manifatturieri: andamenti eterogenei tra i settori nell'ultimo triennio

5. Stima dell’impatto macroeconomico degli investimenti del PNRR

5.. Trasporti e logistica: l’impatto delle strozzature mondiali per l’industria italiana

6. Indicatori qualitativi e dati effettivi: nel 2022 un legame meno stretto (come nel 2013)

6. Piccole e medie imprese: più solide di quanto si pensi

6. Cina, modello in crisi o in trasformazione?

6.. Investimenti PNRR: a che punto siamo?

7. Robusta la risposta del Governo italiano contro il “caro energia”

7. La manovra di bilancio nel DPB 2024

8. Cambi mondiali in ordine sparso, tra rialzi dei tassi e shock energetico

9. Manovre espansive con impatti negativi: il caso recente del Regno Unito

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INFOGRAFICA DAL CSC — L'aritmetica della crescita italiana

Il calo del PIL anche nel 4° trimestre 2018 (-0,2 dopo -0,1 per cento) porta a -0,2 per cento l'eredità per la crescita annua dell'Italia nel 2019.

Ciò rende difficile raggiungere una crescita soddisfacente nell'anno in corso, anche in considerazione del contesto economico attuale che, stando agli indicatori congiunturali, risulta ancora fragile. Ottenere un incremento del PIL dell'1,0 per cento richiederebbe una variazione trimestrale di +0,5 per cento fin dal primo trimestre. Quattro trimestri con questo ritmo si sono visti, l’ultima volta, 18 anni fa.

Per far ripartire l'espansione è necessario attivare investimenti pubblici e privati. Anche per ridurre il differenziale negativo di crescita rispetto al resto dell'Eurozona (nel 2018 ancora intorno a un punto percentuale).

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