Introduzione di Stefano Manzocchi, Pier Luigi Sacco
Acquista subito la rivista
Altre pubblicazioni
Per informazioni
Gianluca Gallo
CSC - Centro Studi
06.5903506
[email protected]

Introduzione

di Stefano Manzocchi, Pier Luigi Sacco
  • Il nostro Paese è un posto della cultura. Dall’eredità antica del greco-romano, al Rinascimento e oltre, con il più alto numero di siti Unesco al mondo e tradizioni radicate in tutte le arti, Italia è sinonimo di cultura. Ma qual è, oggi, il posto della cultura nella nostra società ed economia?
  • Non è usuale, per un giornale generalista come questo, dedicare un volume a un singolo comparto. Naturalmente, la ragione di questo numero della Rivista di Politica Economica è che l’ambito dei servizi e beni culturali esprime in larga misura l’identità della società in cui si esprime e nella quale svolge le sue attività, oltre a contribuire al benessere tangibile e immateriale delle persone che vi sono coinvolte come fornitori o utenti di servizi culturali. Senza alcune pretesa di esaustività, presentiamo dunque in questo volume una ricognizione della struttura ed evoluzione recente del settore culturale nel nostro Paese, nonché una disamina pur incompleta di aspetti di rilievo connessi con la produzione e fruizione di servizi culturali.
  • Nella prima parte del volume, le autrici e gli autori definiscono contesto, metriche e alcune problematiche strutturali che riguardano il comparto della cultura. Nella seconda parte, presentiamo una raccolta di contributi che approfondiscono alcuni aspetti specifici, e a nostro avviso assolutamente rilevanti, dell’economia della cultura e dei riflessi e interconnessioni che questa ha con molti ambiti della società italiana ed europea.

Il settore culturale nell’economia: dimensione e collocazione

di Marco Causi
  • La dimensione economica del settore culturale (il peso che ha su PIL, occupazione, altre variabili aggregate del sistema economico) è valutata in modo differenziato dalle fonti statistiche ufficiali nazionali e internazionali nonché dai numerosi report indipendenti che lo hanno analizzato.
  • In questo contributo si propone una descrizione delle dimensioni e della dinamica economica del settore culturale in una prospettiva internazionale che, tenendo conto della disomogeneità dei dati statistici esistenti, prova a ricostruire un’analisi dei fattori che lungo gli ultimi quindici anni ne hanno determinato la crescita, le difficoltà e i principali cambiamenti nella struttura industriale e nei modelli di business. L’analisi si estende all’evoluzione più recente, nell’anno della crisi pandemica e nel biennio successivo. Viene illustrata in modo sintetico la posizione del settore culturale italiano, i suoi punti di forza e quelli di fragilità.
  • La tesi principale è che l’importanza del settore culturale non dipende solo (né tanto) dalla dimensione, ma piuttosto dalla sua collocazione nella struttura produttiva e nei sistemi socioeconomici.

JEL Classification: Z11.
Keywords: cultural economics, pandemics, cultural industries, digital industries.

La partecipazione culturale e il suo impatto in termini di coesione sociale e benessere: una rassegna dello stato dell’arte

di Alessandra Passaretti, Sabrina Pedrini, Pier Luigi Sacco
  • Di fronte alle complesse sfide della contemporaneità il ruolo della cultura e delle istituzioni culturali è al centro di intensi dibattiti riguardo alla loro funzione e all’impatto che possono avere sulla società e sugli individui. Tradizionalmente associati alla conservazione del patrimonio, i luoghi culturali stanno vivendo una trasformazione significativa, allineando sempre più le loro mission alle esigenze della comunità per promuovere cittadinanza attiva e benessere individuale e collettivo.
  • Questo cambio di prospettiva pone l’accento sulla partecipazione culturale come catalizzatore di creatività e apprendimento tra pari, trasformando le istituzioni culturali in agenti di innovazione e trasformazione. La partecipazione culturale attiva diventa cruciale per la creazione di luoghi dinamici animati da pratiche di co-creazione, scambio e innovazione che favoriscano la comprensione della diversità, il superamento degli stereotipi, l’incontro con l’altro.
  • Questo contributo esplora la natura partecipativa delle istituzioni culturali, che può facilitare l’avvio di percorsi trasformativi verso la coesione sociale, la consapevolezza intersezionale, il benessere individuale e collettivo e il cambiamento sociale proattivo.

JEL Classification: I31, Z10.
Keywords: benessere individuale, benessere collettivo, cultura, partecipazione culturale, coesione sociale.

Le politiche per le professioni nel settore culturale e creativo

di Alessandro F. Leon
  • L’articolo è incentrato sulle esigenze di lavoro esistenti per le professioni culturali e creative in Italia e sulle politiche pubbliche che si potrebbero attuare. Gli argomenti affrontati sono tre: la schematizzazione di alcuni fatti economici di tipo strutturale ed evolutivo del settore culturale e creativo in Italia; la messa in luce di criticità e di alcuni temi chiave in tema di lavoro e delle professioni nei settori delle imprese culturali e creative; la proposizione di politiche di intervento a favore delle professioni culturali e creative. Le politiche pubbliche, in particolare, sono proposte per promuovere alcuni specifici profili professionali che si ritengono più innovativi. In particolare, si mettono in luce le tipologie e le tecniche educative e di formazione professionale che si dovrebbero applicare.

Jel Classification: J24, Z1, J44.
Keywords: imprese culturali e creative, professioni culturali, soft skills, flessibilità del mercato del lavoro.

Cultura e comportamenti pro-ambientali: elementi per una agenda di ricerca

di Alessandro Crociata
  • Una nuova letteratura all’interno dell’economia della cultura dimostra, attraverso analisi esplorative, che l’accumulazione di esperienze culturali può essere una determinante di comportamenti virtuosi. La pro-socialità e la pro-attività come caratteristiche di questi comportamenti sono alla base di una prima riflessione empirica che apre la strada verso una nuova agenda di ricerca sulla cultura come antecedente e determinante di comportamenti pro-ambientali. In questo lavoro si affronta il tema a partire da questi contributi per affermare la necessità di un framework teorico che dia la possibilità di misurare l’impatto della cultura sul cambiamento comportamentale.

JEL Classification: Z1, D1, D91.
Keywords: Z, cultura, capitale culturale, comportamenti pro-ambientali.

Abbiamo bisogno di servizi culturali

di Annalisa Cicerchia
  • La nostra Costituzione impegna la Repubblica a tutelare, garantire, e promuovere l’uguaglianza dei cittadini rispetto ad alcuni beni fondamentali, come la libertà, il lavoro, la salute, la sicurezza, l’istruzione, e la cultura.
  • Tutele, garanzie, e promozione, in concreto, si attuano attraverso un sistema di servizi pubblici, la maggior parte dei quali decentrati. Alcuni di essi, come quelli che riguardano la salute e l’istruzione, sono tenuti ad assicurare livelli minimi di prestazione, affinché, né le diverse condizioni economiche e sociali in cui versano i cittadini, né l’assetto del territorio in cui vivono pongano limitazioni al diritto di ognuno di godere di beni essenziali.
  • L’articolo propone una riflessione su quali sono, o dovrebbero essere, i servizi che garantiscono il diritto alla cultura in un paese dove le barriere all’accesso sono ancora altissime e la partecipazione disegna mappe di straordinaria disuguaglianza.

JEL Classification: I30, L3, Z1.
Keywords: gestione dei servizi culturali, politiche culturali, servizi culturali, welfare culturale.

Cultura e creatività: il ruolo della comunità della conoscenza e dell’innovazione per le industrie culturali e creative nella tripla transizione

di Daniela Sani, Costanza Miliani, Alessandra Marasco, Barbara Busi
  • Il contributo illustra il ruolo propulsivo della Comunità della Conoscenza e dell’Innovazione (KIC) dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT) per le industrie culturali e creative (ICC) nelle transizioni verde, digitale e sociale.
  • Sono illustrate la genesi e la portata di azione della Comunità, evidenziandone la rilevanza anche per il contesto nazionale.
  • Il contributo si sofferma sulle potenzialità per il patrimonio culturale rispetto alle sfide della tripla transizione.

JEL Classification: O1, O3, L2, L3.
Keywords: industrie culturali e creative, Comunità della Conoscenza e dell’Innovazione, tripla transizione, patrimonio culturale.

Possibilità, opportunità e rischi del finanziamento privato alla cultura. Alcuni esempi dal modello italiano e inglese

di Anna Pirri Valentini, Mark Thatcher
  • In un contesto nel quale il finanziamento statale nei confronti delle istituzioni culturali diminuisce o rimane statico, queste ultime sono soggette a pressioni sempre maggiori nell’attrarre fondi provenienti dal settore privato. Ma il sovvenzionamento dei privati alle istituzioni culturali pubbliche se da un lato rappresenta una necessità, porta anche con sé dei rischi legati alla natura dei proventi e dei soggetti che li detengono. Tale situazione ha determinato, in alcuni contesti, l’insorgere di proteste di ordine etico e politico, ponendo le istituzioni culturali e gli attori pubblici davanti a questioni di opportunità sempre più pressanti.
  • L’articolo analizza quali sono le regole che, in Italia e in Inghilterra, determinano la possibilità per i musei nazionali di accettare sponsorship da soggetti privati o per permettere l’uso di riproduzioni digitali dei beni culturali custoditi nelle collezioni statali. Attraverso la disamina di alcuni casi controversi ed emblematici del rapporto tra pubblico e privato nella gestione delle istituzioni culturali vengono messe in evidenza le scelte e gli strumenti che i musei nazionali, le istituzioni e i governi centrali hanno adottato per fronteggiare tali situazioni.

JEL Classification: Z18.
Keywords: cultural public policy, sponsorship, digital reproduction of cultural property, Italy, England, national museums, culture funding.

L’industria come componente del patrimonio culturale italiano

di Antonio Calabrò
  • La cultura d’impresa italiana è una cultura politecnica, fondata cioè sulle sintesi originali tra conoscenze scientifiche, competenze tecnologiche e saperi umanistici, tra qualità e funzionalità, tra consapevolezza dell’importanza della memoria del “fare, fare bene e fare del bene” e attitudine all’innovazione.
  • Il rapporto tra l’impresa e i suoi territori di radicamento rafforza una speciale sensibilità per tutte le dimensioni della sostenibilità, ambientale e sociale. E si traduce anche in una sofisticata tendenza alla qualità non solo delle produzioni, ma anche dei luoghi del produrre e del lavorare, della cosiddetta “fabbrica bella” e cioè ben progettata, innovativa, inclusiva, sicura e, appunto, sostenibile.
  • I valori dell’impresa familiare, attenta alle persone e a tutti gli stakeholder, ne sono cardini fondamentali. E danno una connotazione particolare alla capacità di “produrre cose belle che piacciono al mondo”, seguendo la definizione di un grande storico dell’economia, Carlo Maria Cipolla. I primati della meccatronica. Mani che pensano.
  • Il design ne è testimonianza esemplare. E i musei e gli archivi storici d’impresa riuniti in Museimpresa documentano l’evoluzione di attività manifatturiere e di servizi che proprio nelle storie d’intraprendenza e nell’attitudine flessibile al cambiamento radicano la propria competitività sui mercati internazionali. Un solido capitale sociale per reggere le sfide della nuova globalizzazione.

JEL Classification: L6, L8.
Keywords: saper fare, competitività, cultura politecnica, racconto, sostenibilità sociale, manifattura, formazione continua, visione internazionale.

Il Modello “Cultura Italiae”. Associazionismo e cultura sulla strada per il benessere economico

di Angelo Argento, Walter Simonis
  • Cultura e benessere economico sono due concetti strettamente collegati tra loro. Allo stesso modo, la disparità nella distribuzione della cultura può essere analizzata come una delle cause che partecipano all’allargamento del divario economico tra le classi più ricche e quelle più povere. In quest’ottica, i concetti di “capitale culturale” e “capitale sociale” rappresentano degli strumenti chiave per affrontare tale discorso sotto una prospettiva sociologica. Come osservato da Pierre Bourdieu e altri, la condivisione di questi due tipi di capitali rappresenta una delle dinamiche che contribuiscono principalmente alla mobilità sociale. Tale condivisione avviene, tuttavia, in ambienti ristretti e perlopiù all’interno di classi sociali. La dimensione associativa è in grado di rompere questa dinamica.
  • Cultura Italiae è un modello di associazione che collabora con le altre realtà culturali, le istituzioni e la società civile, mettendo a disposizione il proprio capitale sociale al servizio della diffusione del capitale culturale all’interno del Paese in una prospettiva di futura prosperità economica. Questo contributo si sofferma concretamente sulle metodologie e i mezzi tramite i quali Cultura Italiae svolge la sua attività di promozione della cultura in quanto mezzo di sviluppo umano ed economico.

JEL Classification: A13, A14, D63, D71.
Keywords: cultura, associazionismo, sociologia dello sviluppo, Cultura Italiae, capitale sociale, capitale culturale, mobilità sociale.

Dove siamo
Complementary Content
${loading}