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Rapporto Catene di fornitura tra nuova globalizzazione e autonomia strategica

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L’iperglobalizzazione dei primi anni Duemila ha lasciato il posto a una fase di globalizzazione lenta (slowbalization). Tuttavia, la globalizzazione resta profonda e complessa, con dinamiche eterogenee lungo le sue molteplici dimensioni. L’intensità degli scambi mondiali di beni si è rafforzata, in rapporto alla produzione industriale. Rispetto al PIL, invece, è frenata dalla terziarizzazione dei paesi emergenti e dipende dalle fluttuazioni nei prezzi delle commodity. Nel complesso, il commercio di beni è risalito al 25% del PIL globale nel 2022, sugli stessi livelli pre-crisi finanziaria 2008.
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Il termine globalizzazione si riferisce a un insieme di fenomeni che hanno determinato una crescente interdipendenza tra le economie mondiali, lungo dimensioni diverse e interconnesse: scambi di beni e servizi, investimenti diretti esteri, flussi finanziari, trasferimenti tecnologici, condivisione di dati e informazioni, spostamenti di persone per turismo e per lavoro.
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Il rapporto tra stati sovrani è sempre stato caratterizzato dalla tensione, e a volte contraddizione, tra apertura agli scambi e autonomia produttiva, fin dall’inizio della storia della civiltà occidentale.
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L’aumento delle tensioni geopolitiche, una globalizzazione che non ha mai coinvolto pienamente tutte le economie del mondo, l’uscita dall’Unione europea del Regno Unito, la diffusione della pandemia da Covid-19 con i relativi problemi logistici che ne sono conseguiti e, per finire, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia hanno messo in evidenza le fragilità delle profonde interdipendenze tra le economie, impattando direttamente sulle imprese.
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07 giugno 2023
Rapporto Esportare la dolce vita 2023
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Il BBF è l’espressione più facilmente riconoscibile del made in Italy, riprendendo i tratti più caratteristici dell’heritage culturale dell’Italia, delle sue tradizioni, dei suoi paesaggi e delle sue opere d’arte, contribuendo a comporre l’immagine dell’Italia produttiva. In questo senso il “bello e ben fatto”, oltre a rappresentare una quota importante dell’export italiano nel mondo, fa da volano a tutte le esportazioni italiane, avendo un valore non solo economico, ma anche immateriale. L’Italia esporta il 99% degli oltre 5.000 prodotti scambiati al mondo, e con la stessa proporzione i quasi 1.400 prodotti finali di consumo. L’Italia è seconda solo alla Cina per varietà di prodotti esportati nel comparto del BBF.

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31 maggio 2023
Rapporto Ingenium 2023 - Il potenziale dei beni strumentali italiani ...
Prodotto: Esportare la Dolce Vita - Ingenium

Nell’affrontare lo scenario internazionale, l’Italia può far leva sulle esportazioni a elevata sofisticazione di beni strumentali. In particolare, a quelli che si distinguono per l’alta intensità di automazione, creatività e tecnologia. ACT comprende 202 categorie di prodotto (l’individuazione del gruppo ACT è stata realizzata in stretta collaborazione con le dodici associazioni di categoria facenti capo a Federmacchine) che si articolano in 12 comparti legati alla produzione di macchinari e accomunate soprattutto dall’elevato grado di precisione, da una presenza dell’elettronica sempre più pervasiva rispetto alla parte meccanica, dall’agilità nell’adottare soluzioni su misura e da un crescente contenuto di servizi nell’offerta di vendita.

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