COMUNICATI STAMPA

ITALIA-SPAGNA: ALLEANZA TRA CONFINDUSTRIA E CEOE PER RILANCIARE LA CRESCITA UE

L’incontro con 130 aziende durante il viaggio di Stato di S.M. il Re Felipe VI in Italia

Roma, 12 dicembre 2024 – Si è tenuto questa mattina a Roma, presso Palazzo Colonna, l’incontro imprenditoriale Italia – Spagna nell'ambito della visita di Stato di S.M. il Re Filippo VI in Italia, alla presenza di 130 aziende spagnole e italiane per discutere delle alleanze strategiche tra i due Paesi e delle sfide e prospettive per un futuro di crescita sostenibile nell'ambito del nuovo ciclo europeo.

L'incontro, organizzato da Confindustria, CEOE, dalla Segreteria di Stato per il Commercio -ICEX e dalla Camera di Commercio spagnola, ha visto la partecipazione di S.M. il Re Filippo VI di Spagna e del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, della Vice Presidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti Barbara Cimmino, del presidente di CEOE Antonio Garamendi, oltre al Segretario di Stato al Commercio e Presidente di ICEX España Exportación e Inversiones, Amparo López Senovilla e al Presidente della Camera di Commercio spagnola, José Luis Bonet.

Il Business Summit è stato preceduto da una colazione ristretta in cui il Re di Spagna è stato accolto dal Ministro Tajani e dal Presidente di Confindustria Emanuele Orsini e dal Presidente di CEOE Antonio Garamendi.

“Le relazioni economiche tra Italia e Spagna sono solide, con oltre 2.000 aziende italiane in Spagna che generano 690 mila posti di lavoro e un fatturato superiore a 400 milioni di euro. Questa connessione, basata su sistemi produttivi complementari e una comune vocazione manifatturiera, offre ancora ampi margini di crescita. Rafforzare la collaborazione nei settori della sostenibilità, digitalizzazione e transizione energetica è essenziale per affrontare sfide condivise e accrescere la competitività. Insieme, possiamo promuovere un’agenda europea che valorizzi le nostre industrie e il ruolo dell’Unione Europea nel contesto globale”, ha detto Barbara Cimmino, Vice Presidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti.

“Il sostegno fornito dalla presenza di Sua Maestà il Re a questo incontro ha un ruolo fondamentale per continuare a fare progressi nel lavoro congiunto di collaborazione e rafforzamento delle relazioni commerciali tra Spagna e Italia. Dobbiamo essere in grado di continuare a rafforzare i nostri legami e trovare una voce comune quando si tratta di definire il percorso da seguire a livello europeo, dal punto di vista commerciale. Vogliamo incoraggiare un maggior numero di aziende spagnole a essere presenti in Italia, così come noi vogliamo accogliere più aziende italiane in Spagna”, ha aggiunto il presidente della CEOE, Antonio Garamendi.

Ai saluti istituzionali e al dibattito sulle relazioni industriali e commerciali tra i due Paesi, sono seguiti i tavoli settoriali su Infrastrutture, Mobilità e Trasporti; Energia, Ambiente e Transizione Verde; Industria, Difesa e Tecnologia; Finanza, Assicurazioni e Investimenti.

Gli scambi commerciali tra Itala e Spagna superano i 73 miliardi di euro, con 66,1 miliardi legati al commercio di beni, confermando la comune vocazione industriale. La Spagna è il quinto partner commerciale dell’Italia, mentre noi siamo il terzo per la Spagna. Gli investimenti diretti italiani in Spagna ammontano a 43,2 miliardi di euro, mentre quelli spagnoli in Italia raggiungono i 18,7 miliardi. Questi numeri dimostrano una connessione profonda, ma c’è ancora spazio per rafforzare la collaborazione.


MISMATCH, CONFINDUSTRIA: OLTRE DUE IMPRESE SU TRE NON TROVANO LE FIGURE PROFESSIONALI RICHIESTE

Aleotti: “Il disallineamento delle competenze è un problema nazionale che ostacola lo sviluppo del Paese”
Di Stefano: “Le imprese reagiscono al mismatch investendo nella formazione”

Roma, 10 dicembre 2024 – Più di due terzi delle imprese italiane segnalano difficoltà nel trovare le competenze necessarie per le proprie attività, con criticità particolarmente evidenti nel reperimento di profili tecnici, indicati dal 69,2% delle aziende, e di personale per mansioni manuali, segnalate dal 47,2% a livello nazionale e dal 58,9% nel settore industriale. Le difficoltà appaiono meno significative in relazione alle competenze trasversali, segnalate dal 16,5% delle imprese, e a quelle manageriali, indicate dall’8,3%. Questi dati emergono dall’Indagine Confindustria sul lavoro 2024, presentata oggi a Roma nel corso del convegno “Competenze e lavoro: l’Indagine Confindustria e le sfide delle imprese”.

Le difficoltà delle imprese si concentrano soprattutto in settori chiave come la transizione digitale, dove due aziende su tre segnalano problemi nel trovare competenze adeguate. Anche l’internazionalizzazione rappresenta un’area critica per circa un terzo delle imprese, mentre la transizione green viene indicata dal 15,1% delle aziende come un ambito in cui è complesso reperire figure specializzate.

Per far fronte a queste problematiche, le imprese italiane puntano su diverse soluzioni. La formazione del personale interno rappresenta la risposta principale, adottata dal 59,7% delle aziende. Molte realtà, pari al 49% del totale, si affidano a consulenze esterne per colmare i gap di competenze, mentre quasi un terzo (28,5%) partecipa a iniziative educative territoriali, come gli ITS Academy, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), e i tirocini curriculari.

L’incidenza del mismatch varia a seconda del settore e delle dimensioni aziendali. Nel comparto industriale, il 73,5% delle imprese dichiara difficoltà nel reperire competenze, contro il 65% nel settore dei servizi. La percentuale cresce con la dimensione dell’impresa, passando dal 64,8% nelle piccole realtà, al 72,8% nelle medie, fino al 77,6% nelle grandi aziende.

“Le imprese italiane faticano a trovare profili adeguati in molti settori strategici, segno di un forte disallineamento tra competenze richieste e offerte. A peggiorare il quadro, contribuiscono il calo demografico e l'invecchiamento della popolazione, che amplificano la carenza di lavoratori, rendendo necessario aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e attrarre immigrati qualificati. Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro non riguarda solo le imprese, ma l’intero Paese, compromettendone lo sviluppo economico. Serve un approccio sistemico che coinvolga istituzioni, aziende e sistema educativo in uno sforzo comune e coordinato per rispondere a questa sfida.”, ha detto Lucia Aleotti, Vicepresidente Confindustria con delega al Centro Studi.

“L’indagine Confindustria sul lavoro dimostra come le imprese, nonostante il mismatch di competenze, reagiscano collaborando con il sistema educativo attraverso PCTO, apprendistati e ITS Academy, supportate da associazioni territoriali e di categoria. Il suo valore emerge anche dall’inclusione tra le fonti della lettera del Ministro Valditara indirizzata agli studenti delle scuole medie e alle loro famiglie, confermandola come uno strumento utile per comprendere i trend del mercato e per orientare i giovani verso percorsi formativi in linea con le esigenze del lavoro. Un contributo prezioso anche per l’orientamento dei giovani”, ha aggiunto Riccardo Di Stefano, Delegato del Presidente di Confindustria per Education e Open Innovation.

La formazione del personale emerge, quindi, come uno degli strumenti più efficaci per superare le carenze di competenze. Nel 2023, il 57% delle imprese italiane ha investito in attività formative, ma questa percentuale sale al 66% tra le aziende che hanno dichiarato difficoltà di reperimento. Il fenomeno è particolarmente evidente nel settore industriale, dove si registra una differenza di 18 punti percentuali rispetto alla media generale, con un picco del 21,6% tra le piccole imprese.


ORSINI: SERVE CORAGGIO SULL’IRES PREMIALE

“Il 2025 sarà un anno molto difficile per la nostra economia”

Roma, 6 dicembre 2024 – “Occorre una misura concreta che sia anche un’iniezione di fiducia per spingere gli investimenti delle nostre imprese e attrarre quelli esteri.

Questo per rispondere alle frenate che si vedono all’orizzonte dell’economia italiana e per dimostrare che il Paese crede nella sua industria.

Abbiamo bisogno di una visione industriale di lungo periodo per il Paese che con coraggio ed azioni concrete trasferisca fiducia a cittadini e imprese”. Così il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini in una nota.


COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ABI, ANIA, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop

Appalti: le associazioni datoriali scrivono una lettera congiunta alle Commissioni Ambiente e Lavoro di Camera e Senato sui criteri della rappresentanza

Quattro i correttivi proposti da Abi, Ania, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop

Roma, 30 novembre 2024 – Abi, Ania, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop hanno sottoscritto una lettera congiunta indirizzata alle Commissioni Ambiente e Lavoro di Camera e Senato, per proporre quattro criteri condivisi da applicare al D.Lgs correttivo del “Codice degli appalti pubblici”, volti ad individuare in maniera adeguata ed oggettiva le associazioni datoriali più rappresentative.

Secondo le realtà firmatarie, andrebbero tenuti in considerazione i seguenti aspetti:

1. la “seniority” dell’associazione, sia in termini di presenza storica nel panorama delle relazioni industriali che in tema di contrattazione collettiva riconosciuta anche dalle Istituzioni;

 

2. il numero dei rapporti di lavoro regolati, nell’ambito di ciascun settore produttivo o per forma di impresa, da un determinato CCNL di categoria. Questo dato risulta particolarmente importante ai fini della rappresentatività, in quanto non è fondato soltanto sull’eventuale vincolo associativo dell’impresa;

 

3. l’appartenenza/partecipazione dell’associazione ad organismi di rappresentanza europea e/o internazionali. Un aspetto che qualifica l’associazione poiché l’ordinamento lavoristico trova nella disciplina eurounitaria gran parte delle sue fonti;

 

4. la presenza congiunta, negli accordi/contratti sottoscritti dalle associazioni datoriali, di forme di previdenza complementare, di assistenza sanitaria integrativa e di fondi di formazione professionale che danno luogo ad uno strutturato sistema di welfare contrattuale, con una rete di protezione del lavoratore che va oltre il mero aspetto retributivo.

Le proposte di intervento al decreto correttivo hanno l’obiettivo di “individuare la contrattazione collettiva di qualità, che può essere assunta come riferimento negli specifici contesti produttivi in quanto disciplina, per forma di impresa – oltre al tradizionale aspetto retributivo – anche un più completo ambito di tematiche come la tutela della salute, la formazione e la previdenza”, si legge in uno dei passaggi della lettera.


CONFINDUSTRIA: MARIA ANGHILERI È LA NUOVA PRESIDENTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI
Eletta con oltre il 95% dei voti, diventa vicepresidente nella squadra senior
 
Roma, 29 novembre 2024 – Maria Anghileri, lecchese, classe 1987, è stata eletta oggi con oltre il 95% dei voti dal Consiglio Nazionale. Entra di diritto nella squadra senior di Emanuele Orsini come vicepresidente di Confindustria.
 
Laurea in Giurisprudenza alla Bocconi, abilitata alla professione forense. Ha completato la sua formazione all’estero, alla Columbia University, e ha concluso presso la Harvard Bussiness School il programma Owner President Management. In ambito associativo è stata vicepresidente nazionale nella squadra uscente dei Giovani Imprenditori con delega alla cultura d’impresa e politica industriale dove si è occupata del progetto GenerAzioni, dedicato al passaggio generazionale nelle aziende familiari. Dall’ingresso nel movimento nel 2015, ha ricoperto gli incarichi di vicepresidente dei gruppi giovani di Confindustria Lecco Sondrio, Confindustria Lombardia e Assolombarda.
Adesso nel ruolo di Direttore Operativo, è entrata nel 2016 nel Gruppo Eusider, azienda di famiglia da quattro generazioni attiva nel mondo della siderurgia. Il Gruppo opera in Italia con 18 sedi su tutto il territorio, con 900 addetti e 1,5 milioni di tonnellate lavorate l’anno.

Anghileri, nel suo discorso di insediamento, ha tracciato le linee strategiche del programma del Movimento per il quadriennio 2024-2028: “In questi anni stiamo imparando a convivere con un cambiamento sempre più rapido e pervasivo. Una qualità che ci contraddistingue come imprenditori giovani è proprio riuscire a scorgere opportunità nel cambiamento e di assumerci il rischio di percorrere nuove strade. Noi ci siamo e la nostra azione si concentrerà su tre parole chiave: imprese, persone, Europa. C’è bisogno di noi, delle nostre imprese, delle nostre idee”. Tra i progetti della neopresidente c’è il “Cantiere delle policy”, che, insieme ai più qualificati think tank e centri di ricerca svilupperà analisi e proposte su questioni decisive nell’agenda politico-economica nazionale ed europea; il “Business friendly index”, per misurare gli impatti dei provvedimenti europei sulla competitività delle imprese; una nuova collaborazione tra industria e i protagonisti del terzo settore.
 
Nove vicepresidenti, rappresentativi dei territori e dei settori industriali, completano la squadra di presidenza: Lorenzo Bagnoli (Confindustria Toscana Centro e Costa), Mirko Basilisco (Confindustria Abruzzo Medio Adriatico), Gianluca Costanzo (Confindustria Catania), Andrea Notari (Confindustria Novara Vercelli Valsesia), Annalisa Po (Confindustria Emilia Centro), Alice Pretto (Confindustria Veneto Est), Maria Sabia (Confindustria Basilicata), Natale Santacroce (Unindustria Calabria), Alessandra Sensi (Unindustria Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo).


PMI DAY 2024: IN OLTRE 50.000 ALL'APPUNTAMENTO ANNUALE TRA GIOVANI E IMPRESE

Coinvolte 1250 imprese e circa 700 scuole medie e superiori
Baroni: dobbiamo colmare il gap digitale e potenziare la formazione tecnica. L’iniziativa è un’occasione unica per rendere i ragazzi protagonisti del futuro della nostra industria

Roma, 22 novembre 2024 – L’iniziativa, giunta alla quindicesima edizione, prosegue con numeri sempre in crescita. Al via oggi la Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, organizzata da Piccola Industria Confindustria insieme alle associazioni del Sistema, con una serie di iniziative messe in campo in tutte le regioni, programmate anche in altre date. 1250 le imprese coinvolte, circa 700 le scuole medie e superiori e oltre 50mila i partecipanti. In campo tutte le Associazioni territoriali del Sistema che hanno aderito all’iniziativa insieme a Federchimica e Assosistema.  

L’attenzione rimane puntata sull’impegno delle imprese nel raccontarsi ai giovani attraverso incontri e visite guidate in azienda che coinvolgono, oltre agli studenti, anche insegnanti, famiglie, istituzioni locali e stampa. Un appuntamento fisso in cui le imprese riaffermano il loro ruolo di attore sociale sul territorio e lanciano ancora una volta l’allarme sull’enorme gap di competenze e figure professionali tecnico-scientifiche che affligge il Paese. Dal 2010, anno di nascita della manifestazione, le Pmi di Confindustria hanno aperto le loro porte complessivamente a più di 550mila ragazzi.
 
L’ edizione 2024 ha come focus “Costruire”. Costruire consapevolezza delle proprie aspirazioni e delle opportunità per realizzarle. Costruire sapere per affrontare con le giuste competenze e con fiducia il lavoro di oggi e quello di domani. Costruire innovazione ponendo i nuovi strumenti digitali e l’intelligenza artificiale al servizio di creatività, immaginazione e conoscenza. Costruire il dialogo e lo scambio tra culture e popoli diversi e relazioni positive nella scuola, nella professione e nella società. Costruire nuove opportunità di business per crescere come impresa e per contribuire sempre di più allo sviluppo economico e sociale dei territori e del Paese. Costruire sostenibilità pensando al benessere delle generazioni future e nuove competenze per gestire il cambiamento, valorizzando capacità innovativa e punti di forza del saper fare italiano.
 
A partire dal 2021 la manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Da anni, inoltre, prosegue la partnership con Confagricoltura in alcuni territori - Alessandria, Asti, Bergamo, Brescia, Latina e Taranto - per raccontare la realtà dell’impresa anche nel settore agricolo.
 
L’impronta internazionale della manifestazione è confermata, per il settimo anno consecutivo, dal patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 2015, infatti, il PMI day si svolge anche all’estero, per il secondo anno in Brasile in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a San Paolo, e in particolare negli USA dove la Miami Scientific Italian Community ha organizzato una serie di iniziative in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Washington D.C. e la sua rete Diplomatica Consolare, ABROAD TO - The Community of Italian Companies, la California Scientific Italian Community, ODLI -  Organization for the Development of Italian Studies e la Texas Scientific Italian Community. Confermata anche per questa edizione la collaborazione con le rappresentanze internazionali di Confindustria Albania, Bulgaria e Serbia.
 
La novità di questa edizione è l’evento organizzato oggi da Piccola Industria Confindustria, Unione Industriali di Torino e Anitec-Assinform nel capoluogo piemontese in collaborazione con Rete Nazionale Licei Economici Sociali d’Italia. Qui il tema della formazione e della cultura d’impresa si intreccia a una delle grandi sfide che le PMI italiane stanno affrontando, insieme all’intera industria europea: la transizione digitale. Cos’è un’impresa e come sta cambiando, come si usa l’IA e come il lavoro in aziende si sta trasformando con l’intelligenza artificiale, quali competenze cercano le imprese e come si risponde alle aspirazioni e alle esigenze di chi è nato nel nuovo millennio. Questi i temi al centro della mattinata di riflessione e confronto su impresa, competenze e intelligenza artificiale rivolta a una platea di studenti dei licei economico sociali. Alcuni di loro saranno sul palco a dialogare direttamente con gli imprenditori e con il presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni, il presidente Unione Industriali di Torino Marco Gay, e il presidente di Anitec-Assinform Massimo Dal Checco.
 
Continuiamo da mesi a perdere produzione industriale. E’ arrivato il momento di agire: accelerare sull’innovazione e rinnovare il modello manifatturiero italiano ed europeo – spiega Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria. “In questa partita il ruolo delle giovani generazioni è centrale. E il PMI DAY è sempre più un’occasione unica per rendere i ragazzi protagonisti del futuro della nostra industria. Dobbiamo colmare il gap digitale e potenziare la formazione tecnica, gli Its, favorire il rapporto scuola, imprese, università. Occorre anche spingere sulla riforma 4+2, e rafforzare la formazione professionale che invece è stata definanziata nella legge di bilancio, parliamo di circa 50-55 milioni, che andrebbero ripristinati. Solo così potremo favorire davvero l’incontro tra domanda e offerta di lavoro cambiando il paradigma culturale che penalizza il nostro sistema”.
 
" Il PMI DAY rappresenta un importante momento per diffondere la cultura d’impresa alle nuove generazioni e far comprendere il ruolo sociale giocato dalle imprese – mette in evidenza Filippo Sertorio Presidente Piccola Industria Unione Industriali Torino. “Per fare questo sempre più aziende torinesi sono attive nel progetto: quest'anno sono oltre 70 e ospiteranno circa 2800 ragazzi. Così riusciamo a ‘Costruire’ la consapevolezza delle loro aspirazioni e delle opportunità disponibili, e lo facciamo mostrando impianti, prodotti e tecnologie. Il PMI DAY permette di raccontare la nostra esperienza, mostra le difficoltà di essere imprenditori, e stimola gli studenti ad ampliare la loro visione, li mette in contatto con il mondo delle pmi e li fa riflettere su come immaginare il proprio futuro".

"La transizione digitale rappresenta una sfida ma soprattutto un'opportunità senza precedenti per le pmi italiane. Il PMI DAY 2024 è l'occasione per mostrare come l'intelligenza artificiale e le tecnologie digitali possono sostenere la crescita, stimolare la creatività e potenziare know-how e competenze industriali delle nostre imprese. I giovani sono e saranno protagonisti del mondo del lavoro e dobbiamo impegnarci affinché guardino alle imprese come luoghi dove realizzare i propri sogni puntando sull’innovazione digitale ”, afferma il presidente di Anitec-Assinform, Massimo Dal Checco.

L’iniziativa, curata da Claudia Sartirani, coordinatore nazionale del Pmi Day Piccola Industria, con il supporto di un gruppo di lavoro dedicato, è inserita nella XXIII Settimana della Cultura d’impresa, organizzata da Confindustria e nella Settimana Europea delle Pmi promossa dalla Commissione Europea. “Sono particolarmente felice di vedere crescere in numeri e in qualità il PMI DAY, anno dopo anno, così come per il favore con il quale è stato accolto da tutti il tema guida di questa edizione. ‘Costruire’ significa dare vita, dare forma. Un messaggio edificante e trasversale fuori e dentro la scuola, nella famiglia e nel mondo del lavoro. Con il PMI DAY ci mettiamo in dialogo con gli studenti, per far comprendere loro che le nostre imprese sono accoglienti, innovative, appassionate e  pronte a stringere un patto di fiducia per un futuro da costruire insieme sottolinea Sartirani.  


PIANO CASA, ORSINI: E’ UN’URGENZA, FACCIAMO SQUADRA
Il Piano di Confindustria in 6 punti
 
Roma, 18 novembre 2024 - Confindustria ha presentato un grande piano di politica economica per rilanciare lo sviluppo del paese e superare da una parte il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e dall’altra la “trappola della mobilità” che impedisce di abbattere la disoccupazione strutturale che soffoca la nostra economia.
 
Un Piano che ha come obiettivo quello di coinvolgere soggetti pubblici e privati per mettere in campo gli strumenti necessari ad attivare capitali pazienti, rimuovere gli ostacoli di natura urbanistica e amministrativa per la costruzione e riqualificazione di nuovi edifici e introdurre specifiche misure fiscali. Per realizzarlo Confindustria sollecita un tavolo di confronto allargato, che veda insieme le imprese, il governo, l'Anci, la Conferenza delle Regioni, l'Agenzia del Demanio, oltre a Cdp, Invimit, e le società partecipate pubbliche proprietarie di immobili e aree utilizzabili. Il presupposto da cui si parte è il forte disallineamento, in numerose aree del territorio, tra i costi di affitto o di acquisto delle abitazioni e il livello di produttività del lavoro e dunque di salari medi. Un freno alla mobilità territoriale che, invece, è un processo fondamentale per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
 
“Le nostre imprese registrano ormai da tempo un record nella carenza di personale, sono difficili da reperire quasi il 50% dei profili ricercati – sottolinea il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. “Abbiamo un enorme problema di lavoratori che non riusciamo ad assumere perché mancano abitazioni a canoni compatibili con gli stipendi. È prioritario, quindi, creare le condizioni affinché le classi più fragili della nostra società possano avere accesso ad abitazioni di qualità a un prezzo sostenibile. Non si tratta solo di una misura sociale è anche e soprattutto un grande Piano di politica economica per accelerare lo sviluppo del paese. Di qui nasce il nostro progetto. È un piano essenziale per garantire la mobilità territoriale e l’inclusione lavorativa”.
 
“Adesso serve fare squadra. Per questo, Confindustria ha indicato la necessità di prevedere – già nella Manovra di Bilancio in discussione – misure di garanzia, sia per l’accesso al credito, anche attraverso SACE, sia per favorire l’investimento dei risparmiatori in iniziative finalizzate a offrire alloggi ai lavoratori a un canone sostenibile – ribadisce il vice presidente Confindustria per il Credito la Finanza e il Fisco Angelo Camilli. "La nostra attenzione è puntata anche sul ‘Piano Europeo per gli alloggi a prezzi sostenibili’, annunciato dalla Commissione europea, che grazie alla creazione di una piattaforma di finanziamento presso la BEI e al raddoppio dei fondi di coesione destinati all’edilizia abitativa, è determinante per imprimere una forte accelerazione al Piano di Confindustria. Altrettanto importanti saranno misure fiscali che puntino a favorire l'investimento nelle iniziative del Piano e la loro realizzazione”.
 
“Il Piano di Confindustria è di straordinaria importanza per la competitività del sistema produttivo italiano. Perché funzioni - sottolinea Gabriele Buia, delegato di Confindustria per il Piano Casa - sono essenziali semplificazioni urbanistiche che consentano di realizzare velocemente iniziative a beneficio dei lavoratori e delle loro famiglie. Una modalità efficace per attuarlo in tutti i territori nazionali, favorendo la realizzazione di iniziative anche di dimensione medio-piccole, è quello di realizzare operazioni di cartolarizzazione immobiliare, anche promosse da imprese industriali, di costruzione e SGR, che intendono così soddisfare le esigenze abitative dei loro lavoratori e delle loro famiglie - e che coinvolgano, oltre a investitori istituzionali, anche i risparmiatori.Questo sarebbe possibile grazie alla garanzia statale proposta da Confindustria, che servirebbe esclusivamente per operazioni di housing sociale e studentati”.
 
Il Piano di Confindustria si articola in sei punti: 1) individuare e rimuovere gli ostacoli di natura urbanistica e amministrativa che frenano la costruzione e riqualificazione di nuovi edifici (tra cui procedure flessibili speciali per le varianti urbanistiche e i cambi di destinazione d'uso e la riduzione degli oneri di urbanizzazione); 2) stimolare soggetti pubblici affinché mettano a disposizione aree disponibili in zone urbanizzate, sia immobili sfitti; 3) introdurre strumenti di garanzia per favorire investimenti di sviluppatori immobiliari, imprese di costruzione, fondi immobiliari, risparmiatori; 4) attrarre risorse di investitori istituzionali, quali fondi pensione, casse di previdenza, banche etc, valorizzando l'esperienza di Invimit e Cdp Real Asset Sgr; 5) introdurre specifiche misure fiscali, (tra cui riduzioni Imu per le imprese che realizzano alloggi per i lavoratori, detassazione integrale dei rendimenti per risparmiatori e investitori) oltre alla detassazione delle somme erogate dai datori di lavoro ai dipendenti, già prevista nel DDL Bilancio e che potrà essere ulteriormente rafforzata estendendola ai lavoratori stagionali; 6) rafforzare le misure a tutela della proprietà privata.


AL VIA LA XXIII SETTIMANA DELLA CULTURA D’IMPRESA
Dal 14 al 28 novembre in programma oltre 100 eventi in tutta Italia

 

Si apre oggi la Settimana della Cultura d’Impresa, la rassegna di eventi promossa da Confindustria e Museimpresa. Un ricco e articolato programma di iniziative per scoprire l’immenso patrimonio culturale custodito all’interno di grandi, medie e piccole imprese italiane.
Il tema di quest’anno “Mani che pensano. Intelligenza artificiale, arte e cultura per il rilancio dell’impresa” mette in evidenza il ruolo delle imprese italiane, non solo motori economici, ma anche soggetti sociali e culturali, protagonisti delle trasformazioni dettate dalla digital economy e dall’Intelligenza Artificiale. Con una capacità, tutta italiana, di tenere insieme la consapevolezza delle proprie radici storiche con una forte inclinazione all’innovazione, nel senso più ampio del termine. Una vera e propria originale cultura politecnica.  

“La cultura d’impresa è un valore fondamentale per il tessuto economico e sociale di un Paese. Un "motore immateriale" che genera innovazione, crescita e sviluppo, che per noi significa anche progresso e responsabilità verso gli stakeholder. È un capitolo del mio programma che mi sta a cuore – ha detto il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini -. Il tema di quest’anno della XXIII Settimana della Cultura d’Impresa - con un focus sull'Intelligenza artificiale - è un’esortazione a valorizzare a 360° l'inventiva italiana insieme all'innovazione tecnologica, un binomio che può dare una spinta propulsiva anche ai settori dell’arte e della cultura, con l'obiettivo di una diffusione sempre più capillare".

Per il Presidente di Museimpresa, Antonio Calabrò: “Le imprese, nel corso del tempo, si sono radicalmente trasformate ed è proprio questa trasformazione a sollecitare un nuovo racconto, una diversa e più pertinente rappresentazione dell’impresa stessa.
Le imprese devono imparare ad aprirsi e a essere trasparenti. A caratterizzarsi, nelle neofabbriche ad alta tecnologia, come “mani che pensano”. A vivere una nuova stagione produttiva con evidenti connotazioni culturali e a costruire virtuose ipotesi di crescita che leghino la memoria con il futuro, la consapevolezza della propria storia con i valori dell’innovazione continua. L’innovazione, così, si caratterizza come un percorso a tutto tondo, soprattutto adesso che si entra nel vivo delle nuove sfide”.

Saranno più di 100 le iniziative organizzate dagli archivi e nei musei d’impresa italiani diffusi in tutto il territorio nazionale (è possibile consultare il palinsesto sul sito di Museimpresa https://museimpresa.com/settimana-cultura/). Tra questi:

•        RO.ME Museum Exibition - “INCLUDERE, VALORIZZARE, CONOSCERE. IL FUTURO ATTRAVERSO IL NETWORK”
venerdì 15/11 ore 11.15 - 12.15
presso Wegil - Sala Vasari (Largo Ascianghi, 5 Roma, RM)

Nel panel che Museimpresa organizza in occasione dell’edizione 2024 di RO.ME – Museum Exhibition ci saranno rappresentanti dei musei e archivi d’impresa della rete, del Portale Archivi d’impresa del MIC, del portale Europeo degli Archivi e di CAMERA per parlare delle connessioni a livello nazionale e internazionale per i musei e gli archivi aziendali. Intervengono: Marta Musso, Archive Portal Europe; Barbara Bergaglio, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia; Sabrina Mingarelli, Servizio II Patrimonio archivistico – Direzione Generale Archivi – Ministero della cultura. Modera Lucia Nardi, Museimpresa
Per maggiori informazioni: https://museimpresa.com/eventi/includere-valorizzare-conoscere-il-futuro-attraverso-il-network/

•        “A scuola d'impresa. L'Italia nei nostri musei e archivi d'impresa” - inaugurazione edizione 2024/2025
mercoledì 20/11 ore 14.30 - 17.00
LIUC Università Cattaneo – LIUC Villa Jucker
(Corso Matteotti, 22 Castellanza, VA)

Rientra nel palinsesto l’evento di presentazione dell’edizione 2024 -2025 di “ A scuola d’impresa”, il progetto promosso da Museimpresa e LIUC Heritage Hub, dedicato alle scuole superiori che ha lo scopo di creare uno scambio tra le nuove generazioni e le eccellenze storiche della manifattura italiana.
Alla prima edizione, svoltasi durante lo scorso anno scolastico, hanno partecipato 928 studenti, 40 scuole in 12 regioni, 47 docenti e 31 musei e archivi di impresa in tutta Italia.  Alla presentazione, che si terrà il 20 novembre alle ore 14 presso Villa Jucker (a Castellanza, VA) parteciperanno anche il Rettore LIUC Anna Gervasoni, il Presidente di Museimpresa Antonio Calabrò e Federico Visconti, Presidente Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa, LIUC.
Per maggiori informazioni:
https://www.liuc.it/orientamento/presentazione-progetto-a-scuola-dimpresa-litalia-nei-nostri-musei-e-archivi-dimpresa/

•  Cerimonia di proclamazione Capitale della cultura d’impresa 2025
22 novembre ore 20:15
evento a porte chiuse presso le Officine Grandi Riparazioni, Torino

Il 22 novembre, Torino e la sua programmazione speciale dedicata a “Spazio al futuro”, cederà il testimone alla prossima Capitale della cultura d’impresa di Confindustria.
Una nuova città vivrà un'esperienza straordinaria e per un intero anno, con un palinsesto ricco di eventi e iniziative, si renderanno protagoniste le culture delle imprese che animano il territorio e la loro relazione con la comunità.
Per maggiori informazioni: https://museimpresa.com/eventi/cerimonia-di-proclamazione-capitale-della-cultura-dimpresa-2025/

•        Corporate Heritage Award 2024
venerdì 22/11 ore 10.00 - 13.00
Confindustria Centro Congressi (viale Dell’Astronomia, 30 Roma, RM)

La cerimonia di premiazione dei Corporate Heritage Awards 2024 si terrà il prossimo 22 novembre presso il Centro Congressi di Confindustria a Roma. La kermesse, organizzata e promossa da Leaving Footprints, sarà un’occasione unica non solo per celebrare l’eccellenza delle imprese storiche, ma anche un momento di incontro e confronto con i rappresentati delle migliori aziende italiane. Durante la cerimonia di premiazione si animerà il dibattito sul tema, sempre più attuale, del turismo industriale e saranno finalmente svelati i vincitori di questa quarta edizione.
Per maggiori informazioni: https://museimpresa.com/eventi/corporate-heritage-award-2024/

•        Seminario Intelligenza Artificiale e Data Analysis per la digitalizzazione degli archivi
giovedì 28/11 ore 10.00 - 17.00
presso Fondazione Dalmine (Piazzale Leonardo Da Vinci, 3 Dalmine, BG)

ANAI e Museimpresa, in collaborazione con Fondazione Dalmine, hanno organizzato il Seminario “Intelligenza Artificiale e Data Analysis per la digitalizzazione degli archivi” il 28 novembre dalle ore 10:00 alle ore 17:00 presso la Fondazione Dalmine. La giornata sarà divisa in due momenti, alla mattina interverranno professionisti ed esperti del settore, al pomeriggio si svolgeranno i workshop con casi studio pratici. Durante la pausa pranzo, dopo il light lunch, è prevista la visita guidata alla nuova sede della Fondazione Dalmine.
Per maggiori informazioni:
https://museimpresa.com/eventi/intelligenza-artificiale-e-data-analysis-per-la-digitalizzazione-degli-archivi/

•  Conferenza internazionale sul turismo industriale
venerdì 29/11 e sabato 30/11 ore 10.30 - 17.30
presso Palazzo Uffici Olivetti (Via Guglielmo Jervis, 77 Ivrea, TO)

Confindustria Canavese, con il suo Gruppo Turismo Cultura e Sport, promuove la Terza edizione della Conferenza Internazionale sul Turismo Industriale. L’evento, che vede la collaborazione di Confindustria Piemonte, Unione Industriali di Torino, Archivio Storico Olivetti e Tower RE/Palazzo Uffici, il supporto di Intesa Sanpaolo e il patrocinio di Museimpresa, è inserito nel programma di “Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024”.
In particolare, la conferenza avrà luogo venerdì 29 novembre dalle 10,30 alle 17,30 presso la nuova location della Sala convegni di Palazzo Uffici Olivetti a Ivrea. Nella giornata successiva, sabato 30, seguirà una sessione di lavori più tecnico-operativa presso Confindustria Canavese con tavoli di lavoro dedicati agli operatori della cultura industriale (musei d’impresa, archivi, centri studi, ecc.), imprese del turismo e tour operator.  Inoltre, per tutto il weekend, fino a domenica 1 dicembre, saranno previste visite ai musei e siti di turismo industriale di Ivrea, in Canavese e in altri territori del Piemonte.
Per maggiori informazioni: https://museimpresa.com/eventi/conferenza-internazionale-sul-turismo-industriale/


CCNL DIRIGENTI INDUSTRIA: CONFINDUSTRIA E FEDERMANAGER FIRMANO IL RINNOVO 2025-2027
Aumentano le retribuzioni e si rafforza il welfare
 
Roma, 13 novembre 2024 – È stato rinnovato oggi il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi con decorrenza 1° gennaio 2025 - 31 dicembre 2027.
Il rinnovo del contratto prevede interventi su molte tematiche, tra cui l’ampliamento della definizione di dirigente, il miglioramento degli aspetti retributivi, il rafforzamento del sistema di welfare bilaterale con particolare attenzione alla parità di genere.
 
“Firmiamo oggi il contratto dei dirigenti nella convinzione che le imprese debbano crescere dimensionalmente e culturalmente avvalendosi dell’apporto fondamentale del management”. Così Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali. “Questo contratto compie un deciso passo avanti per accompagnare le imprese verso le transizioni: abbiamo aggiornato la figura del dirigente e consolidato il sistema di welfare. Il contratto rafforza la competitività dell’impresa attraverso temi importanti come la parità di genere e normalizzando l’idea che la retribuzione del dirigente debba essere commisurata ai risultati”.
 
“Da oggi la categoria manageriale può fare affidamento su un contratto nuovo, moderno, adeguato all’evoluzione della figura manageriale, in modo da ricomprendervi le professionalità di più alta qualificazione. Un contratto più forte, con maggiori tutele, con un crescente riconoscimento economico che, in definitiva, stringe il patto tra manager e imprese come elemento essenziale per la crescita del Paese” dichiara il Presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla.
 
La definizione di dirigente è stata ampliata al fine di recepire quanto già accade nelle imprese e comprendere anche le figure professionali di più elevata qualificazione e di esperienza tecnico professionale che realizzano in piena autonomia gli obiettivi dell’impresa.
 
Per gli aspetti retributivi, sono stati elevati i valori del trattamento minimo complessivo di garanzia (TMCG) a 80 mila euro per l’anno 2025 e a 85 mila euro dal 2026. A copertura dell’anno 2024 è stato previsto un importo “una tantum” pari al 6% del trattamento economico annuo lordo per i dirigenti che non abbiano percepito aumenti retributivi o compensi di altra natura dal gennaio 2019 (entro il limite di reddito di 100 mila euro).
 
Inoltre, è stata resa obbligatoria per tutti l’adozione di sistemi di retribuzione variabile collegati ad indici o risultati, il cosiddetto MBO, nell’ottica di orientare sempre più la prestazione dei dirigenti verso il raggiungimento di specifici obiettivi dell’impresa.
Il sistema di welfare bilaterale è stato valorizzato: in materia di previdenza complementare, il contratto è intervenuto sulla distribuzione delle quote di contribuzione al fondo Previndai con un aumento della quota minima a carico dell’impresa e un conseguente alleggerimento di quella a carico del dirigente. È stato riconfermato il ruolo determinante del FASI e della sanità integrativa.
 
Infine, sono state definite le funzioni di Fondirigenti a cui vengono attribuite anche le politiche attive del lavoro, mentre a 4.Manager viene affidata la promozione della cultura di impresa.
 
In materia di parità di genere, il contratto ha riservato una particolare attenzione al tema delle pari opportunità e dell’equità retributiva; un apposito articolo è dedicato alla tutela e al sostegno della maternità, della paternità e della genitorialità condivisa, consapevoli della valenza strategica per le imprese di operare secondo modelli organizzativi inclusivi.


300 GIOVANI IN CONFINDUSTRIA PER PARLARE DI CULTURA D’IMPRESA

Presentato il portale Archivio Storico-Biblioteca, 114 anni di storia d’industria


Roma, 6 novembre 2024 – Connessioni tra cultura ed etica d’impresa, identità aziendale a supporto dell’impegno sociale e relativo impatto sulla comunità, sfide e opportunità strategiche per le organizzazioni sostenibili che vogliano curare la propria reputazione. Questi i temi della prima Conferenza Internazionale “Corporate Heritage Communication & Social Impact” che si è tenuta oggi a Roma presso la sede di Confindustria e che ha registrato la presenza di oltre 300 partecipanti, più di 20 Istituti accademici tra nazionali e internazionali e 40 relatori intervenuti con l’obiettivo di promuovere la cooperazione internazionale tra ricercatori e stimolare uno scambio reciproco di conoscenze e sperimentazioni tra mondo aziendale e mondo accademico.


In questo contesto, gli archivi storici e i musei aziendali rappresentano un patrimonio culturale materiale e immateriale che può divenire strategico per comunicare valori e comportamenti organizzativi, rafforzare l’identità e la sostenibilità aziendale, con effetti positivi sulle organizzazioni stesse, sugli stakeholder, sul territorio e la società.

 
L’iniziativa, promossa dall’Archivio Storico-Biblioteca di Confindustria, dall’Università La Sapienza col Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale e dall’Università di Castilla-La Mancha (UCLM) con la Facoltà di Comunicazione e realizzata anche grazie al supporto istituzionale di Museimpresa, Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), Associazione Italiana di Sociologia, LID Editorial, e Premio Film Impresa, si colloca nell’ambito della XXIII Settimana della Cultura d’Impresa al via il prossimo 14 novembre.
 
L’evento è stato anche l’occasione per presentare in anteprima, ad una platea internazionale, il Portale Archivio Storico-Biblioteca - accessibile all’indirizzo http://archiviostorico.confindustria.it/ - che raccoglie il patrimonio culturale della Confederazione prodotto in oltre 114 anni di presenza al fianco delle imprese. Con documenti, foto e filmati, vengono raccontate le radici e lo sviluppo dell’industria italiana, il senso dell’essere imprenditore, l’impatto delle imprese sulla comunità e la società civile.


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