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Il Presidente Boccia a La Stampa: a dicembre un trilaterale con la Confindustria tedesca e francese a Roma

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Il Presidente Boccia a La Stampa: a dicembre un trilaterale con la Confindustria tedesca e francese a Roma

01 ottobre 2019 | Presidente

Il 4 e 5 dicembre organizziamo a Roma un trilaterale con la Confindustria francesce Medef e tedesca BDI. Il messaggio ai rispettivi governi è semplice: la sfida è tra Europa e mondo esterno e non tra Paesi europei.

Così il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nella sua intervista di oggi per La Stampa  che affronta il tema della svolta necessaria per l'integrazione politica dell’Europa che ci vede d’accordo con le confindustrie di Francia e Germania.

È inutile versare lacrime sulla decisione dell'organizzazione mondiale del Commercio che autorizza gli Usa ad imporre 8 miliardi di dollari di dazi su prodotti europei - ha continuato il Presidente Boccia.

Già oggi - afferma - regna l'incertezza, che già di per sé blocca commesse e investimenti all'estero. Ma il vero pericolo è quello di cadere in una spirale di misure e contro-misure protezionistiche, cioè in una guerra commerciale. In quel caso, come insegna la storia, sarebbero a rischio gli stessi rapporti economici e politici tra le nazioni.

Al di là delle ripercussioni immediate, si esce da questa situazione solo se c'è e ci sarà più Europa, non certo meno Europa. Se pensiamo di rispondere ai dazi americani come singoli paesi dell'Unione Europea allora la partita è già persa in partenza.

Occorre un'Europa integrata e la consapevolezza di quest'Europa di essere il mercato più ricco del mondo e occorre un salto di qualità in una stagione riformista europea. Dunque serve più integrazione politica europea.

Per quanto riguarda l’Italia è positivo il mancato aumento dell’IVA annunciato da Governo. Quella del Ministro Gualtieri è un'operazione di realismo perché è corretto il concetto per cui non ci sono grandi risorse a disposizione e il Ministro deve fare i conti con i saldi di bilancio.

È necessario disegnare dei provvedimenti partendo da quali saranno i loro effetti sull'economia reale. Dunque si deve puntare sull'incremento dell'occupazione e dei salari per i lavoratori italiani.

Si deve partire dalle risorse già stanziate per le infrastrutture andando oltre lo Sbloccacantieri introducendo un elemento di deroga tipo il modello adottato per la ricostruzione del Ponte di Genova o di Expo. Individuando una serie di opere importanti. Così si attivano immediatamente i cantieri incrementando l'occupazione. Sarà un'operazione anti-ciclica senza far ricorso al deficit e con un impatto non marginale.

 


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