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Ieri il nostro Centro Studi ha presentato le previsioni macroeconomiche. La fotografia del rapporto è a tinte scure: -6% di Pil a fine anno a condizione che il sistema economico riparta almeno al 90% entro fine maggio; -10% di Pil sul primo semestre dell’anno, il rapporto deficit/pil che schizza al 5%, il debito in relazione al pil che sale al 147% e il tasso di disoccupazione che rischia di attestarsi sopra l'11% dal 9,9% attuale.
Così il Direttore Generale Marcella Panucci a Class CNBC
Confindustria ha elaborato un piano di proposte concrete per salvaguardare e rilanciare il tessuto industriale, la cui capacità produttiva è stata gravemente danneggiata dall'emergenza sanitaria. Ora la priorità numero uno è iniettare risorse nel sistema economico attraverso un grande Fondo di garanzia che assicuri alle imprese la liquidità necessaria che, alla fine di questo periodo, dovrà trasformarsi in un prestito da restituire in 30 anni, al pari di un debito di guerra. Quindi un grande piano di sostegno al credito garantito dallo Stato, una strada che stanno percorrendo anche la Germania, la Francia e gli Stati Uniti. A questo va accompagnata la sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi e il mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso l'utilizzo di ammortizzatori sociali erogati direttamente dall'Inps.
Sono queste le azioni da mettere in campo, ma richiedono uno stanziamento di risorse molto importante.
Il lockdown investe quasi il 70% delle imprese italiane, quindi è evidente che un'impresa che non fattura non ha liquidità. Tuttavia, il Presidente Boccia ha rivolto un appello forte al senso di responsabilità di tutto il nostro Sistema associativo: mantenere gli impegni presi nei pagamenti, salvo gravi e comprovate difficoltà, per garantire continuità a tutto il nostro tessuto produttivo, evitando di innescare ulteriori crisi di liquidità in altri attori del sistema economico.
Per quanto riguarda la ripresa delle attività, occorre programmare da subito la riapertura delle imprese coniugando le esigenze della salute con quelle dell'economia. Quindi applicare rigorosamente Protocollo di sicurezza e assicurare alle imprese l'accesso ai dispositivi di protezione individuale. Stiamo anche ragionando sulla possibilità di eseguire test sui lavoratori e sul rientro selettivo in azienda delle fasce meno a rischio.
Abbiamo condiviso, rispettando le indicazioni della comunità scientifica, la necessità di rallentare la produzione, ma le chiusure prolungate potrebbero avere effetti irreversibili sul nostro sistema industriale, escludendolo dalle filiere internazionali e danneggiando irreparabilmente il nostro sistema economico e sociale.
Il Centro Studi Confindustria (CSC) vi invita a scaricare il Rapporto Le previsioni per l’Italia. Quali condizioni per la tenuta ed il rilancio dell'economia?, in uscita il prossimo 31 marzo alle ore 10.00, sul sito di Confindustria.