Panucci a Radio24: L'Europa sia acceleratore delle politiche nazionali

01 aprile 2020 | Direttore Generale

La fase che stiamo attraversando dovrebbe essere la fase uno, anzi la fase zero, ovvero quella che garantisce liquidità alle imprese. I provvedimenti adottati finora vanno nella giusta direzione ma sono solo un primo passo. Le imprese stanno subendo cali di fatturato drammatici o addirittura nulli, quindi bisogna assicurare immediatamente un accesso veloce al credito

Se non sosteniamo la liquidità delle imprese, purtroppo, molte di quelle che oggi si sono fermate per l'emergenza rischiano di non riaprire. Noi per primi abbiamo invocato coesione nazionale e senso di responsabilità. Abbiamo accettato la chiusura di gran parte delle nostre imprese, assicurando l'attività delle filiere dell'alimentare e del farmaco; abbiamo sottoscritto il Protocollo per la sicurezza dei lavoratori in azienda; abbiamo presentato al Governo e a tutte le forze politiche un documento di proposte articolate per governare questa fase di transizione e ripartire di slancio alla fine dell'emergenza. Da ultimo, il presidente Boccia ha rivolto un appello a tutte le imprese associate per onorare i propri impegni contrattuali e pagare i fornitori, evitando così di innescare una spirale perversa da cui poi sarà ancora più difficile divincolarsi.

Ma le imprese devono essere messe in condizione di riprendere e di proseguire l'attività e per questo stiamo invocando un piano vigoroso di accesso al credito.

Così il Direttore Generale Marcella Panucci a Focus Economia su Radio24.

È chiaro che le banche hanno regole molto stringenti e per erogare credito hanno bisogno di garanzie. Quindi in questa fase bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo e investire risorse importanti per sostenere tutto il sistema produttivo. In questo momento, quello sulla liquidità alle imprese, è l’investimento prioritario.

Serve liquidità a breve, da garantire alle imprese attraverso finanziamenti bancari garantiti dallo Stato, da restituire in 30 anni. Un arco temporale sufficiente a garantire la continuità produttiva.

La garanzia statale è fondamentale perché consente alla banca di accantonare meno capitale di vigilanza e quindi rispettare i requisiti patrimoniali. Bene quindi la decisione di sospendere Basilea3 per dare un po’ di respiro alle banche e, di conseguenza, anche alle imprese. Perchè tutto il sistema è collegato e dobbiamo evitare che si inceppi nella fase di emergenza, ma anche in quella di ricostruzione.


Il fattore tempo è determinante perché stiamo correndo il rischio che l’impatto sul sistema economico sia irreversibile.


Accanto agli interventi di sostegno al credito, è importante mettere in campo una serie di misure, sempre con l'obiettivo di non drenare ulteriore liquidità alle imprese. Mi riferisco agli ammortizzatori sociali, che non devono essere anticipati dalle aziende ma dall'Inps. Dobbiamo scongiurare il rischio che le imprese non riaprano più, con un conseguente impatto negativo sull'occupazione.

Si poteva immaginare una crisi economica anche di impatto molto rilevante ma mai avremmo pensato a un evento di questo tipo, le cui ripercussioni sono paragonabili a quelle di un conflitto.

L’Europa deve agire in modo compatto e coordinato e dimostrarsi all'altezza della situazione. Deve essere un acceleratore delle politiche che stanno adottando i diversi stati membri e agire laddove i singoli paesi non possono arrivare, sia in termini di capacità fiscale che di efficacia degli strumenti. Per questo nel nostro documento facciamo riferimento ai covid-bond o all'accesso al Mes senza condizionalità. Questo è un periodo straordinario che richiede l'utilizzo di strumenti non convenzionali.




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