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Bonomi a Porta a Porta: Serve responsabilità. Grande Patto sociale migliore risposta agli estremismi

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Bonomi a Porta a Porta: Serve responsabilità. Grande Patto sociale migliore risposta agli estremismi

14 ottobre 2021 | Presidente

È nostra responsabilità in questo momento creare le condizioni per un futuro migliore per il Paese. Non possiamo permetterci di sbagliare. Qualcuno ha interesse che questo non avvenga. Ma la miglior risposta che possiamo dare agli estremismi è costruire insieme un grande patto sociale. Credo che il mondo del lavoro, con i corpi intermedi, sia fortemente sotto attacco perché sta cercando di costruire un patto per l'Italia e mettere a terra i miliardi del Pnrr, spingendo sulle riforme. È un momento delicato, serve grande responsabilità”.

Così il Presidente Carlo Bonomi ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, su Rai1, insieme al Segretario della Cisl Luigi Sbarra.

“Il Paese sta uscendo da un momento drammatico, l'economia sta riprendendo, siamo convinti di poter superare 6% di Pil quest'anno ma ci sono problemi sulle materie prime, sui costi energetici e ora, la questione green pass, è un tema divisivo che può mettere ulteriormente a rischio la ripresa”, ha spiegato il Presidente.

E, alla disponibilità del Segretario della Cisl Luigi Sbarra a lavorare insieme con responsabilità, Bonomi ha risposto: “Prendo positivamente l'apertura del segretario e il suo appello alla responsabilità. Oggi abbiamo l'occasione di rispondere alle quattro disuguaglianze che abbiamo nel paese, di territorio, genere, generazionale e competenze. Non abbiamo alibi. Come ha detto il Presidente Draghi nessuno si può chiamare fuori. Abbassiamo i toni e lavoriamo per costruire”, ha aggiunto.

Nel corso della trasmissione, il Presidente ha ricordato la posizione di Confindustria sull'obbligo vaccinale: “ Abbiamo preso coscienza che per la politica l’obbligo vaccinale fosse una scelta troppo dirompente. Quindi, oggi il green pass rappresenta l'unico strumento per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro”.

Bonomi ha inoltre spiegato come, nell’applicazione della normativa, le imprese associate seguano le indicazioni fornite dal Governo, incluso il costo del tampone, che è previsto sia a carico del dipendente. “Le aziende hanno sostenuto costi importanti per mettere in sicurezza il luoghi di lavoro dopo i protocolli dello scorso anno. Scaricare su di loro o sulla fiscalità generale il costo del green pass non mi sembra corretto”, ha chiarito

Poi, in merito agli ultimi episodi di contestazioni e manifestazioni contro il green pass, Bonomi ha commentato: “Nell'autunno scorso gli imprenditori ricevevano pacchi bomba, c'erano assalti alle sedi di Confindustria di Napoli, Cosenza. Ha fatto bene il Presidente del Consiglio ad andare alla sede della Cgil, se lo scorso anno ci fosse stata una reazione così forte, forse oggi non si sarebbe arrivati a questi eccessi”, ha detto il Presidente, aggiungendo che “la nostra risposta è stata comunque la responsabilità, con il rinnovo di 22 contratti di lavoro”.


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C’è un aumento di contagi legato alla variante Delta. Il Governo sta ascoltando tutti per fare un quadro della situazione e anche Confindustria ha chiesto delle valutazioni, che noi abbiamo fornito in una nota scritta. L’obiettivo di fondo è consolidare la ripresa per recuperare il reddito e il prodotto perduti, per tutelare i posti di lavoro e perché in pandemia abbiamo contratto un debito astronomico. Oggi l’unica minaccia a una crescita sostenuta è il virus e questa minaccia va ridotta al minimo possibile. Nel quadro di regole attuale, dunque con piena tutela della privacy e della libertà di scelta dei singoli, l’uso del green pass prevede tre criteri: il vaccino, l’immunità per aver contratto il Covid o il tampone. Non abbiamo mai chiesto di rendere il vaccino obbligatorio per accedere al luogo di lavoro. E mai abbiamo parlato di applicazione unilaterale. Ho sentito troppi commenti a caldo, fatti senza aver letto cosa in realtà avevamo detto esattamente. C’è stata una strumentalizzazione da parte di chi vuole rimettere in discussione i vaccini o magari vuole rivedere lo sblocco dei licenziamenti”.

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