menu start: Fri Jun 14 15:20:40 CEST 2024
menu end: Fri Jun 14 15:20:40 CEST 2024
25 giugno 2019
Politiche Fiscali
Politiche Fiscali
Il position paper di Confindustria sui principi fiscali internazionali e digitalizzazione dell'economia fornisce un supporto per seguire il dibattito in corso sulla revisione dei principi di fiscalità internazionale indotta dai processi di digitalizzazione e globalizzazione dell'economia.
La ricerca di soluzioni per adeguare i sistemi fiscali alla rivoluzione digitale non è un fatto recente e affonda le proprie radici nelle questioni fiscali delle “reti globali dell’informazione” (seconda metà degli anni '90) e del “commercio elettronico” (anni 2000), trasformatesi nei problemi fiscali della “digital economy” (2013) e, oggi, in quelli “dell’economia digitalizzata" nel suo complesso (2018-19).
Nella prima parte del position paper vengono esaminati i principi cardine che governano il sistema fiscale internazionale, oggi messi in crisi, e sono ripercorse le tappe del dibattito svolto sul tema sin dalla metà degli anni ’90, fino ad arrivare ai più recenti sviluppi, presentati dall’OCSE al Summit G20 di Fukuoka dell’8-9 giugno 2019.
La seconda parte del documento, invece, è dedicata alla descrizione delle c.d. misure ad interim, ossia quelle misure adottate in attesa di una revisione condivisa a livello mondiale dei criteri di fiscalità internazionale, con particolare riferimento alla disciplina dell’imposta sui servizi digitali introdotta in Italia con la Legge di Bilancio 2019.
20 giugno 2019
Affari Legislativi, Politiche ...
Affari Legislativi, Politiche Industriali
È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (GU – Serie generale n. 140 del 17 giugno 2019) la Legge n. 55/2019 di conversione del DL Sbloccacantieri (n. 32/2019).
Confindustria ha seguito i lavori parlamentari intervenendo in Audizione dinanzi alle Commissioni, presentando diverse proposte emendative e contribuendo al confronto con e tra i rappresentati del Governo e del Parlamento. Tale confronto è stato complesso all’interno della maggioranza, specie dopo i risultati delle elezioni europee, che rischiavano di bloccare l’iter di conversione del DL e, quindi, provocarne la relativa decadenza.
Durante l’esame parlamentare, sono state apportate diverse modifiche al testo del DL.
In particolare, nelle more di una complessiva revisione del Codice dei contratti pubblici, è stata prevista in via sperimentale la sospensione di alcuni istituti fino alla fine del 2020 (divieto di appalto integrato; obbligo per i Comuni non capoluogo di provincia di avvalersi delle centrali di committenza; obbligo di scegliere i commissari di gara tra gli esperti iscritti all’albo ANAC), la cui efficacia andrà monitorata in termini di accelerazione dell’affidamento dei lavori, trasparenza e qualificazione della committenza.
Sono state, poi, approvate alcune misure transitorie, applicabili sempre fino al 31.12.20, su aspetti particolarmente qualificanti. In particolare si prevede una disciplina transitoria del subappalto, che dispone la sospensione dell’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori, nonché delle verifiche in sede di gara in merito alla sussistenza dei motivi di esclusione riferiti al subappaltatore. L’auspicio è che tali previsioni, ampiamente condivise dal mondo produttivo, siano previste a regime. Desta, invece, preoccupazione la facoltà attribuita alla stazione appaltante di prevedere o meno nel bando di gara il ricorso all’istituto (entro il limite del 40% del valore complessivo del contratto), in quanto ciò limita fortemente la libertà dell’impresa di organizzare la propria attività.
Nell’ambito delle misure approvate, sono poi condivisibili alcuni interventi di semplificazione, che potranno garantire celerità nell’attività di procurement. Ad esempio, fino al 31.12.20, viene previsto:
L’auspicio di Confindustria è che anche tali previsioni siano confermate all’esito della sperimentazione.
Tra le misure da segnalare, anche la conferma del Regolamento unico di attuazione, che dovrebbe a regime soppiantare le Linee Guida ANAC e che punta ad assicurare organicità e chiarezza all’intero corpus normativo.
In merito, poi, alle modifiche strutturali in materia di criteri di aggiudicazione, è apprezzabile l’opzione di affidare alla discrezionalità delle stazioni appaltanti la scelta tra il criterio del minor prezzo e quello dell’OEPV nei contratti sotto soglia UE, nonché il ricorso all’OEPV per i contratti caratterizzati da notevole contenuto tecnologico o innovativo. Sempre in tema di OEPV, si valuta positivamente il ripristino, in caso di aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, del limite del 30% al punteggio massimo attribuibile alla componente economica dell’offerta.
Con riferimento alla rideterminazione delle soglie di affidamento e delle procedure esperibili per gli appalti sotto soglia UE, desta preoccupazione l’ampliamento dell’affidamento diretto e del ricorso alle procedure negoziate. Il nuovo meccanismo, se da un lato, potrebbe comportare una maggiore facilità nell’affidamento degli appalti sotto soglia UE, dall’altro, potrebbe avere effetti negativi in termini di trasparenza e concorrenza nella partecipazione alle gare pubbliche e condurre a una non improbabile chiusura di importanti fasce di mercato.
Apprezzabili anche la fissazione di un limite temporale (entro il 15 dicembre 2019) per l’individuazione delle opere da commissariare, nonché la previsione nel DL di commissariamenti ad hoc per alcune opere strategiche (es. MOSE; nodo ferroviario di Genova).
Positiva altresì la soppressione - approvata in sede parlamentare - della misura contenuta nel testo originario del DL, che prevedeva l’esclusione dalle gare per irregolarità fiscali e previdenziali non definitivamente accertate. Con tale disposizione si rischiava, in taluni casi, di rendere impossibile alle imprese la partecipazione alle gare, determinando un danno, grave e sproporzionato, a fronte di violazioni che, spesso, si rivelano del tutto infondate.
Condivisibili anche:
Infine, come più volte evidenziato da Confindustria, l’esame parlamentare non ha consentito di intervenire su quello che doveva essere il “nucleo forte” del provvedimento, vale a dire i fattori di blocco che rallentano le fasi decisionali e realizzative delle opere, a partire dalle sofferenze delle PMI subappaltatrici e creditrici degli appaltatori in crisi e dai casi di “fuga dalla firma” da parte dei funzionari pubblici.
A tale ultimo riguardo, si ribadisce la preoccupazione per le ripercussioni negative, anche sull’attrattività del Paese, della misura introdotta in sede parlamentare che esclude per legge, in ogni caso di cessazione anticipata di rapporti di concessione autostradale, la colpa grave, purché il danno tragga origine da un decreto vistato e registrato dalla Corte dei Conti in sede di controllo preventivo di legittimità.
In allegato sono scaricabili in ordine:
13 maggio 2019
Credito e Finanza
Credito e Finanza
Confindustria, ABI e le altre principali Associazioni di rappresentanza delle imprese firmatarie dell'Accordo per il credito 2019 hanno definito una guida sulle nuove regole europee in materia di definizione di default, che le banche potranno iniziare ad applicare a partire dal prossimo mese di giugno e comunque entro il termine del 1 gennaio 2021.
Fino a oggi era previsto che la banca dovesse classificare in default l’impresa che, per oltre 90 giorni consecutivi, è in arretrato di pagamento “rilevante” sulle scadenze di pagamento previste nel finanziamento bancario.
Le nuove regole europee quantificano il concetto di “rilevanza”, fissando la soglia oltre la quale l’impresa debba essere obbligatoriamente classificata in default.
In particolare, la banca sarà tenuta a determinare l’inadempienza dell’impresa se la stessa è in arretrato di pagamento, per oltre 90 giorni, su importi di ammontare superiore a 500 euro (complessivamente riferiti a uno o più finanziamenti) e che rappresentino più dell’1% del totale delle esposizioni dell’impresa verso la banca.
Per le piccole e medie imprese, esposte nei confronti di una banca per finanziamenti inferiori a 1 milione di euro, l’importo dei 500 euro è ridotto a 100 euro.
08 maggio 2019
Politiche Industriali
Politiche Industriali
Nell'ambito dell’indagine conoscitiva della 10° Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica, Confindustria ha espresso la propria posizione sulla revisione di un segmento del mercato elettrico all’ingrosso che si inserisce all’interno del più ampio percorso di riforma organica del mercato elettrico contenuta nel Clean Energy Package.
Nell’attuale assetto organizzativo del mercato, la distanza temporale tra la fase di programmazione sul Mercato Infragiornaliero (MI) e la consegna/prelievo fisico, non agevola l’ottimizzazione e l’affidabilità dei profili di produzione (in particolare delle fonti rinnovabili non programmabili — FRNP) e consumo.
L’avvicinamento della chiusura del mercato al tempo reale (1 ora prima della consegna, rispetto alle 4 ore e 15 minuti attualmente previste) e la negoziazione continua permettono di promuovere la responsabilizzazione degli operatori in fase di programmazione, fornendo loro gli strumenti necessari a migliorare l’affidabilità dei profili di produzione (in particolare delle FRNP) e consumo riducendo quindi l’insorgere di sbilanciamenti fisici e quindi dei volumi movimentati sul mercato di bilanciamento e dei relativi costi.
Per Confindustria, tale risultato è perseguibile solo attraverso una revisione organica del mercato del servizio di dispacciamento, con azioni necessarie alla riforma del mercato dei servizi, alla gestione degli sbilanciamenti per tutte le classi dei produttori e ad una corretta integrazione delle diverse fasi di mercato. Una modifica non integrata, dedicata esclusivamente delle tempistiche del MI, porterebbe, come evidenziato dall'operatore dei sistemi di trasmissione (TSO), ad un aumento dei costi del Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD).
12 aprile 2019
Affari Internazionali
Affari Internazionali
Il Position Paper di Confindustria sui rapporti tra Italia, Europa e Cina analizza quelle che sono le caratteristiche peculiari del modello di sviluppo economico cinese, a partire dal ruolo del Partito nell’economia e dal peso delle State Owned Entreprises, che distorcono la concorrenza influenzando interi settori manifatturieri, al mercato degli appalti pubblici e alla tutela della proprietà intellettuale, che spiccano per la loro difformità con le norme internazionali, fino al fatto che nonostante l’adesione al WTO la Cina è ancora un mercato efficacemente protetto.
Il documento non discute l’importanza della Cina come partner per l’Italia e l’Europa, ma sottolinea piuttosto come le nostre imprese debbano poter competere con le controparti cinesi in maniera più equa e regolamentata. A tale riguardo è necessaria una strategia unitaria dell’Europa per le relazioni con la Cina e per preservare la propria centralità nell’economia globale.
Tale strategia deve contemplare un deciso orientamento delle risorse verso i principali fattori di competitività, modifiche ed innovazioni all’ordinamento domestico e l’assunzione della leadership per la riforma di quello multilaterale.
12 aprile 2019
Coesione Territoriale
Coesione Territoriale
La quarta edizione del Rapporto PMI Centro-Nord 2019 a cura di Confindustria e Cerved mostra un quadro incerto sullo stato di salute e le prospettive a breve e medio termine delle PMI di capitali che operano nelle regioni più sviluppate del Paese.
Un gruppo molto rappresentativo, che supera le 122 mila imprese (l’80% del totale delle imprese di capitali italiane):
Con oltre 750 miliardi di euro di fatturato, circa 3milioni e 300 mila occupati, e 180 miliardi di euro di valore aggiunto, le PMI del Centro-Nord valgono oltre il 10% del PIL italiano.
29 marzo 2019
Coesione Territoriale
Coesione Territoriale
Il Rapporto PMI Mezzogiorno 2019, a cura di Confindustria e Cerved, con la collaborazione di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno – restituisce una fotografia in chiaroscuro delle quasi 30mila PMI di capitali del Mezzogiorno comprese tra 10 e 250 addetti, che da sole vantano oltre 136 miliardi di euro di fatturato e un valore aggiunto di quasi 32 miliardi di euro, pari a circa il 10% del PIL meridionale.
Le PMI meridionali sono ad un punto di svolta. Il trend di crescita riscontrato per tutto il 2017 inizia a mostrare segnali di rallentamento e i risultati delle imprese evidenziano prospettive incerte per i prossimi mesi: i pezzi di tessuto imprenditoriale andati perduti con la crisi faticano a ricomporsi.
Per tornare a correre, ed arginare il peggioramento in vista, le sfide decisive per le piccole e medie imprese sono l’apertura del capitale, della governance e l’internazionalizzazione, e il conseguente salto dimensionale.
21 marzo 2019
Affari Legislativi
Affari Legislativi
La Proposta di Legge "Disposizioni concernenti la tutela dei marchi storici nazionali di alto valore territoriale" (A.C. 1631), assegnata alla Commissione Attività Produttive della Camera, prevede la decadenza del marchio storico nazionale di alto valore territoriale, qualora il titolare cessi la produzione nel Comune in cui lo stabilimento produttivo principale era situato alla data di registrazione del marchio, ovvero quando diminuisca la produzione nello stabilimento principale a seguito dell'apertura di nuovi siti produttivi.
Il documento di osservazioni di Confindustria evidenzia i molteplici elementi di criticità, sia sotto il profilo giuridico che di impatto sulla competitività della imprese, relativi all'introduzione di un nuovo regime di eccezione alla cause di decadenza del marchio.
In particolare, la Proposta Di Legge presenta dei profili di incostituzionalità poiché si prevede una vera azione di espropriazione del marchio che non risponde al requisito di "preminente interesse generale" previsto nell'articolo 43 della Costituzione italiana.
15 marzo 2019
Politiche Industriali
Politiche Industriali
Al tavolo di lavoro sulle Unità virtuali abilitate miste (UVAM) convocato dal Senatore Gianni Pietro Girotto - Presidente della 10a Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica - Confindustria ha espresso le seguenti considerazioni:
Confindustria ritiene necessario richiamare l’attenzione sull’esigenza di adottare un approccio organico per la riforma del mercato del dispacciamento elettrico. A tal proposito, è necessario tenere in considerazione sia il quadro degli obiettivi e principi fissati a livello comunitario sia gli sviluppi nazionali di maggior rilievo assicurando la coerenza complessiva delle iniziative poste in essere in modo da traguardare gli obiettivi di tutela dell’ambiente e sicurezza delle forniture in un quadro di efficienza economica.
11 marzo 2019
Affari Legislativi
Affari Legislativi
La nota di Confindustria commenta la legge 9 gennaio 2019 n. 3, cd. legge Spazzacorrotti, che rafforza l’azione di contrasto ai reati contro la PA, con interventi che si muovono sul profilo del diritto sostanziale e su quello investigativo-processuale.
La seconda parte del provvedimento reca, inoltre, disposizioni volte a rafforzare la trasparenza dei partiti e dei movimenti politici.
Confindustria, anche in Audizione presso le competenti Commissioni parlamentari, ha evidenziato alcune criticità del provvedimento, derivanti dall'approccio repressivo. Il riferimento è, in particolare, a:
Quanto alle disposizioni in tema di trasparenza, la legge, tra le altre cose, sembra prefigurare un'equiparazione delle associazioni, fondazioni e comitati che rispettino determinati requisiti ai partiti e movimenti politici.
Su questo punto, la nota formula alcuni orientamenti a beneficio delle associazioni del Sistema in questa fase di prima applicazione delle nuove norme.
19 febbraio 2019
Affari Legislativi
Affari Legislativi
Le osservazioni di Confindustria sul “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” (Decreto Legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019 in attuazione della Legge n. 155 del 2017) recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, evidenziano le previsioni definitive relative ad alcuni temi di interesse prioritario:
Per ulteriori approfondimenti leggi le osservazioni di Confindustria allo Schema di Decreto.
15 febbraio 2019
Affari Legislativi
Affari Legislativi
La nota di Confindustria commenta la legge di conversione al Decreto Legge Semplificazioni (n. 135/2018). Nonostante alcune misure positive, tra cui l’abolizione del SISTRI e l’introduzione di una sezione speciale del Fondo di Garanzia in favore di PMI creditrici della PA, il provvedimento non esprime un chiaro disegno di politica legislativa a sostegno della sburocratizzazione e della crescita economica, intervenendo anzi in modo peggiorativo su alcuni settori, con effetti negativi sugli investimenti già programmati e sui livelli occupazionali. Emblematiche in questo senso le misure sulle trivelle.