Position Paper e Studi

PROPOSTA DI RIFORMA DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (TEE)

29 luglio 2020

Politiche Industriali

Politiche Industriali

L’innalzamento degli obiettivi di decarbonizzazione comunitari renderà ancora più rilevante il ruolo dell’efficienza energetica, soprattutto con riferimento ai settori industriali, ai quali sarà richiesto di avviare un nuovo ciclo di investimenti in innovazione tecnologica ambientale.

Per questa ragione, Confindustria ritiene fondamentale che il nuovo quadro di politica energetica preveda la continuità dei Titoli di Efficienza Energetica (i cosiddetti certificati bianchi) secondo una riqualificata prospettiva, strutturalmente stabile in relazione agli obiettivi 2030.

Inoltre, considerata l’importanza dello strumento per il settore manifatturiero e la sua efficienza in termini di costo, Confindustria ha presentato una proposta di riforma dello strumento dei TEE con l’auspicio che per il periodo 2021-2030 si possa avere un quadro di regole e strumenti di mercato  stabili e privi di incertezze nell’ottica della semplificazione, dell’ottimizzazione delle metodologie di quantificazione e riconoscimento del risparmio energetico, della riduzione dei tempi per l’approvazione, l’emissione e l’offerta dei titoli sul mercato.

L’approfondimento svolto ha portato alla redazione di una proposta che prevede sia necessario sviluppare una piattaforma di mercato completa in grado di orientare le decisioni di investimento degli operatori in modo strutturale. La nuova piattaforma di mercato deve essere in grado di fornire “segnali di prezzo” a breve ma anche a lungo termine per favorire le condizioni informative disponibili agli operatori, promuovendo la concorrenza.
 

RAPPORTO REGIONALE PMI 2020

22 luglio 2020

Sviluppo del Mezzogiorno

Sviluppo del Mezzogiorno

Una fotografia a tinte fosche quella scattata dal nuovo Rapporto Regionale PMI 2020, realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno che, in un’unica pubblicazione, integra le evidenze presentate negli anni scorsi nel Rapporto PMI Mezzogiorno e nel Rapporto PMI Centro-Nord.

Il volume di quest’anno si arricchisce di un capitolo di analisi sugli impatti che il Covid-19 ha determinato sui sistemi locali di PMI, nonché di una sezione dedicata alla ricognizione e all’approfondimento delle misure messe in campo sia a livello europeo che nazionale per fronteggiare l’emergenza.

A completare il tutto, una monografia sui potenziali effetti della Tassonomia UE per la Finanza Sostenibile, con un focus sulla capacità delle nostre imprese di sostenere gli investimenti necessari alla riconversione e sull’impatto delle nuove norme a livello territoriale.

GRANDI IMPRESE ESTERE IN ITALIA - REPUTAZIONE E SOSTENIBILITA'

20 luglio 2020

Affari Internazionali

Affari Internazionali

Il terzo volume della serie "Grandi Imprese Estere in Italia", nata su iniziativa dell'Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) di Confindustria, è incentrato sui temi della Reputazione e Sostenibilità.

Dall'analisi condotta nel report emerge come gli obiettivi comuni perseguiti dalle aziende dell’ABIE possono essere così schematizzati:

  • investire nei propri dipendenti;
  • investire nella tutela dell’ambiente.

Si tratta di un piccolo passo avanti rispetto a quanto fatto dal Business Roundtable4 che, nell’agosto 2019, ha presentato una dichiarazione firmata da 181 Amministratori Delegati che si impegnano a guidare le proprie aziende a beneficio di tutte le parti interessate: clienti, dipendenti, fornitori, comunità e azionisti.

Tutti gli indicatori e le best practice evidenziati sono anche utili per spiegare, almeno in parte, la resilienza mostrata da queste imprese durante l’emergenza COVID, che ha impresso una forte accelerazione al percorso verso un nuovo modo di lavorare in azienda, già iniziato da tempo.

Inoltre, se parlare di sostenibilità sembrava essere diventato più una moda che una questione di sostanza, in questo periodo così drammatico per l’Italia e per il mondo, emerge con forza che molte delle best practice aziendali sono state fondamentali per attuare rapidamente tutto quanto fosse alla portata delle imprese per continuare a lavorare mettendo in sicurezza i propri lavoratori, avendo anche una forte solida finanziaria alle spalle.

In particolare, secondo i dati della rilevazione speciale ISTAT “Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria COVID-19” le grandi imprese a controllo estero risultano molto meno esposte ai rischi di tenuta operativa e sostenibilità dell’attività rispetto alle altre grandi imprese residenti, seppure dichiarino possibilità di chiusura di sedi in misura più ampia rispetto ad altri tipi di impresa.

Inoltre, sul fronte della liquidità, le grandi imprese a controllo estero manifestano una minore vulnerabilità rispetto alle altre grandi imprese italiane: la mancanza di liquidità viene rilevata da 1 impresa a controllo estero su 6, a fronte di incidenze nettamente superiori per le altre grandi imprese, soprattutto quelle appartenenti a gruppi domestici.

Infine, le grandi imprese a controllo estero si caratterizzano in modo evidente per la quota elevata di imprese che prevedono strategie di reazione alla crisi complessivamente improntate all’espansione (il 45,8%, rispetto al 42,3% delle multinazionali a controllo nazionale, il 38,3% dei gruppi domestici, ed il 30,6% delle grandi imprese indipendenti).


CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO DL RILANCIO

07 luglio 2020

Fisco, Affari Legislativi

Fisco, Affari Legislativi

L’articolo 25 del DL Rilancio (Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34) prevede, per il sostegno ai titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, l’erogazione di un contributo a fondo perduto commisurato alla diminuzione di fatturato subita a causa dell’emergenza epidemiologica Covid- 19.

La nota allegata descrive i requisiti e la procedura per l’accesso al contributo, anche alla luce dei chiarimenti resi dall’Amministrazione finanziaria e del protocollo siglato tra Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero dell'Interno e Agenzia delle Entrate per i controlli di regolarità antimafia


CREDITO D'IMPOSTA CANONI LOCAZIONE IMMOBILI A USO NON ABITATIVO E ...

07 luglio 2020

Fisco

Fisco

Confindustria ha elaborato una nota di approfondimento della disciplina del nuovo credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e affitto d’azienda, introdotta dall’articolo 28 del DL 19 maggio 2020, n. 34 (il c.d. “DL Rilancio”).

Il documento fornisce la descrizione della misura, sulla base di quanto previsto dal decreto e alla luce della circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 14/E del 6 giugno 2020. Inoltre, vengono messi in evidenza profili applicativi che meriterebbero dei chiarimenti e di cui si propongono possibili soluzioni interpretative.


CONSULTAZIONE CE - REVISIONE NFRD - RISPOSTA CONFINDUSTRIA

18 giugno 2020

Affari Legislativi

Affari Legislativi

A pochi anni dall’attuazione della direttiva NFRD, a livello europeo si sta affermando sempre di più l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di sviluppare la domanda di informazioni delle imprese per favorire la valutazione dei rischi di sostenibilità per gli investitori e per rispondere all’aumentata offerta dei prodotti finanziari sostenibili. 

Nella propria comunicazione sul Green Deal europeo, la Commissione Europea si è impegnata a rivedere la NFRD nel 2020 come parte della strategia per rafforzare le basi per investimenti sostenibili. 

Lo scorso 20 febbraio ha, infatti, messo in consultazione un documento sulla revisione della direttiva 2014/95 relativa alla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario per raccogliere osservazioni sulle seguenti otto questioni:

  1. qualità e ambito di applicazione della NFRD;
  2. standardizzazione delle informazioni non finanziarie;
  3. applicazione del principio della doppia materialità;
  4. verifica delle informazioni non finanziarie;
  5. digitalizzazione;
  6. struttura e documento in cui inserire le informazioni non finanziarie;
  7. estensione del campo di applicazione della NFRD;
  8. semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi per le società.   

Confindustria ha risposto alla consultazione, evidenziando in via preliminare la necessità di tenere conto dell’attuale contesto di emergenza dovuto alla diffusione del COVID-19 in ragione del quale il settore industriale ha subito notevoli danni che, nel medio periodo, necessiteranno di azioni straordinarie per essere risanati. Pur comprendendo l’esigenza di migliorare la capacità di segnalazione delle informazioni non finanziarie, si ritiene al momento necessario evitare iniziative che aggravino ulteriormente la situazione di difficoltà delle imprese attraverso l’imposizione di regole che inevitabilmente andrebbero ad impattare sull’operatività delle stesse sottoponendole a oneri di adempimento e costi amministrativi attualmente non sostenibili. 

Inoltre, prendendo atto che esistono una serie di problematiche e incertezze sulle DNF sicuramente da monitorare - dalla comparabilità, all’affidabilità, all’incompletezza - l’eventuale modifica dell’attuale normativa, che non evidenzia nei fatti ostacoli o problemi rilevanti, stante anche la breve esperienza sviluppata, dovrebbe seguire un approccio prudente e graduale garantendo da un lato l'attuale flessibilità nelle scelte delle imprese sulla definizione della propria materialità e sulla collocazione della DNF, e evitando dall'altro costi aggiuntivi in merito alle verifiche (favorevoli alla limited assurance) e l'ampliamento dell'ambito di applicazione soprattutto alle PMI. 

Entrando nel merito delle singole questioni poste in consultazione, in allegato la risposta alla consultazione e una sintesi delle valutazioni di Confindustria



DL RILANCIO - MISURE FISCALI

28 maggio 2020

Fisco

Fisco

In allegato è disponibile la prima nota di commento alle misure fiscali contenute nel DL n. 34 del 19 maggio 2020 (DL Rilancio) recante "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19".

Il provvedimento, che stanzia circa 55 miliardi di euro in termini di indebitamento netto, interviene, in modo trasversale, in diversi ambiti, affiancando a misure di potenziamento del sistema sanitario, strumenti di sostegno alla liquidità, interventi di riduzione del carico impositivo e di semplificazione fiscale anche finalizzati ad un più celere recupero dei crediti vantati verso la PA e dei crediti di imposta, indennizzi a famiglie e settori particolarmente colpiti, disposizioni di differimento dei versamenti e degli adempimenti tributari, misure per gli enti territoriali, etc.

Con riferimento alle misure fiscali, si segnala la centralità dello stralcio dell’IRAP dovuta per il saldo del 2019 e per la prima rata di acconto 2020 e la disattivazione delle clausole di salvaguardia IVA e accise; significativi, inoltre, le misure di sostegno alla capitalizzazione delle imprese e il potenziamento degli interventi volti a incrementare l’efficienza energetica degli edifici e a ridurre il rischio sismico, oltre ad una serie di misure a sostegno delle spese straordinarie necessarie a garantire lo svolgimento delle attività produttive e commerciali in condizioni di sicurezza.


LINEE GUIDA PER LA REDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITA' DELLE PMI

20 maggio 2020

Gruppo Tecnico

Gruppo Tecnico

Le Linee guida per la rendicontazione di sostenibilità per le PMI sono state elaborate dal Gruppo Tecnico RSI di Confindustria (coordinato da Marina Migliorato,  Head of Sustainability Stakeholders Engagement di Enel), insieme a  GBS (Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale) e Piccola Industria, con il contributo della Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti e di  ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e si pongono l’ambizioso obiettivo di spiegare alle PMI italiane in che modo possono approcciarsi alla responsabilità sociale, secondo un “percorso per step”, in grado di gestire al meglio un cambiamento di prospettiva che passi dal rivedere il modello di business, illustrando, conseguentemente, gli innumerevoli benefici che possono derivare da tale scelta. 

 Il documento è pensato per fornire alle PMI una “cassetta degli attrezzi”, ovvero un set di riferimenti normativi, di documenti e di standard di rendicontazione specifici in tema di responsabilità sociale  e rappresenta una bussola per le PMI italiane che volontariamente intendono avvicinarsi al tema della rendicontazione delle informazioni non finanziarie nella logica di  essere più competitive e migliorare i rapporti con i propri stakeholders.


CONSULTAZIONE MEF PER L'ADEGUAMENTO DEL TUF AL REGOLAMENTO PROSPETTO

14 aprile 2020

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Ai fini dell’attuazione della delega al Governo, di cui alla Legge di delegazione europea 2018 (L. n. 117/2019), per l’adozione di uno o più decreti legislativi di adeguamento del TUF al cd. Regolamento Prospetto (Regolamento UE n. 1129/2017), lo scorso marzo il MEF ha avviato una consultazione pubblica, alla quale Confindustria ha risposto congiuntamente con Assonime.

Nel documento di risposta, anzitutto si ribadiscono le osservazioni, già svolte in occasione della risposta alla consultazione aperta la scorsa estate dalla Consob per l’adeguamento della regolamentazione secondaria, secondo cui la disciplina europea mantiene complessità informativa; non ha accolto proposte di  semplificazioni come esentare dall’obbligo di prospetto le operazioni di aumento di capitale e consentire alle PMI quotate sui mercati regolamentati di adottare il prospetto semplificato UE della crescita; ha mantenuto duplicazioni di procedure per le offerte transfrontaliere e l’obbligo di sottoporre i prospetti all’approvazione del paese di incorporazione, lasciando ampi margini di discrezionalità con conseguenti difformità applicative alle autorità nazionali competenti. 

Alla luce di questa premessa e considerato che la maggior parte delle modifiche intendono eliminare disposizioni già contenute nel Regolamento Prospetto e quindi direttamente applicabili, si richiede in particolare di:

  • non mantenere o introdurre nella disciplina italiana disposizioni più gravose di quelle del Regolamento (cd. gold-plating);
  • consentire l’utilizzo della lingua inglese in caso di offerta svolta in Italia quale Stato membro di origine.
CONSULTAZIONE CONSOB SULLE MODIFICHE AL RE - QUOTE DI GENERE

19 marzo 2020

Affari Legislativi

Affari Legislativi

La Legge di Bilancio 2019 ha modificato la disciplina delle società quotate in materia di quote di genere (artt. 147-ter e 148, TUF), introdotta dalla Legge cd. Golfo-Mosca (n. 120/2011), richiedendo che il genere meno rappresentato raggiunga il 40% in entrambi gli organi sociali per sei mandati consecutivi, con vigenza dal primo rinnovo successivo alla entrata in vigore della legge (i.e. 1° gennaio 2020).

La nuova disciplina ha sollevato problemi applicativi e interpretativi a fronte dei quali la CONSOB ha dapprima pubblicato una comunicazione, data l’urgenza di chiarimenti per le società soggette al rinnovo degli organi sociali nell’imminente stagione assembleare, e poi ha aperto una consultazione in ordine alle modifiche da apportare al Regolamento Emittenti ai fini dell’adeguamento.

In particolare, la CONSOB ha proposto di modificare l’articolo 144-undecies.1 del RE prevedendo che:

  • il nuovo criterio di 2/5 del genere meno rappresentato sia applicato per sei mandati consecutivi a decorrere dal primo rinnovo successivo all’1 gennaio 2020;
  • qualora dall’applicazione dello stesso non risulti un numero intero di componenti del genere meno rappresentato, tale numero venga arrotondato per eccesso, a eccezione degli organi sociali formati da tre componenti per i quali l’arrotondamento avviene per difetto.

Alla consultazione - scaduta lo scorso 16 marzo - Confindustria ha risposto congiuntamente ad Assonime osservando che:

  • spetta al legislatore chiarire la portata temporale della nuova disciplina e, in ogni caso, diversi elementi portano a concludere per la cumulabilità dei mandati previsti dalla Legge di bilancio con i precedenti in cui ha trovato applicazione la Legge Golfo-Mosca;
  • è opportuno adottare un criterio di arrotondamento come quello aritmetico neutro. 


CONSULTAZIONE CONSOB SULLE QUOTE DI GENERE

31 gennaio 2020

Affari Legislativi

Affari Legislativi

La Legge n. 120/2011 (Legge Golfo-Mosca) è intervenuta sulla composizione degli Organi sociali delle Società quotate di cui agli articoli147-ter e 148 del Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, introducendo la quota di un terzo del “genere meno rappresentato” per tre mandati consecutivi.

In vista della prossima cessazione dei suoi effetti, la Legge di Bilancio 2019 ha modificato i predetti articoli, richiedendo che il genere meno rappresentato raggiunga il 40% in entrambi gli organi sociali per sei mandati consecutivi, con vigenza dal primo rinnovo successivo alla entrata in vigore della legge (i.e. 1° gennaio 2020).

La nuova disciplina è foriera di problemi interpretativi e applicativi, tra cui quello attinente all’impossibilità aritmetica di applicare la quota del 40% ai collegi sindacali composti da tre membri effettivi, che è particolarmente urgente per le società soggette al rinnovo dell’Organo di controllo nella prossima stagione assembleare 2020.

Data l’urgenza, la CONSOB ha aperto una consultazione lampo, chiusa lo scorso 28 gennaio, avente a oggetto una proposta di comunicazione recante chiarimenti in merito alle nuove quote di genere; consultazione alla quale Confindustria ha risposto congiuntamente ad ABI, ANIA e ASSONIME.

 Alla comunicazione seguirà un'altra consultazione per l'adeguamento alle novità normative. 



GRANDI IMPRESE ESTERE IN ITALIA - UN VALORE STRATEGICO

23 gennaio 2020

Affari Internazionali

Affari Internazionali

L'aggiornamento del Vol. I “Grandi Imprese Estere in Italia: Un valore strategico” realizzato dall'Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) in collaborazione con il Centro Studi Confindustria e l’Istat, presenta un quadro generale della rilevanza delle imprese a capitale estero per l’economia italiana. Le imprese estere, infatti, pur rappresentando soltanto lo 0,3% del totale delle imprese residenti in Italia:

  • occupano l’8% dei lavoratori del settore privato;
  • contribuiscono al 15,3% del valore aggiunto;
  • generano il 18,5% del fatturato e il 17,5% degli investimenti;
  • finanziano il 22,4% della spesa privata in R&S. 

Per attrarre progetti d'impresa innovativi dall’estero è fondamentale migliorare la recettività a livello regionale e locale, agendo soprattutto sul rapporto tra le imprese estere e le istituzioni territoriali. Per questo occorre sviluppare un canale di comunicazione efficace che consenta rapporti continuativi e strutturati tra le imprese e chi è più prossimo a loro. Tale approccio è alla base del Progetto Retention promosso dall'ABIE che prevede la realizzazione di un processo di fidelizzazione degli investitori esteri


Dove siamo
Complementary Content
${loading}