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Bonomi a Piazza Pulita: ad aprile interventi urgenti su liquidità, patrimonializzazione e politica industriale

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Bonomi a Piazza Pulita: ad aprile interventi urgenti su liquidità, patrimonializzazione e politica industriale

26 marzo 2021 | Presidente

La ripresa sociale ed economica non può che passare dal piano vaccinale europeo. L’economia italiana è in forte crisi anche a causa dei ritardi nell’acquisto e nella distribuzione dei vaccini. Altre economie, come quelle di Stati Uniti, Cina, e Regno Unito, stanno già accelerando perché sono più avanti nella somministrazione dei vaccini.

La campagna vaccinale, così come la ripresa economica, il lavoro e tutte le principali sfide economiche e sanitarie che interessano l’Italia in questa difficile congiuntura, sono state al centro dell’intervista del Presidente Bonomi con Corrado Formigli, nell’ambito della trasmissione Piazza Pulita.

Bonomi ha fatto un primo bilancio dell’azione del Governo Draghi, ricordando che Confindustria non ha mai giudicato le persone ma i provvedimenti.

“Draghi sta dimostrando molto pragmatismo. Da lui molti si aspettavano un atteggiamento ferreo, invece nella realtà è molto pragmatico nell'approccio. I primi provvedimenti sono sostanzialmente in continuità con il Governo precedente - ha aggiunto - anche se iniziamo a vedere le prime modifiche. Sul Decreto sostegni, per esempio, siamo andati già oltre quelli che erano i codici Ateco e si va in una ottica di filiera, anche se – ha sottolineato - i veri provvedimenti devono ancora arrivare”.  

Bonomi ha evidenziato l’impegno delle imprese per aiutare l’Italia a risollevarsi, ricordando che, con la mappatura delle “fabbriche di comunità”, oltre 7000 realtà si siano messe a disposizione del piano vaccinale nazionale, offrendo spazi e capacità logistica. “L’obiettivo, condiviso con il Governo e il Commissario Straordinario per la gestione dell’emergenza, deve essere quello di vaccinare più persone possibile nel minor tempo possibile” - ha affermato il Presidente.

L’intervista è stata anche l’occasione per ribadire con forza le necessità delle imprese e le difficoltà che stanno incontrando nel resistere alla doppia crisi che le ha investite, economica e sanitaria: "Chiediamo interventi urgenti già ad aprile su liquidità, patrimonializzazione, moratorie, politica industriale e ovviamente sul piano del lavoro”.

Proprio in merito a quest’ultimo tema il Presidente Bonomi è tornato sul blocco dei licenziamenti e sulla correttezza di procedere con il doppio binario nell’utilizzo della cassa integrazione ordinaria e la cassa Covid.

”Le aziende – ha osservato - stanno chiedendo provvedimenti per assumere, non per licenziare. Per questo abbiamo chiesto di prorogare la sospensione delle causali riferite ai contratti a termine contenute nel DL Dignità, l’estensione del contratto espansione anche alle PMI, portando il tetto a 50 dipendenti, agganciandovi il bonus giovani e donne, supportando così le categorie che hanno subito l’impatto più duro dalla crisi pandemica.

Si tratta di interventi per facilitare le assunzioni, favorire il ricambio generazionale e potersi adattare alle mutate richieste del mercato, in termini di prodotti, servizi e competenze, generate dalla pandemia”.

Il colloquio con Corrado Formigli è proseguito su altri temi di grande interesse per le imprese: dalla transizione ecologica, fino all'aumento dei prezzi delle materie prime, che sta registrando una fortissima impennata.

Questioni che il Presidente Bonomi, accompagnato dal delegato dell’Associazione sull’Europa, Stefan Pan, ha portato all’attenzione dei deputati italiani che siedono nel Parlamento europeo, nel corso di un incontro in video-conferenza. "Le scelte che verranno prese nei prossimi mesi, in particolare sul tema della sostenibilità, saranno determinanti per il destino di molte imprese italiane" - ha affermato Bonomi aprendo i lavori.

“Mi riferisco alle decisioni sulle politiche ambientali e, più nello specifico, sull’economia circolare. Si tratta di temi che Confindustria condivide ma c’è la sensazione che a livello europeo non ci sia la consapevolezza degli impatti che alcune scelte potranno determinare sull’industria manifatturiera italiana” – ha fatto notare il Presidente, spiegando che “se l’obiettivo è quello di interpretare le nuove normative con un’idea di crescita economica e di rilancio della competitività, Confindustria è la prima a sostenerle. Invece, rileviamo come alcune componenti in Ue abbiano un approccio ideologico anti-industriale su queste tematiche” – ha osservato il leader degli imprenditori, ricordando l’impegno dell’industria italiana nei processi di transizione ecologica. “Per il terzo anno consecutivo, l’Italia è prima in Europa nel riciclo dei rifiuti urbani e speciali e seconda nel tasso di utilizzo circolare di materia. Siamo molto avanti rispetto ai nostri competitors manifatturieri, per questo scongiuriamo l’adozione di provvedimenti lineari che penalizzerebbero la competitività e i modelli di business del tessuto industriale europeo, che invece sta investendo proprio in questo settore. “Il level playing field è la bussola per tutte le strategie UE che hanno un impatto diretto sul mondo della manifattura”” – ha indicato il Bonomi.  

Occorre prima di tutto parlare di transizione normativa, in modo da elaborare norme che non impattino sul tessuto produttivo producendo effetti deleteri sulle filiere industriali” - ha sottolineato, riservando l’ultimo passaggio del suo intervento al piano vaccinale europeo e agli effetti distorsivi che sta generando sul sistema produttivo. “A breve si parlerà del green digital pass europeo, un tema importantissimo perché ormai è sotto gli occhi di tutti che stiamo uscendo in maniera asimmetrica dalla crisi economica. Alcune economie stanno accelerando e la disponibilità dei vaccini sta diventando un tema geopolitico” – ha osservato Bonomi, rilevando come questo stia determinando alcuni impatti speculativi sulle materie prime, causando effetti molto pesanti specie per un Paese trasformatore come l’Italia. “Nel secondo trimestre abbiamo registrato aumenti impensabili sulle materie prime e ne sta venendo meno anche la disponibilità” – ha concluso il Presidente.


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