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Vaccini: chiude la mappatura con oltre 7.000 adesioni

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Vaccini: chiude la mappatura con oltre 7.000 adesioni

19 marzo 2021 |

La mappatura delle "fabbriche di comunità" promossa da Confindustria si è conclusa con l’adesione, su base volontaria, di oltre 7.000 realtà imprenditoriali in soli nove giorni. Le imprese operanti sul territorio nazionale hanno confermato lo spirito di servizio verso il Paese e hanno dato la disponibilità dei propri spazi nell’ambito del piano nazionale di vaccinazione anti Covid.

Dopo aver condiviso il progetto con il Commissario Straordinario all’emergenza, Generale Figliuolo, Confindustria si è attivata immediatamente per individuare le imprese disponibili a integrare la campagna vaccinale con i loro siti.

L’adesione ha investito tutto lo stivale: il 75% delle imprese sono dislocate nel nord del Paese, il 13% al centro e il 12% tra il sud e le isole. Inoltre, nell’85% dei casi, si tratta di imprese del Sistema Confindustria, ma si sono candidate anche realtà al di fuori dal perimetro associativo.

Hanno risposto all’appello tutti i settori, mettendo a disposizione i capannoni, gli uffici, i terminal aeroportuali, i porti, le stazioni ferroviarie, gli alberghi, gli ippodromi e le palestre. Si tratta di oltre 10mila locali offerti anche per periodi superiori a 3 mesi

Auspichiamo quindi che, non appena la fornitura di vaccini sarà adeguata, venga attivata rapidamente la rete capillare di imprese che ha offerto la propria disponibilità. Migliaia di comunità di lavoratrici e lavoratori potrebbero così essere vaccinate simultaneamente, rafforzando la rete nazionale e accelerando in maniera decisiva la corsa verso l’immunità diffusa. 

Confindustria invierà tutte le informazioni raccolte al Commissario straordinario che provvederà a individuare le realtà da coinvolgere in via prioritaria, in attesa che venga definito un protocollo nazionale per le vaccinazioni in fabbrica, così da essere pronti quando la fornitura di vaccini andrà finalmente a regime.

Le imprese sono, ancora una volta, al servizio del Paese, consapevoli che per sconfiggere la pandemia serve uno sforzo comune. 

Il Presidente Carlo Bonomi ha inviato una lettera di ringraziamento a tutte le realtà che hanno aderito alla campagna. Di seguito il testo integrale.

 

Care Colleghe, Cari Colleghi,

siamo ancora nel cuore di una crisi determinata dall’intreccio tra pandemia e recessione. Ne subiamo gli effetti, personali e sociali. Ne paghiamo il prezzo, in incertezza, fatica e dolore. Ma siamo ben consapevoli delle nostre responsabilità di donne e uomini d’impresa.

La campagna di vaccinazione, pur tra incertezze e ritardi, è in corso. Occorre ora darle una decisa accelerazione, garantendo una copertura rapida e capillare in tutto il Paese.

E proprio in questi momenti, dobbiamo saper coniugare la risposta alle tante emergenze che ancora pesano sulle nostre imprese con una strategia generale di sviluppo per essere, come sempre, protagonisti di una stagione di rilancio.

La memoria va a uno dei momenti più difficili della recente storia d’Italia: la seconda metà degli anni Quaranta, quando, di fronte ad un Paese distrutto dalla guerra, furono proprio gli attori sociali, la Confindustria, presieduta da Angelo Costa, a impegnarsi per la ripresa delle attività e del lavoro per avere le risorse, economiche e morali, necessarie a costruire un futuro migliore, di sicurezza, di benessere diffuso e di pace. Erano gli anni del Piano Marshall e della nascita dell’Europa, spazio comune di ideali e di mercato. Si avviava la Ricostruzione. Si preparavano le condizioni del boom economico.

Oggi, il Recovery Plan della Ue ci mette a disposizione nuove risorse straordinarie. Noi siamo ben coscienti della necessità di spenderle bene, in chiave di sviluppo. E più volte abbiamo insistito, con le autorità di Governo, per un piano di investimenti mirati, su sostenibilità e innovazione, ricerca e formazione, per tornare a costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.

Constatiamo, con soddisfazione, che i nostri valori e le nostre indicazioni trovano, adesso, un ascolto attento; siamo pronti ad andare avanti sulla strada della collaborazione, sul piano istituzionale e sociale.

Sono orgoglioso perché ancora una volta stiamo dimostrando un grande senso di responsabilità, di attenzione e operosità verso la comunità tutta.

Tra le cifre dei dolorosi bollettini Covid, cui siamo tristemente abituati, oggi possiamo annunciare, finalmente, anche i numeri di un contagio buono, che fa bene al Paese, quello della generosità degli imprenditori. Abbiamo registrato una grandissima partecipazione alla campagna avviata per rendere le imprese luoghi di vaccinazione, in linea con quanto condiviso con il Commissario Straordinario per la gestione dell’emergenza, il Generale Francesco Paolo Figliuolo.

Sono, infatti, oltre 7.000 le adesioni arrivate in poco più di una settimana, anche da tante realtà non associate al sistema Confindustria. In media, una candidatura ogni due minuti, da nord a sud.

Hanno aderito le grandi aziende con decine di sedi e migliaia di dipendenti, ma anche le centinaia e centinaia di piccole e medie imprese che formano il fitto reticolo imprenditoriale che anima la nostra economia.

Ci è stata segnalata la disponibilità di infrastrutture di grande rilevanza logistica, quali gli scali aereoportuali e le stazioni ferroviarie, ma tutti hanno fatto la loro parte segnalando la disponibilità di oltre 10mila locali pronti ad aprire le porte ai vaccini. Un risultato che consentirebbe di vaccinare simultaneamente milioni di persone che lavorano nelle nostre imprese e che animano le nostre comunità.

Da questa campagna emerge, ancora una volta, l’immagine di un’Italia unita nelle imprese - la spina dorsale del Paese - capace di far fronte comune mettendo al primo posto la vita e l’orgoglio di servire l’Italia.

Per questo gesto di responsabilità, Vi ringrazio.

 


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Siamo disposti a mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali nell’ambito del piano nazionale delle vaccinazioni. Abbiamo già inviato una nostra proposta operativa a Palazzo Chigi. Siamo d’accordo con l’impostazione del Presidente Draghi di coinvolgere i privati nel piano vaccinale. I dipendenti delle aziende aderenti a Confindustria sono circa 5,5 milioni, se consideriamo una media di 2,3 componenti per nucleo familiare, potremmo vaccinare più di 12 milioni di persone”.

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