COMUNICATI STAMPA



Roma, 16 Aprile 2020 - Il Consiglio Generale di Confindustria ha designato Presidente Carlo Bonomi con 123 preferenze. Hanno votato tutti i 183 aventi diritto. Alla candidata concorrente Licia Mattioli sono andate 60 preferenze. Nessuna scheda bianca, nessuna nulla.

Il risultato è stato validato dai Probiviri Sergio Arcioni, Luca Businaro, Gabriele Fava e Antonio Serena Monghini assistiti dal notaio Cesare Quaglia.

Il Consiglio generale si è svolto a distanza e alla presenza, nella sede di Confindustria, del Presidente Vincenzo Boccia, della Dg Marcella Panucci e dei due candidati.

La nomina dovrà avere il gradimento dell'assemblea dei delegati, convocata il 20 maggio, che di fatto eleggerà il 31° presidente di Confindustria.

Il 30 aprile il Consiglio Generale dovrà esprimersi sulla squadra dei Vicepresidenti scelta dal presidente designato.



CORONAVIRUS: CONFINDUSTRIA, UTILIZZARE I FONDI MES PER LA LOTTA AL VIRUS SENZA CONDIZIONALITÀ
“Badare alla sostanza delle cose e non ai termini”

Roma, 14 aprile 2020 - In un momento così delicato per la vita nazionale è di vitale importanza riuscire a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per assicurare al Paese le risorse necessarie a superare l’emergenza sanitaria e avviare l’indispensabile fase della ripresa economica. Confindustria fa pertanto appello al Governo e a tutte le forze politiche affinché si utilizzino a questo fine i fondi messi a disposizione dal Mes senza condizionalità che non siano quelle della lotta al virus e alle sue conseguenze. Evitiamo polemiche sui termini, che possono creare solo danni, e concentriamoci sulla sostanza delle cose mobilitando le risorse nazionali per la difesa delle imprese e del lavoro.




DL LIQUIDITA', BOCCIA: RISULTATO IMPORTANTE
Adesso credito alle imprese e semplificazioni


Roma, 9 Aprile 2020 - "Diamo atto al Governo e ai Ministri Gualtieri e Patuanelli di aver conseguito un risultato importante sotto il profilo delle risorse e degli strumenti mobilitati a favore del sistema produttivo. Adesso è importante che queste risorse giungano con tempestività alle imprese". Così il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nel commentare il contenuto del Decreto Liquidità pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

"Oggi più che mai - prosegue Boccia - occorre semplificare, comprendere che stiamo vivendo in una fase di emergenza e che dobbiamo imparare a usare nuove regole utili a fronteggiare una situazione straordinaria.

L’Europa deve tornare ai suoi valori fondamentali – Pace, Protezione, Prosperità – e auspichiamo che il nuovo asse Francese, Spagnolo e Italiano possa indicare a tutti la nuova direzione di marcia con l’adozione tra l’altro di strumenti di finanziamento, come gli Eurobond, per la difesa interessi comuni e il rilancio delle nostre economie e dell’occupazione".

"Dopo la Fase 1 dell’immediata liquidità a breve, per consentire la sopravvivenza del sistema economico, occorre passare alla Fase 2 - conclude il Presidente Boccia - con graduali aperture delle fabbriche e degli uffici nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie per la sicurezza dei lavoratori – per affrontare e vincere la guerra contro i contagi e la recessione affinché non diventi depressione - e poi alla Fase 3 attraverso massivi investimenti pubblici che compensino e supportino la progressiva ripresa della domanda privata".


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CORONAVIRUS: INDUSTRIALI TEDESCHI A CONFINDUSTRIA "RIPARTIAMO INSIEME E IN SICUREZZA. NOSTRI SETTORI INTERCONNESSI"


Roma, 9 aprile 2020 - Gli industriali tedeschi scrivono ai vertici di Confindustria. In due missive indirizzate al presidente Boccia e alla DG Panucci, la BDI e le tre principali associazioni dell'industria meccanica (VDMA) rivolgono un appello a riprendere gradualmente, tutelando la salute dei lavoratori e in maniera coordinata, l’attività delle imprese, per uscire dalla crisi economica generata dal blocco delle produzioni.

L’industria tedesca e quella italiana nel tempo sono diventate sempre più un modello virtuoso di integrazione economica e i relativi sistemi di produzione sono fortemente interconnessi nelle catene globali del valore. Infatti, le economie dei due Paesi - principali realtà manifatturiere d’Europa - pur  specializzate in fasi di produzione diverse, sono complementari nelle filiere internazionali. Proprio per questo, il mancato rapido riavvio del maggior numero di settori produttivi in entrambi i paesi potrebbe generare "danni economici incalcolabili" a livello globale.



CORONAVIRUS: CONFINDUSTRIA E COMMISSARIO STRAORDINARIO ARCURI INSIEME PER CONTINUITÀ PRODUTTIVA E TUTELA SALUTE DEI LAVORATORI

Roma, 3 aprile 2020 - E' stato siglato ieri sera l'accordo tra Confindustria e il Commissario straordinario Domenico Arcuri per rispondere all’emergenza Covid-19 sostenendo la continuità produttiva delle imprese e garantendo la tutela della salute dei lavoratori.

L’intesa - fortemente voluta da Piccola Industria Confindustria nell’ambito dell’attività del Programma Gestione Emergenze da questa guidato - è rivolta a facilitare gli approvvigionamenti di mascherine per il sistema industriale e, tramite le donazioni previste da parte delle imprese, per il sistema sanitario nazionale.

E' un risultato ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra Confindustria e il Commissario Domenico Arcuri che prevede l'impegno comune su diversi fronti per affrontare l’emergenza Covid-19. Rappresenta, inoltre, una risposta concreta alla forte richiesta proveniente dalle imprese di liberalizzare sempre più l’importazione di mascherine per vincere la concorrenza proveniente dagli altri Paesi. 

L’intesa di fatto semplifica le procedure di sdoganamento dei DPI e delle mascherine chirurgiche ordinate dalle imprese associate a Confindustria tramite gli Accordi Quadro che Piccola Industria sta siglando con produttori ad elevata capacità produttiva e con gli importatori. E' previsto che il 20% della merce ordinata venga donata al Commissario Straordinario per l'emergenza direttamente dall’importatore, dopo che l’importatore avrà effettuato gli opportuni controlli di conformità. Grazie alle offerte attualmente previste dagli accordi già siglati finora da Piccola Industria con Genertec, Giglio Group e Promo Gift nei prossimi giorni verranno messe a disposizione degli associati circa 2 milioni di mascherine, tra chirurgiche e FFP2, a norma CE con relative certificazioni e schede tecniche che saranno fornite alle aziende al momento dell’ordine. Proprio in questi giorni la Protezione Civile ha ricevuto le prime donazioni generate dall'accordo siglato da Piccola Industria e Genertec.

“Quello di oggi è un ulteriore tassello del percorso messo in campo dal PGE, Programma gestione emergenze, che sin dall’inizio della crisi si è attivato su tre direttrici d’azione: la continuità produttiva, l’individuazione di fornitori di dispositivi medici per la Protezione Civile, la riconversione di aziende per la produzione di mascherine – ha sottolineato Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria. Un percorso realizzato in stretto contatto con il Commissario Arcuri e il Dipartimento della Protezione Civile, con cui siamo legati da un accordo di collaborazione sin dal 2016. E proprio a loro va il mio ringraziamento. È stato un grande lavoro di squadra, in raccordo con la Task Force Coronavirus di Confindustria e con il supporto di Confindustria Dispositivi Medici e Assosistema. Abbiamo informato, raccolto le esigenze delle imprese e le criticità cercando di identificare le priorità, coordinare le iniziative e fornire procedure uniformi con cui rispondere in modo rapido, efficace ed efficiente alle diverse fasi della crisi. Abbiamo predisposto anche un sondaggio, in collaborazione con il Centro Studi, sui fabbisogni di DM e DPI degli associati, per definire le azioni da realizzare per ridurre il differenziale tra domanda e offerta”.



RETE DIGITAL INNOVATION HUB E COMPETENCE CENTER SIGLANO UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE 

Operativo il network italiano dell’innovazione 4.0


Roma, 3 aprile 2020 – Avviare sinergie per accelerare l’adozione di tecnologie digitali 4.0 nei processi produttivi, soprattutto in questa delicata fase di ripartenza del sistema produttivo. È questo l’obiettivo dell’Accordo di collaborazione operativa sottoscritto oggi dalla rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria e gli otto Competence Center selezionati dal Ministero dello sviluppo economico. 

Un gioco di squadra che in pochi mesi ha permesso di elaborare un “piano d’azione 4.0” strategico ed operativo, facendo convergere all’interno di un network per l’innovazione, attraverso importanti investimenti pubblici e privati, gli asset valoriali dei DIH di Confindustria e dei Competence Center, 8 su tutto il territorio nazionale ( formazione e trasferimento tecnologico in ottica 4.0,  gestione di progetti di innovazione e anche pubblicazione di specifici bandi per progetti ad alto TRL).

L’intesa mira a valorizzare le caratteristiche qualificanti dei DIH e quelle dei CC. I digital innovation hub, con la loro diffusione capillare sul territorio, hanno incontrato 15.000 imprese in centinaia di incontri sul territorio e hanno svolto oltre 1.000 assessment per valutare la maturità digitale delle imprese. I Competence center, intorno a cui ruotano le principali università e centri di ricerca del Paese, contribuiscono alla realizzazione di progetti innovativi e, presso le loro sedi, offrono alle imprese - soprattutto PMI - la possibilità di testare le tecnologie. Inoltre, con le loro competenze digitali, i CC offrono alle imprese attività di formazione specialistica e di orientamento. 

Il network rappresenta l’infrastruttura per la partecipazione al programma europeo Digital Europe, che prevede la creazione di un network di European Digital Innovation Hub. L’obiettivo dei DIH e dei CC è aggregare le eccellenze del territorio per candidare in Europa soggetti qualificati e credibili.

“In questa drammatica crisi dell’economia italiana - dichiara il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia - occorre rivolgere lo sguardo al futuro e alle sfide che attendono le imprese nella fase di ripartenza. Gli investimenti in tecnologie digitali si stanno dimostrando strategici in questa fase di emergenza – ha proseguito il presidente – e saranno un volano per la ripresa e il rilancio dell’economia italiana. L’Accordo sottoscritto oggi tra i DHI e i CC quindi, acquista una valenza particolare proprio nel momento in cui è determinante impegnarsi sui fattori di competitività delle imprese”. 

“Abbiamo creato oggi l’infrastruttura italiana per l’innovazione 4.0, mettendo insieme le eccellenze del sistema di ricerca e universitario con la capillarità e le competenze del sistema Confindustria. Un supporto concreto per ridisegnare il sistema industriale del Paese. Le imprese hanno bisogno di competenze per affrontare la modernizzazione dei processi produttivi. Questo Accordo è uno strumento operativo – aggiunge Elio Catania, presidente del gruppo tecnico Crescita Digitale delle Imprese – e crea, soprattutto in questa fase di crisi, le condizioni per accelerare gli investimenti 4.0 e per consentire anche alle PMI di cogliere le opportunità legate alla trasformazione digitale”.

"La strategia europea di politica industriale parla di ‘ecosistemi dell’innovazione’. In questa prospettiva – afferma il sottosegretario allo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella - gli 8 Competence Centre 4.0 sono magneti che portano insieme Pubblico e privato, ricerca e impresa, grandi e piccole imprese e startup; sono la base di questi ecosistemi dell’innovazione. Questo accordo con i Digital Innovation Hub di Confindustria potenzia questa rete di innovazione diffusa e crea le condizioni per migliorare il trasferimento tecnologico nel nostro Paese. Un ottimo segno di futuro in questo momento."

A nome dei Competence Center, Enrico Pisino, Ceo del CIM 4.0, commenta: “una scelta dall’alto valore strategico che consente, grazie alla sinergia tra Competence Center e Digital Innovation Hub, di supportare operativamente le PMI, in modo capillare su tutto il territorio nazionale, nel loro percorso di trasformazione digitale, mettendo a disposizione degli imprenditori italiani le competenze e le esperienze di Università e di aziende leader nell’innovazione 4.0. Unire le forze non può che rappresentare un vantaggio competitivo anche nel dialogo con l’Europa”.




Roma, 31 Marzo - Apprezziamo le dichiarazioni del ministro Patuanelli che vanno nella direzione da noi auspicata: assicurare a tutte imprese - piccole, medie e grandi - la liquidità necessaria a breve, da ripagare in 30 anni, per garantire la tenuta dei fondamentali economici del Paese in modo da prepararsi alla riapertura e al riassorbimento dei livelli occupazionali. Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. La priorità, a questo punto - prosegue Boccia - diventa potenziare con immediatezza il Fondo di garanzia in modo da consentire alle banche di agire con tempestività e combattere tutti insieme le due guerre, al virus e alla recessione economica.



Roma, 25 marzo 2020 - Confindustria ha fin da subito condiviso i fini del dpcm del 22 marzo scorso, ossia garantire che in momento di grave emergenza come quello che stiamo attraversando non manchino alle persone i beni e i servizi essenziali: alimentari e farmaci, forniture e servizi per ospedali.

L’Istat oggi parla di circa il 56% delle imprese che dovranno chiudere, alle quali si aggiungono tutte le altre che hanno già chiuso volontariamente o ridotto significativamente la propria attività per mancanza di domanda.

Pertanto, pur non condividendo gli interventi che oggi hanno rimesso in discussione provvedimenti già molto restrittivi assunti nei giorni scorsi e, quindi, l’esclusione di alcune produzioni a nostro avviso essenziali per garantire le filiere, diciamo che bisogna mettere da parte polemiche, strumentalizzazioni ed eccessi nel linguaggio, come quelli cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, ingenerosi verso una categoria che sta responsabilmente affrontando assieme a tutto il Paese la peggiore crisi sanitaria ed economica dal dopoguerra, e lavorare tutti nella medesima direzione e con senso di responsabilità.

Con la stessa immediatezza con cui si è affrontata la questione delle chiusure occorre rispondere alle preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori e agire con azioni e soluzioni rapide per permettere alle imprese di riaprire dopo questa difficile fase.

In sostanza bisogna fare in modo che dopo la chiusura temporanea e il rallentamento della produzione non ci sia una chiusura definitiva.

Questo è il momento della coesione nazionale vera, delle azioni e delle soluzioni e non della ricerca delle colpe; dell’unità nazionale nel linguaggio e nei comportamenti di chi ha davvero a cuore il futuro del Paese e ne sente la responsabilità.

È  più che mai urgente un intervento massiccio per prevenire l’impatto devastante che questa emergenza produrrà sul sistema economico.

Bisogna assicurare alle imprese un rapido e semplice accesso alla cassa integrazione, che non può essere anticipata dalle imprese stesse dovendo queste già fare i conti con il calo della liquidità conseguente a chiusure e rallentamenti. È necessario, inoltre, sostenerne la liquidità prevedendo la dilazione delle scadenze fiscali e contributive e agire inoltre sulle linee di credito a breve e lunga scadenza, sostenendo le imprese tutte, piccole, medie e grandi, con interventi forti, coerenti e lungimiranti, a partire da un fondo di garanzia che permetta alle imprese in questa fase di onorare i loro impegni e di uscirne per ripartire e non per chiudere.

Siamo di fronte a due guerre, una al virus e una per difendere i fondamentali economici dell’Italia e dell’Europa.

Il nostro appello è che si affronti questa emergenza da economia di guerra, facendolo insieme, con la consapevolezza della gravità e con senso di unità nazionale nel rispetto di tutti noi.



CORONAVIRUS: BOCCIA, APPREZZAMENTO PER INIZIATIVE DEL SISTEMA BANCARIO
“E’ un bel segnale in un momento così delicato”

Roma, 19 marzo 2020 - “Apprezziamo quanto il sistema bancario sta facendo per le imprese a partire dalle moratorie sui prestiti”. Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che giudica inoltre “utili e tempestivi gli interventi di istituti, come Intesa Sanpaolo, che mettono a disposizione dell’economia reale risorse aggiuntive per rafforzare la capacità di resistenza e reazione dell’apparato produttivo del Paese messo a dura prova dall’emergenza sanitaria”. “È un bel segnale - conclude Boccia - di essere e fare sistema in un momento così delicato e particolare”.





Roma, 18 marzo 2020 - Il decreto-legge n. 18/2020 (di seguito anche: DL), da oggi in vigore, è un provvedimento necessario e importante, anche da un punto di vista quantitativo, in quanto interviene su tutti i capitoli più rilevanti - sanità, lavoro, liquidità, fisco - e sulle maggiori criticità emerse con l’emergenza epidemiologica. Non mancano aspetti da rafforzare e da perfezionare, ma è da apprezzare la capacità di reazione messa in campo dal Governo rispetto alle conseguenze economiche della crisi.

Si tratta comunque di una prima risposta all’emergenza economica, che necessita di un’azione successiva altrettanto rapida, incisiva negli strumenti e massiva da un punto di vista delle risorse, per consentire di affrontare le gravi conseguenze che questa emergenza determinerà sulle imprese e sull’economia del Paese, prima che diventino irreversibili.

Serve un piano shock che impegni risorse quantitativamente rilevanti, che sostenga la liquidità delle imprese, a partire da rateizzazioni fiscali e meccanismi di compensazione, e faccia leva su tutte quelle misure necessarie per far fronte ai rilevanti cali della domanda privata e, quindi, di fatturato delle imprese.

Nel riconoscere, pertanto, l’importante sforzo compiuto dal Governo, riteniamo cruciale che si dia fin d’ora il quadro delle prossime “tappe”, per restituire fiducia rispetto a un percorso di ricostruzione che dovrà far seguito a un evento correttamente equiparato a una guerra. Serve un comitato nazionale per l’emergenza economica - e Confindustria è a disposizione - che metta insieme proposte e le realizzi quanto prima.

Decisivo, in questo contesto, sarà il ruolo dell’Europa: in questi giorni ha assunto decisioni incoraggianti, come la sospensione di alcune clausole del Patto di Stabilità e Crescita e le misure temporanee sugli aiuti di Stato, ma che è ora chiamata a compiere azioni straordinarie per preservare i cittadini europei da una crisi le cui conseguenze rischiano di essere estremamente pesanti e di incidere irreversibilmente sul nostro modello economico e sociale.


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