DOTTORATI DI RICERCA INDUSTRIALI – CONVENZIONE OPERATIVA CONFINDUSTRIA E CNR

Con l’obiettivo di far incontrare la domanda di innovazione delle imprese e l’offerta di conoscenza del mondo accademico e della ricerca, due anni fa Confindustria e CNR hanno sottoscritto una Convenzione per promuovere ed attivare dottorati di ricerca industriale.

 

Lo scopo è quello di collaborare per sviluppare percorsi, di durata triennale, di Dottorati industriali e di Dottorati innovativi a caratterizzazione industriale di altissimo profilo scientifico e con particolari requisiti di qualità, di innovazione tecnologica, di internazionalizzazione, presso singole imprese o gruppi di aziende associate.

La finalità è quella di contribuire all’alta formazione dei giovani mediante la ricerca, favorire la creazione dei “nuovi e migliori posti di lavoro” auspicati dalla Strategia di Lisbona e di aumentare il potenziale innovativo delle imprese direttamente coinvolte nel progetto.

 

Dal 2018 ad oggi Confindustria ha raccolto oltre 425 domande di aziende interessate ad attivare dottorati di ricerca triennali. Sono già state cofinanziate dal CNR - e da altrettante imprese - 77 borse di dottorato industriale in tutte le regioni (e almeno altre 35 saranno attivate in questo terzo ciclo), per altrettanti giovani ricercatori selezionati dalle Università mendiate concorso pubblico. Tutti gli ambiti disciplinari sono interessati, con una prevedibile prevalenza delle aree tematiche legate all’ingegneria, all’ICT e alla fisica.  

 

Sono stati anche attivati dottorati industriali di filiera, da parte dei cluster tecnologici nazionali e delle stesse associazioni di Confindustria. I dottorati sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e 23 finanzieranno progetti di dottorato inter-regionali (cioè dove la sede dell’azienda è in una regione diversa da quella in cui è presente l’Istituto del CNR).

 

La Fondazione Mai – che proprio per Statuto ha il compito di promuovere la ricerca scientifica nel campo medico, della salute e della qualità della vita, la collaborazione tra università, enti pubblici di ricerca e imprese e sostenere la formazione di eccellenze nel campo della ricerca scientifica e dell’innovazione – sostiene con le proprie attività la convenzione sui dottorati di Ricerca per illustrare la valenza di questo strumento strategico e darne massima diffusione.

Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università e della Ricerca: “Il dottorato industriale rappresenta una delle linee d’intervento previste nel Recovery Fund, sia per innalzare il livello di competenze dei nostri giovani sia per rispondere alla sfida di spostare il sistema della produzione italiana in una dimensione tecnologica superiore(…) Serve un partenariato pubblico-privato che si basi su obiettivi realmente condivisi. In questo modo verrà anche azzerata quella diaspora di giovani ricercatori che ha sempre rappresentato una grande criticità per il nostro Paese”.


Francesco De Santis, Vice Presidente di Confindustria per la Ricerca e lo Sviluppo: “Il dottorato industriale si inserisce nell’azione più ampia avviata da Confindustria per rafforzare la collaborazione tra sistema della ricerca pubblica e impresa. Solo alimentando la competitività industriale attraverso la R&S sarà possibile rendere l’Italia protagonista delle sfide tecnologiche, economiche e sociali e dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini".

 

Giovanni Brugnoli, Vice Presidente Confindustria con delega al Capitale Umano: “I percorsi di dottorato industriale, co-finanziati dalle imprese e dal CNR, ci dicono che il mondo imprenditoriale, della ricerca e dell’università sono sempre più attenti alle più alte competenze che l’Italia ha da offrire. La Convenzione CNR-Confindustria ha contribuito ad avvicinare molte imprese italiane, anche PMI, per la prima volta alla ricerca e al mondo dell’Università”.


Massimo Inguscio, fisico quantistico e Past President Cnr: “Con il decollo dell'innovativa formula dei dottorati industriali raggiungiamo due obiettivi, entrambi strategici, per il Paese. Primo, avviciniamo finalmente università e mondo della ricerca pubblica alle aziende, contaminando così le due sfere, il sapere e il lavoro. Secondo, inseriamo in azienda giovani con competenze specialistiche di elevato livello, in grado di portare innovazione e competitività”.


Diana Bracco Presidente Fondazione Giuseppina Mai: “La Fondazione Giuseppina MAI è molto impegnata, nell’ambito dell’attività di Confindustria a supporto della R&I, per rafforzare il dialogo tra industria, mondo della ricerca scientifica e istituzioni; abbiamo lavorato per attrarre e formare i giovani nel settore della ricerca e sviluppo e per inserirli nelle aziende con lo strumento dei dottorati. Bisogna assicurare anzitutto un piano di investimenti importante e una visione della ricerca che svincoli la carriera degli scienziati da una dimensione puramente accademica. Per questo auspichiamo da sempre un dialogo e una collaborazione più stretti tra i due mondi”.


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