Il Modello adottato prevede di partire
da un progetto di ricerca/bisogno di innovazione dell’impresa e su questo attivare un dottorato e la collaborazione con il sistema pubblico (università). Le azioni prevedono investimenti ma anche Riforme necessarie alla loro realizzazione
INVESTIMENTO 3.3 della Missione 4
Componente 2 del PNRR destina 600 milioni di euro complessivi, così articolati:
- 450 milioni di euro per l’attivazione di 15.000
dottorati innovativi, per tre anni, con il cofinanziamento privato al 50%
- 150 milioni di euro come incentivo all’assunzione
di 20.000 ricercatori da parte delle imprese.
RIFORME - Per promuovere questo processo si prevede la semplificazione delle procedure ed è in questa linea che si muovono:
- il
DM 226 del 14 dicembre
2021 sulle nuove modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato. Il Decreto fa emergere un ruolo più incisivo dei soggetti privati nel dottorato e, su proposta di Confindustria, introduce il “dottorato industriale” e cerca di riordinare tutte le fattispecie in cui è possibile avviare un dottorato in collaborazione con le imprese. Nel nostro Paese è necessario che imprese e accademie collaborino per aiutare i giovani a soddisfare il proprio talento. Da qui il grande impegno del sistema Confindustria per informare e mobilitare le imprese affinché possano partecipare in modo concreto.
Con tale approccio ai giovani dottorandi vengono offerte qualificate e interessanti opportunità di lavoro - orientandoli verso una scelta professionale consapevole e scoprendo
il valore aggiunto della ricerca industriale - favorendo, al tempo stesso, l’innalzamento
delle competenze avanzate nelle imprese: nel contempo, ai loro dipendenti si offre una opportunità per svilupparne di ulteriori
- il DM 330 del 30 marzo 2022 che favorisce la mobilità dei ricercatori e la
cooperazione tra Università, pubbliche e private, Enti di Ricerca e imprese. Confindustria ha lavorato intensamente con il MUR su questo tema e il testo del decreto recepisce tutti i contributi forniti. La mobilità si inserisce sui progetti concreti e potrà essere realizzata sia nell'ambito di progetti avviati nel PNRR che all'esterno. La mobilità, intesa come bidirezionale e temporanea, deve avvenire nell'ambito di un reale progetto di ricerca definito
dall’impresa, anche eventualmente congiunto. Lo scambio di personale di alto profilo tra sistema pubblico e privato avviene sulla base di convenzioni volte a disciplinare gli obiettivi del progetto di mobilità, le attività da svolgere, la durata complessiva e la disciplina della proprietà intellettuale delle invenzioni lasciata alla definizione tra le Parti.
- Il DDL di riforma del Codice di proprietà
intellettuale(approvazione in corso) nel quale è stata recepita la proposta di riequilibrare la proprietà intellettuale nel sistema pubblico, riportando la titolarità delle invenzioni realizzate dal ricercatore alla struttura di appartenenza, abolendo, quindi, la regola del Professor
priviledge disposta dall’articolo 3 del DDL (mediante la riscrittura dell’articolo 65 del Codice stesso).