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Secondo i dati dell’annuale Indagine Confindustria sul lavoro oltre un’impresa su 5 applica contratti aziendali che prevedono l’erogazione di premi variabili collettivi. La quota sale al 29% nell’industria.
Negli anni, anche sulla scia del regime fiscale agevolato riconosciuto in via strutturale alle retribuzioni premiali legate a incrementi di produttività aziendale, la diffusione della contrattazione di secondo livello è cresciuta: tra i 2 e i 5 punti percentuali dal 2017 al 2019, sulla base delle risposte delle imprese che hanno partecipato alle ultime tre edizioni dell’Indagine.
Tra le aziende associate a Confindustria, 3 su 5 mettono a disposizione dei propri dipendenti non dirigenti almeno un servizio di welfare. La forma più diffusa è l’assistenza sanitaria integrativa (45,9%), seguita dalla previdenza complementare (28,7%). Più bassa la diffusione di “carrello della spesa” (9,8%) e contributi per l’assistenza a familiari anziani o non autosufficienti (3,8%), ma per entrambe le voci si stima una forte crescita dal 2017.