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La ripresa dell’occupazione iniziata nel 2014 si è arrestata a maggio 2018, di pari passo con la frenata dell’economia. L'arresto riflette la stabilizzazione dell’occupazione dipendente: al suo interno, quella a termine, che era cresciuta a ritmo sostenuto dal 2017 fino allo scorso autunno, ha lievemente ripiegato, mentre quella a tempo indeterminato ha ricominciato a puntare verso l’alto, sospinta da molte trasformazioni da lavoro temporaneo.
L’aumento delle trasformazioni è in parte “fisiologico”, dato il gran numero di rapporti a termine avviati nel 2017, e in parte dovuto al mutato quadro normativo, dato il giro di vite sul lavoro a termine operato dal Decreto Dignità.
Ma il boom delle trasformazioni non può durare, perché si sta assottigliando la platea trasformabile. Serve che l’economia torni a crescere perché l’occupazione possa salire: solo allora si potrà valutare se è cresciuta la propensione a stipulare contratti a tempo indeterminato anziché a termine.
Per uno schema dei mutamenti normativi introdotti dal Decreto Dignità, si veda pag. 26 del Rapporto Dove va l’economia italiana e gli scenari di politica economica