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Stirpe al Sole24ore: Non vogliamo licenziare, ma accelerare su riforma ammortizzatori

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Stirpe al Sole24ore: Non vogliamo licenziare, ma accelerare su riforma ammortizzatori

23 marzo 2021 | Vice Presidente, Lavoro e Relazioni Industriali


“II governo ha seguito il nostro suggerimento di superare il blocco dei licenziamenti gradualmente. Le aziende hanno strumenti, a partire dalle 52 settimane di Cassa integrazione ordinaria, per affrontare la crisi legata alla pandemia. Ma l’urgenza è la riforma del mercato del lavoro, per renderlo più flessibile, e un nuovo disegno degli ammortizzatori sociali che valorizzi le politiche attive, anche aprendo ai privati.” Così il Vice Presidente per  il Lavoro e le Relazioni industriali Maurizio Stirpe, in un’intervista al Sole24ore, ha commentato le misure varate con DL Sostegni, chiarendo che gli imprenditori non vogliono licenziare. “Con il ministro Orlando ci rivedremo tra pochi giorni. Serve una riforma che pensi non alla salvaguardia del posto di lavoro ma all'occupabilità della persona. Dobbiamo affrontare la transizione, la pandemia farà emergere la necessità di nuove figure professionali. Chi perde il lavoro deve poterne trovare un altro”- ha spiegato Stirpe.


E alle affermazioni del Segretario della Cgil Maurizio Landini riportate dal quotidiano La Repubblica, il Vice Presidente ha replicato: “E’ un errore spettacolarizzare la situazione e collegare vaccini e licenziamenti. Le aziende hanno dimostrato grande impegno, con oltre 7.000 adesioni alla campagna vaccinale, fondamentale per la ripartenza dell'economia. E sui licenziamenti – ha affermato - non ho la percezione che ci saranno onde anomale nel mondo industriale. Ci sono una serie di strumenti, citati dallo stesso Landini, a partire appunto dalla cassa integrazione. Semmai il governo dovrà azzerare, almeno parzialmente, i contatori della cassa integrazione e per equità eliminare il ticket addizionale che pagano le aziende”.

E sul contratto di espansione Stirpe ha rinnovato le richieste di Confindustria: “dovrebbe essere esteso anche alle Pmi, portando il tetto a 50 dipendenti, agganciandolo al bonus giovani e al bonus donna, le categorie più colpite da questa crisi”.


Al centro del colloquio anche i nuovi ammortizzatori, sui cui dovrebbe esserci un nuovo incontro già nei prossimi giorni.Chiediamo al ministro del Lavoro di essere arbitro e di agire in tempi rapidi” ha detto il Vice Presidente, chiedendo che la riforma diventi operativa prima che scada completamente il blocco dei licenziamenti, quindi entro la fine di ottobre. Orlando ci ha posto alcuni quesiti e abbiamo dato le nostre risposte: abbiamo detto sì sull'universalità delle tutele, per crisi di mercato non evitabili. La Cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, deve avere natura assicurativa e non pesare sulla fiscalità generale. La Naspi invece deve avere una natura mista ed essere estesa anche ai lavoratori parasubordinati. Inoltre, per quanto riguarda l'omogeneità delle tuteleper Confindustria ci deve essere, ma ciò non significa identità di prestazioni ” – ha chiarito Stirpe, aggiungendo che il ministro Orlando, dopo aver recuperato i pareri delle parti sociali, farà la sua proposta.


Il Vice Presidente ha affrontato anche il tema delle crisi d’impresa, evidenziando la necessità di distinguerne gli esiti: “una crisi irreversibile va affrontata al ministero del Lavoro, con percorsi che prevedono la Naspi e l'assegno di ricollocazione, mentre le crisi industriali vanno discusse al ministero dello Sviluppo, puntando alla salvaguardia della capacità produttiva e alla riqualificazione o al reimpiego del lavoratore, attraverso la cassa integrazione e il Fondo nuove competenze. Oppure il contratto di espansione”- ha sottolineato.  


Un passaggio dell’intervista è stato riservato ai contratti a termine, su cui Stirpe ha condiviso la scelta del Governo di rimuovere le causali operata nel decreto Sostegni. Infatti, secondo il Vice Presidente “dei 458mila posti persi nel 2020, 390 mila sono stati contratti a termine non rinnovati per i vincoli eccessivi. Va reso più flessibile il mercato del lavoro, superando il decreto Dignità” – ha fatto notare.

 

L’intervista si è conclusa sul reddito di cittadinanza da rifinanziare e a Quota 100, le partite che restano ancora aperte. Secondo il Vice Presidente, il reddito di cittadinanza può funzionare solo come strumento di contrasto alla povertà con criteri più stringenti, mentre Quota 100 va affrontata nel perimetro delle leggi esistenti, operando su alcune salvaguardie.


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