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Allentato il morso della crisi, nei mercati avanzati si torna a spendere. Questa l'importante novità dell'edizione 2017 del Rapporto "Esportare la dolce vita. Il potenziale di mercato per il bello e ben fatto italiano nei mercati avanzati", che amplia lo spazio di manovra per le imprese italiane del bello e ben fatto (BBF).
"Il potenziale per l'Italia nei 31 mercati avanzati analizzati dal rapporto parla di quasi 12 miliardi di euro in più nel 2022, a parità di quote di mercato. Ma se prendiamo uno scenario più ambizioso questa cifra aumenta di ulteriori 6,9 miliardi di euro, portando l'incremento complessivo a oltre 18 miliardi di euro", ha sottolineato la vice presidente per l'internazionalizzazione di Confindustria, Licia Mattioli. Ci sono "due strade", secondo la Mattioli, che si aprono per aumentare la competitività del settori del BBF (alimentare, abbigliamento e tessile-casa, arredamento, calzature, orificeria e gioielleria, occhialeria): "investire nella manifattura ad alto valore aggiunto e aumentare il numero delle imprese esportatrici".
La ricerca è condotta con la collaborazione di 10 associazioni di Confindustria: Anfao, Assocalzaturifici, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Confindustria Federorafi, Federalimentare, Federvini, Assica, FederlegnoArredo, Sistema Moda Italia e Ucina.