Italia ferma: far ripartire gli investimenti e sbloccare i cantieri

Non mi fa certo piacere ricordare che Confindustria è stata una Cassandra. Avevamo da tempo lanciato l'allarme, registrando il momento di difficoltà del Paese. E vero che il rallentamento della produzione industriale è avvenuto un po' in tutta Europa. Ma, da noi, la frenata è più marcata.

Nell'intervista a QN di oggi Carlo Robiglio, Presidente di Piccola Industria Confindustria affronta il tema dello stop degli investimenti che sta investendo l’Italia.

Alla crisi internazionale, infatti, sommiamo l'incertezza politica interna che ha ulteriormente raffreddato gli investimenti. Fitch ieri ha confermato il rating dell’Italia ma ha abbassato le prospettive di crescita. Quest'anno il rapporto degli investimenti rispetto al PIL scenderebbe dal 3,8% del 2018 allo 0,4%. Dato che non stupisce se non verranno messe in campo misure che spingano la crescita.

L'imprenditore non ha paura delle difficoltà, teme soprattutto l'incertezza: è questo che frena gli investimenti. Oggi, per dirla tutta, gli imprenditori sono in trincea. 

Per questo da tempo Confindustria chiede di sbloccare le grandi e piccole opere già finanziate e di aprire i cantieri. Si potrebbero creare centinaia di migliaia di posti di lavoro e mettere in circolo risorse per 26 miliardi. Oltre a dare ossigeno a un comparto strategico, quello delle costruzioni, oggi in ginocchio.

Siamo in una situazione di stallo che potrebbe diventare critica. Il Paese rischia di avvitarsi in una crisi ancora più pesante. Non a caso Confindustria ha chiesto una manovra economica compensativa orientata allo sviluppo e non solo a pensioni e reddito di cittadinanza. I posti non si creano per decreto, bisogna mettere le imprese nelle condizioni di investire e crescere.