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"Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ben presente cosa va fatto e con lui abbiamo un’ottima l’interlocuzione. Questa compagine governativa è molto eterogenea, ci sono posizioni completamente diverse e se su ogni argomento c’è una discussione e una mediazione, questo Paese avrà grandi difficolta. Non possiamo permetterci di perdere tempo, dobbiamo avere un Presidente del Consiglio che possa operare". Così Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, intervistato da Lucia Annunziata a In Mezz’ora in più.
Nel gestire l'emergenza della crisi economica e nel confronto tra parti sociali e Governo, Bonomi ha sottolineato che "c'è stato un primo momento di lavoro di squadra. Penso ad esempio ai protocolli sulla sicurezza all'inizio della pandemia, per i quali Governo e parti sociali hanno lavorato insieme. Poi, abbiamo avuto un esecutivo con un forte sentimento anti-industriale e, infine, si è aperta una nuova stagione in cui tutti hanno iniziato a capire che le risorse del settore pubblico da sole non sono sufficienti per far ripartire il Paese. Dobbiamo creare più occupazione, più Pil, e ripagare il debito. Questo si può fare tutti insieme. Per costruire un Paese nuovo, moderno ed inclusivo, noi ci siamo".
"La presentazione del PNRR da parte del Presidente del Consiglio ci fornisce finalmente una visione chiara del Paese, quella che noi chiediamo da tempo. E per realizzarla è necessaria una partnership pubblico-privato. Le imprese ci sono, noi siamo a disposizione del Paese, possiamo dare un buon contributo e cerchiamo di farlo" ha sottolineato Bonomi. “Pensare che il pubblico avrebbe potuto lavorare da solo – ha continuato - non era la strada corretta e ora non ci sono le risorse a sufficienza per ripagare il debito. Ora dobbiamo disegnare insieme le riforme. Ne abbiamo molte da fare, solo nel PNRR ne sono indicate 52”.
E sulla semplificazione “il Ministro Franco ci ha anticipato che questo decreto ci sarà, così come un provvedimento relativo alle imprese. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità e il Ministro l'ha accolta” ha detto il Presidente, evidenziando come questo risultato sia fondamentale “perché altrimenti l'economia non riparte, specialmente in alcuni settori relativi alla domanda pubblica. Il lavoro non si crea per decreto – ha osservato Bonomi - ma lavorando insieme, con un’idea chiara di dove vuole andare il Paese. Se condividiamo il percorso sono sicuro che l'industria privata, come è stato per la ripresa 2015-2017, è pronta a fare la sua parte" – ha affermato.
Per il Presidente sarebbe un errore se oggi qualcuno pensasse che tutto tornerà come prima quando sarà superata la crisi pandemica. Con il PNRR, la transizione ecologica, l'innovazione digitale, interi comparti industriali verranno ridisegnati e sarà inevitabile un impatto anche sull'occupazione. Bonomi, quindi, ha ribadito che "molto spesso Confindustria ha lanciato l’allarme e fatto proposte anche su temi come il lavoro, i giovani e le donne, ma non sempre è stata ascoltata. Per esempio, in relazione al Reddito di cittadinanza, abbiamo sempre definito corretta la parte di intervento sulla povertà ma sulle politiche attive del lavoro l’inserimento in quel provvedimento è stato un errore gravissimo. L’Anpal, infatti, ha ricollocato 423 persone rispetto al milione e 700mila che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Quindi è stato un fallimento. Dobbiamo lavorare sulla rioccupabilità delle persone e solo una forte partnership pubblico-privato potrà rappresentare la chiave per superare la crisi economica”.