Position Paper e Studi

SCHEMA DI DECRETO - CRITERI PER ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI ...

15 febbraio 2017

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Il documento presenta le osservazioni di Confindustria sui principi generali da seguire per una corretta definizione dei criteri di assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi agli urbani. Si tratta di un provvedimento da lungo atteso dalle imprese che può rappresentare un’occasione fondamentale per definire aspetti essenziali della gestione dei rifiuti prodotti dalle attività produttive nonché per delimitare il potere discrezionale dei Comuni in materia di tassazione dei rifiuti.


OSSERVAZIONI SULLO SCHEMA DI D.LGS. PER IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA ...

15 febbraio 2017

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Il documento contiene le osservazioni di Confindustria in merito ai lavori istruttori dello schema di D.Lgs. per il recepimento della Direttiva 2014/52/UE che affronta il tema della semplificazione dei procedimenti per l’adozione della VIA.

Il documento sottolinea come sia apprezzabile lo sforzo nel aver saputo conciliare la necessità di attenersi alle prescrizioni della normativa comunitaria con la finalità di non rendere ancor più gravoso, sia per le pubbliche amministrazioni che per i proponenti, i meccanismi procedurali. Inoltre, cerca di ricomporre un quadro normativo abbastanza frammentato. Infine, evidenzia come le modifiche ben si inseriscono nel percorso di semplificazione che rappresenta una costante dell’attività legislativa del Governo di questi ultimi anni.


RAFFORZARE IL CORPORATE BANKING IN IT, DE, UE

19 gennaio 2017



Confindustria e BDI, l’Associazione di rappresentanza dell’industria tedesca, dando seguito a uno degli impegni assunti nella dichiarazione congiunta condivisa nel vertice di Bolzano dello scorso ottobre, hanno definito un Position Paper congiunto sul rafforzamento del corporate banking in Italia, in Germania e nella UE.

 

Il Position Paper parte dal presupposto che, tra i principali ostacoli alla crescita economica nell’eurozona, vi è la carenza di finanziamenti, che limita gli investimenti e ostacola l'innovazione e lo sviluppo delle imprese. La finanza è una leva strategica per tornare a crescere ed essere competitivi. Il canale bancario è essenziale e va rivitalizzato. Accanto a ciò occorre favorire l'accesso delle imprese ai mercati finanziari e dei capitali. 

 

A questi fini, Confindustria e BDI hanno condiviso, tra le altre, le seguenti priorità:

 

  • mettere fine all’incertezza normativa evitando un’ulteriore stretta regolatoria. Il quadro normativo deve essere coerente e trovare il giusto equilibrio tra l’ottenimento della stabilità finanziaria e il favorire il finanziamento dell’economia reale, anche al fine di non spiazzare gli effetti positivi sul credito della politica monetaria espansiva. I numerosi regolamenti post-crisi non hanno raggiunto questo equilibrio; 
  • completare l'Unione Bancaria, cruciale per spezzare il circolo vizioso tra banche e debito sovrano nazionale e per preservare il mercato unico dei servizi finanziari. È essenziale, oltre a un funzionamento efficiente del Meccanismo di Vigilanza Unico e del Meccanismo Unico di Risoluzione, la tempestiva creazione di un sistema europeo di assicurazione dei depositi per proteggere i depositanti (fino a 100 mila euro);
  • ridurre, a livelli sostenibili e in un lasso ragionevole di tempo, lo stock di non performing loans che grava sui bilanci di diverse banche. L’ampia gamma di misure adottate in Italia dal 2015 per affrontare il problema sofferenze è stata utile per fermare l’incremento dei prestiti deteriorati, ma non ancora sufficiente a ridurre lo stock;
  • scongiurare il rischio che un’applicazione restrittiva delle regole sugli aiuti di Stato alle banche e della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche - pur mirando a una migliore governance e a salvaguardare i contribuenti - generi, in un sistema integrato come quello europeo, effetti negativi in tutta l’area. In tal senso, le recenti misure adottate dal Governo Italiano per risolvere le crisi di alcune specifiche istituzioni finanziarie, sfruttando i margini di flessibilità consentiti dalle regole europee in caso di minaccia per la stabilità finanziaria, assumono particolare rilievo.
  • consolidare ulteriormente il sistema bancario per avere meno banche, ma più efficienti e aggiornarne i modelli di business anche al fine di un potenziamento del ruolo a supporto delle imprese. La stretta regolatoria, i bassi tassi di interesse e la digitalizzazione richiedono alle banche di ottimizzare i loro modelli di business. Sarà necessario continuare a ridurre i costi operativi, sviluppare l’online banking, migliorare i canali di distribuzione, valorizzare gli indicatori qualitativi al fine della valutazione del merito di credito delle imprese, rafforzare i servizi ad alto valore aggiunto per le PMI coinvolte in processi di innovazione e internazionalizzazione;
  • rafforzare i mercati dei capitali e sviluppare strumenti di finanza alternativa per finanziare i progetti delle imprese. Molto è stato fatto in Italia negli ultimi anni con risultati incoraggianti, ma ancora insufficienti. Occorre proseguire su questa strada, potenziando gli interventi per favorire, anche con misure fiscali adeguate, la patrimonializzazione delle imprese e la loro apertura ai mercati.  
DISCLOSURE INFORMAZIONI NON FINANZIARIE

16 gennaio 2017

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Confindustria ha seguito sin dall’inizio il processo di trasposizione legislativa nell’ordinamento nazionale della Direttiva europea sulla comunicazione di informazioni non finanziarie da parte di alcuni tipi di grandi imprese. È stata evidenziata l’importanza di coniugare l’interesse al rafforzamento della trasparenza delle informazioni sull’attività di impresa, con quello di salvaguardare la discrezionalità delle imprese nella selezione delle misure attuative più adeguate. Inoltre, si è sollecitata la revisione del regime sanzionatorio eccessivamente rigoroso e poco coerente con il principio del comply or explain, su cui si basa la nuova disciplina. Il provvedimento definitivo conserva l’impianto sanzionatorio originario, ma recepisce alcune ulteriori osservazioni di Confindustria dirette a riconoscere ampia flessibilità nella scelta delle metodologie di riferimento e a fondare i nuovi obblighi di rendicontazione sul principio del comply or explain.


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