DDL Bilancio 2020

11 novembre 2019 | Affari Legislativi

La Manovra, sebbene contenga alcuni interventi positivi, è nel complesso insufficiente rispetto alle esigenze del Paese e rischia di non incidere in modo efficace sulla situazione di sostanziale stagnazione dell'economia.
In particolare, la Manovra non traccia un disegno di politica economica capace di invertire la tendenza negativa delle aspettative degli imprenditori e dei potenziali investitori, nazionali ed esteri. Anzi, in alcuni casi, produce un effetto opposto. 

Le principali criticità evidenziate riguardano: 
  • un aumento della tassazione sulle imprese che va ad accentuare le distorsioni nel prelievo che già esistono. A ciò si aggiungono gli interventi in chiave antievasione previsti dal Decreto fiscale, che sottraggono ulteriore liquidità alle imprese; 
  • nessun segnale di svolta sugli investimenti pubblici; 
  • l'assenza di una strategia di riforme strutturali in grado di innalzare il potenziale di crescita dell'economia, a partire da un ridisegno complessivo e da un adeguato stanziamento di risorse per gli investimenti sulle competenze.
In questo scenario, oltre a evidenziare le criticità, abbiamo posto all'attenzione di Governo e Parlamento l'urgenza di un piano di medio termine che non penalizzi l'unica vera risorsa Paese, ossia "i luoghi del lavoro", e che sia fondato su almeno tre pilastri: 
  • le infrastrutture, prevedendo, tra l'altro, un'accurata selezione dei progetti prioritari, così da garantire un utilizzo efficiente delle risorse disponibili anche a livello UE; 
  • l'inclusione dei giovani nel mondo del lavoro, ampliando gli attuali incentivi all'inserimento lavorativo dei giovani, in termini di sgravi contributivi sia sulle assunzioni a tempo indeterminato che sull’apprendistato; 
  • l'innovazione, rafforzando il Piano 4.0 e supportando anche gli investimenti sull'economia circolare e sull'efficienza energetica.



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