AUDIZIONI PARLAMENTARI

DdL Aerospazio

05 dicembre 2024

Space Economy

Space Economy

Nel settore Aerospaziale l’Italia vanta oggi una filiera competitiva, ma è cruciale sostenere gli investimenti. La ricerca aerospaziale, infatti, ha ricadute in molti campi dell’economia, in particolare in varie parti dell’industria manifatturiera per l’effetto volano legato alle nuove tecnologie. Investire nel settore, quindi, significa dare un impulso alla crescita, rafforzare la competitività dell’industria manifatturiera, attrarre nuovi investimenti e creare opportunità di lavoro per i nostri giovani.

La volontà di dotare l’Italia di un quadro normativo per le attività spaziali rappresenta un chiaro segnale dell’impegno politico e industriale del Paese per garantirsi un ruolo di primo piano nella nascente Space Economy.

Tuttavia, vi sono alcuni aspetti cruciali, affinché l'elaborazione di una legge spaziale nazionale rappresenti un'opportunità per promuovere una politica industriale nazionale nel settore, favorendo la competitività delle nostre imprese.

Come raccomandazione generale, la legge non deve ingessare o complicare l’operatività delle imprese o creare barriere all’ingresso di nuove realtà. Si suggerisce, quindi, di mantenere la legge sui principi fondamentali e delegare i dettagli ad integrazioni successive. Queste integrazioni devono prevedere il coinvolgimento delle Associazioni di categoria al fine di tenere conto del punto di vista industriale. Questa esigenza diventa ancora più urgente considerando che nel 2025 è prevista la pubblicazione della legge europea.

La dimensione europea, infatti, sarà il contesto naturale in cui definire il futuro del settore aerospaziale italiano. Per affrontare questa sfida, il Sistema Paese deve essere in grado di competere ad armi pari con gli altri Stati Membri in tutti gli ambiti, inclusi quelli tecnologici e normativi.



Dlgs correttivo Codice appalti

03 dicembre 2024

Infrastrutture

Infrastrutture

Confindustria, in via generale, esprime apprezzamento per la ratio ispiratrice del provvedimento che chiarisce, specifica e attua alcune disposizioni che hanno presentato criticità applicative, con particolare riferimento agli allegati, in modo da agevolare il rilancio strutturale degli investimenti pubblici.

La recente riforma del Codice dei contratti pubblici ha l’onere di supportare un cambio di passo e creare le condizioni per una maggiore capacità di spesa delle risorse pubbliche, ma anche una capacità di investimento adeguata ad accompagnare la transizione tecnologica, digitale e sostenibile del Paese, anche nella fase post PNRR.

In tale logica, nei contenuti dello schema di decreto correttivo permangono alcune criticità, che minano il perseguimento degli obiettivi espressi nei tre “super principi” sui quali si incardina il Codice appalti: il principio di risultato, di fiducia e di accesso al mercato.

L’applicazione dei principi di risultato e fiducia non può consentire all’Amministrazione di violare i criteri che rappresentano il fondamento delle procedure di gara, ossia la tutela della concorrenza e la par condicio competitorum.

È pertanto necessario intervenire su specifici profili con delle modifiche ad hoc volte ad introdurre i correttivi necessari a garantire una migliore gestione degli investimenti pubblici, nonché una maggiore apertura del mercato e tutela della concorrenza.


DdL Lavoro al Senato

15 novembre 2024

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Confindustria condivide gran parte delle disposizioni contenute nel provvedimento, anche se, tenuto conto del titolo del Disegno di Legge, auspicava si potesse intraprendere un ben più ampio disegno riformatore.

In ogni caso, confermando l’apprezzamento complessivo delle proposte contenute nel DdL, nel documento di osservazioni si formulano soltanto alcuni rilievi critici volti a migliorare il contenuto del provvedimento in tema di somministrazione di lavoro e modifiche in materia di risoluzione dei rapporti di lavoro.


DL Ambiente

06 novembre 2024

Transizione ambientale

Transizione ambientale

Per Confindustria il giudizio complessivo sul provvedimento è positivo, poiché vengono affrontati alcuni temi considerati prioritari per le imprese industriali italiane in questa delicata fase congiunturale caratterizzata da una battuta d’arresto degli investimenti, che si fermano quest’anno (+0,5%) e scenderanno l’anno prossimo (-1,3%).

Ad incidere sono anche i prezzi del gas e dell’elettricità che continuano ad essere ancora più alti in Italia, sia rispetto agli altri grandi paesi europei come Francia e Germania, sia rispetto agli Stati Uniti, penalizzando la competitività delle imprese rispetto ai principali partner occidentali.

Per tali ragioni riteniamo necessario potenziare il Decreto in occasione dell’iter di conversione, attraverso misure più incisive per favorire gli investimenti ed eliminare oneri ingiustificati a carico delle imprese.


DdL Bilancio 2025

05 novembre 2024

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Nella prima parte dell'audizione Confindustria ha evidenziato i rischi e le sfide che l’attuale scenario economico pone alle imprese italiane, a causa, tra l'altro, del perdurante rallentamento della produzione industriale e delle incertezze legate alle normative europee sul futuro di ambiti chiave della nostra economia.

Abbiamo poi indicato la necessità di una manovra più incisiva e coraggiosa, con una visione di politica industriale e un impulso deciso sugli investimenti, che integri misure a favore di investimenti e competitività, oggi in larga parte assenti, e che introduca una tassazione premiale sui profitti delle imprese che realizzano investimenti qualificati, anche al fine di rilanciare l’attrattività del Paese.

Da ultimo Confindustria ha evidenziato una serie di osservazioni critiche su alcune disposizioni inserite nel testo, tra cui quelle che dispongono la presenza di rappresentanti del MEF negli organismi societari dei soggetti che ricevono contributi pubblici, quelle relative al taglio del fondo automotive, allo spostamento unilaterale del riparto dei ricavi nel settore farmaceutico, alla rimozione dei limiti di fatturato per l’applicazione dell’imposta sui servizi digitali e al taglio alla detraibilità di alcune spese per i contribuenti con redditi superiori a 75mila euro.


DL in materia Economica e Fiscale

28 ottobre 2024

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Il DL Fiscale contiene alcune misure di interesse per il sistema produttivo, tra le quali: il rifinanziamento di APE sociale, l’introduzione di correttivi volti a rafforzare l’implementazione del PNRR e disposizioni in tema di credito d’imposta per gli investimenti realizzati nella ZES Unica.

In materia pensionistica, la posizione di Confindustria è di salvaguardare il regime introdotto nel 2012 con la legge Fornero e di prevedere eccezioni alla regola generale, solo nelle ipotesi effettivamente meritevoli di tutela, come ad esempio in caso di svolgimento di attività gravose o usuranti.

In tema di PNRR, le disposizioni introdotte dal Decreto sono volte alla riduzione dei tempi di pagamento, a garantire la continuità operativa nei progetti e a migliorare la gestione della liquidità per i soggetti attuatori degli interventi. Più in generale, queste misure completano il quadro introdotto dal recente cd. DL Omnibus per il miglioramento della gestione finanziaria e dell'efficacia nell'esecuzione dei progetti previsti dal PNRR.

Infine, il Decreto interviene sulla disciplina del credito d’imposta ZES Unica con alcune modifiche che potrebbero rafforzarne l’operatività.


DL Flussi

25 ottobre 2024

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Confindustria coglie l’occasione, con questa memoria, per segnalare gli ambiti di miglioramento del quadro legislativo che regola l’ingresso in Italia per lavoro dei lavoratori stranieri. L’obiettivo che ci poniamo è quello di potenziare le dinamiche sottese al Decreto Flussi, per favorire un più efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro, con riferimento ai cittadini stranieri, in un contesto caratterizzato dalla sempre più grave carenza di manodopera nei diversi settori della nostra economia.

Il tema della difficoltà a trovare manodopera che affligge le nostre imprese va, infatti, affrontato con un approccio strategico, cui il Decreto Flussi può efficacemente contribuire, se articolato per affrontare e risolvere in concreto le difficoltà che le aziende incontrano nella gestione degli ingressi dei lavoratori stranieri.

In tale contesto, le recenti novità introdotte dal Governo con questo provvedimento rappresentano per Confindustria un elemento certamente positivo. Il testo mira, infatti, alla semplificazione amministrativa e burocratica di una serie di adempimenti connessi all’ingresso per lavoro e ad una riduzione dei tempi delle relative procedure che si traduce, in sostanza, in una maggiore certezza giuridica


DdL Concorrenza 2023

17 ottobre 2024

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Sin dal 2009 - anno della sua introduzione - Confindustria valuta positivamente lo strumento della legge annuale, quale driver di politica economica. Nei fatti, però, esso è rimasto, fino agli ultimi anni, pressoché inattuato, con una certa difficoltà a valorizzarne la portata liberalizzatrice. Come noto, la legge annuale ha avuto nuova attenzione con il PNRR, che annovera le misure per la promozione della concorrenza tra le riforme abilitanti.

Nel merito dei contenuti, le disposizioni del DDL presentano lacune e zone d’ombra.

Infatti, da un lato - in chiave pro-concorrenziale - il DDL non affronta alcuni temi di portata generale, come i nuovi poteri attribuiti all’AGCM o l’equo compenso per le prestazioni professionali. Dall’altro, esso affronta questioni difficilmente riconducibili ad aspetti concorrenziali, come quelle in tema di dehor, ovvero, come nei casi della disciplina dello shrinkflation e delle start-up innovative, peggiorando il quadro normativo vigente.

Pertanto, l’auspicio è che il dibattito parlamentare possa rappresentare l’occasione per correggere le criticità e rafforzare la portata del provvedimento.


PdL Rigenerazione Urbana

10 ottobre 2024

Transizione ambientale

Transizione ambientale

Il Testo unificato sulla Rigenerazione Urbana rappresenta un passaggio fondamentale verso l’adozione di una normativa nazionale che regoli, in modo omogeneo e rispettoso delle competenze, la materia della Rigenerazione Urbana e del Contenimento del Suolo, al fine di porre le basi per un nuovo modello di definizione e attuazione di progetti di Rigenerazione Urbana, fondati sulla multidisciplinarietà e sulla partecipazione della collettività interessata, nonché sulla trasformazione sostenibile e sull’innovazione delle realtà urbane.

E’ inoltre importante coordinare uniformemente i regolamenti a livello nazionale su temi considerati fondamentali, quali: una nuova pianificazione urbanistica, il riuso degli spazi abbandonati, la urban mobility, il recupero dei centri storici, l’efficienza energetica e la decarbonizzazione, il completamento del ciclo integrato dei rifiuti e l’economia circolare, la sostenibilità sociale e il diritto all’abitare, il mantenimento della permeabilità del suolo non impermeabilizzato, la tutela e la valorizzazione dei servizi ecosistemici forniti dal suolo.

Il nuovo Testo Unificato affronta il tema della Rigenerazione Urbana in modo ampio ed organico, definendo un sistema di governance per le città e garantendo, al contempo, un campo di applicazione esteso a tutti gli ambiti urbanizzati. È fortemente apprezzato, inoltre, l’interesse di favorire la realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale.

Confindustria, in accordo con il Sistema Confederale, ritiene opportuno prestare massima attenzione alla strutturazione di questa normativa, sia in considerazione dell’importanza che riveste per il nostro Paese, sia per le implicazioni concrete che porterà una volta adottata, al fine di supportare procedure e iter snelli, che agevolino l’attuazione degli investimenti in materia di Rigenerazione Urbana. Per questo motivo sarebbe fondamentale apportare alcune modifiche per rafforzare la portata del nuovo Testo Unificato, volte a:

  • indicare in modo chiaro le funzioni dei diversi livelli istituzionali e le procedure che questi devono adottare;
  • introdurre una puntuale regolamentazione delle disposizioni intercorrenti nel rapporto tra Stato, Regioni, Enti locali da una parte e soggetti privati dall’altra, sia in riferimento agli interventi di natura pubblica, sia a quelli concernenti attività privata;
  • specificare la possibilità per gli Enti locali di coinvolgere i privati nelle proposte di intervento da presentare nell’ambito dei bandi per la Rigenerazione Urbana, incentivando le operazioni di partenariato pubblico-privato, private equity e/o venture capital;
  • porre estrema attenzione al tema del consumo di suolo e dei servizi ecosistemici.


Dlgs Regimi amministrativi Fonti Rinnovabili

07 ottobre 2024

Energia

Energia

Gli obiettivi nazionali fissati dal Governo, contenuti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima - PNIEC 2024 pongono nuove sfide al settore elettrico italiano, entro il 2030, sarà necessario quasi triplicare la capacità fotovoltaica ed eolica, per raggiungere una penetrazione del 63% della quota di rinnovabili.

Come più volte evidenziato da Confindustria, incrementare notevolmente la produzione di energia da fonte rinnovabile è necessario non solo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Green Deal ma anche per ridurre rapidamente la dipendenza energetica del nostro Paese dai combustibili fossili.

Confindustria da tempo ha espresso la necessità di razionalizzare e semplificare il complesso quadro delle misure per l’autorizzazione degli impianti FER.

Il decreto legislativo sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili risponde a questa esigenza, tuttavia prevede anche l’introduzione di una serie di vincoli ed appesantimenti burocratici rispetto alle norme ad oggi vigenti, che rischiano di vanificare le finalità stesse del provvedimento, come ad esempio, la richiesta di idoneo titolo edilizio applicata in modo generalizzato anche a interventi oggi realizzati in edilizia libera, o la previsione di acquisire pareri dalle Soprintendenze anche per interventi di rifacimento e potenziamento di impianti, che hanno già ottenuto le necessarie autorizzazioni.

Mancano inoltre una disciplina sul transitorio, e la regolazione delle principali fattispecie di impianti di accumulo e le relative semplificazioni già previste.

Nel testo non è inoltre ancora prevista la possibilità di convocare, ai fini del rilascio dell’Autorizzazione Unica, la conferenza di servizi in modalità asincrona e semplificata; non viene infine introdotta una disciplina per i progetti autorizzati e non ancora realizzati e manca un coordinamento con la disciplina sugli espropri.


Piano Strutturale di Bilancio

04 ottobre 2024

Centro Studi

Centro Studi

La prima edizione del Piano si inserisce in un contesto macroeconomico caratterizzato da un rallentamento della crescita economica europea dopo il rimbalzo post-pandemia e da una pressione sui bilanci pubblici dei paesi europei più forte dati gli elevati livelli di debito pubblico accumulati.

Nello scenario programmatico la crescita prevista dal Governo è la più elevata tra quelle dei principali previsori internazionali. A sostegno di questa crescita può giocare un ruolo centrale la rapida attuazione del PNRR. Appare quindi chiaro che occorre massima attenzione da parte di tutti i livelli di governo per la rapida “messa a terra” del piano. Senza l’attuazione di questo sarà impossibile raggiungere i tassi di crescita indicati dal Governo.

Confindustria condivide l’attenzione posta dal Governo sui conti pubblici e la necessità di proporre un sentiero di politica fiscale realistico e, al contempo, credibile e prudente, che permetta di alleggerire in modo strutturale l’elevato stock di debito pubblico e la relativa spesa per interessi.

In merito al capitolo riforme, Confindustria valuta positivamente la volontà del Governo di impostare una strategia pluriennale, tuttavia in diversi passaggi le indicazioni contenute nel Piano appaiono generiche. Fattori centrali per le imprese sono: Transizione 5.0, intelligenza artificiale e mini reattori, mantenimento di Decontribuzione Sud, rifinanziamento del credito d’imposta Zes Unica Sud e una programmazione con un orizzonte temporale triennale.

Un’importante riforma di accompagnamento al PNRR è quella del fisco. Si condivide la necessità di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote di tassazione delle persone fisiche. Si auspica un intervento sulla contribuzione ad oggi posta in capo solo alle imprese. Condivisa la necessità di contrasto all’evasione ma nel rispetto dei principi dello Statuto del contribuente.

In materia di politiche abitative ed edilizia, si condivide l’impegno Governo a realizzare politiche di supporto ai soggetti vulnerabili. Confindustria sta elaborando un progetto destinato ad individuare soluzioni abitative per i lavoratori dipendenti.

Positivo inoltre l’impegno del Governo a sostenere il tasso di crescita della spesa sanitaria e il livello degli investimenti, ma sarebbe necessario introdurre meccanismi di misurazione e valutazione della produttività del sistema.

In tema di concorrenza e sistema giudiziario, è positiva l’intenzione del Governo di rafforzare l’impegno pro-concorrenziale ma non appaiono condivisibili le considerazioni che il Piano dedica alla nuova disciplina dell’equo compenso per le prestazioni professionali. Il PSB presta infine poca attenzione alla semplificazione burocratica e all’esigenza di alleggerire il carico delle imprese.

Per quanto riguarda gli investimenti, appare positiva nuova misura di SACE Archimede per sostenere nei prossimi anni gli investimenti infrastrutturali e produttivi ma non sono chiare le intenzioni del Governo riguardo all’operatività futura del Fondo di Garanzia per le PMI.

Relativamente alla ricerca, valutiamo positivamente sia l’intenzione del Governo di assicurare piena attuazione al PNRR, sia l’introduzione di KPI per assicurare sostenibilità agli interventi e rafforzare la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca. È importante inoltre dare continuità anche agli interventi sulla formazione.

 

 


PdL Ristrutturazione edilizia

20 settembre 2024

Infrastrutture

Infrastrutture

La Proposta di Legge interviene nella complessa disciplina urbanistico edilizia e dei processi di rigenerazione urbana.

Si tratta di ambiti sui quali Confindustria da tempo propone una riforma generale che, nel rispetto delle competenze dei diversi livelli di governo territoriale, definisca regole e principi omogenei per tutto il territorio nazionale, dando certezze agli operatori e dunque promuovendo la realizzazione di investimenti in interventi di ristrutturazione edilizia e rigenerazione urbana. 

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