AUDIZIONI PARLAMENTARI

DdL Codice proprietà industriale

08 febbraio 2023

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Confindustria ha espresso  apprezzamento per l’impianto complessivo del disegno di legge di modifica del Codice della proprietà industriale, che rientra nelle Linee di intervento strategiche sulla proprietà industriale 2021-2023, linee che hanno recepito diverse proposte formulate da Confindustria.

La riforma del Codice, insieme ai decreti attuativi, rappresentano una pietra miliare del Pnrr e quindi è necessario che vengano approvati entro il terzo trimestre di quest’anno. La priorità è che l’iter del ddl segua tempi rapidi e compatibili con l’esigenza di centrare le scadenze stabilite nel Piano.

Sono tuttavia necessari alcuni correttivi per rendere tale riforma ancora più efficace in alcuni aspetti.


Dlgs. codice contratti pubblici

31 gennaio 2023

Infrastrutture

Infrastrutture

Per Confindustria, il nuovo Codice Appalti dovrebbe contenere un quadro di riferimento grazie al quale tutti gli attori economici possano sostenere la transizione digitale, economica e sostenibile. E, visto l'impatto, l'entrata in vigore della legge, prevista il 31 marzo, dovrebbe essere spostata di un anno per consentire a tutti gli operatori di acquisire dimestichezza e conoscenza delle novità.

Sarebbe inoltre necessario che le stazioni appaltanti e gli operatori economici possano disporre di un sistema di norme completo e di immediata attuazione.  E’ fondamentale, inoltre, disegnare e attuare un vero modello di Governance del Codice Appalti che sia in grado di effettuare una costante ricognizione sullo stato di attuazione delle norme e sulle eventuali difficoltà che potranno riscontrare le stazioni appaltanti nella fase di applicazione.

Confindustria, poi, ha espresso giudizio negativo sull'innalzamento stabile delle soglie per l'affidamento diretto per servizi e forniture a 140 mila euro, che andrebbe portata a 80 mila. Ha inoltre evidenziato come appaia disattesa una legislazione ad hoc per gli appalti di servizi, necessaria perché i contratti pubblici riferiti a servizi e forniture hanno una propria specificità.


Dlgs. azioni rappresentative

17 gennaio 2023

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Confindustria ritiene che la scelta di prevedere ulteriori procedimenti collettivi per le violazioni della normativa consumeristica, piuttosto che allineare alla Direttiva quelli esistenti, determini la necessità di apportare allo Schema di Decreto Legislativo alcuni correttivi.

E' infatti opportuno introdurre alcune modifiche al testo volte a chiarire e coordinare l’ambito di operatività dei diversi strumenti di aggregazione processuale disponibili, al fine di contenere i rischi di incertezze, strumentalizzazioni e abusi e di assicurare un recepimento più “fedele” della Direttiva europea nell’ordinamento italiano. 

Dlgs. whistleblowing

13 gennaio 2023

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Per Confindustria, la forma di protezione delineata dalla Direttiva 2019/1937 rappresenta uno strumento utile per prevenire e contrastare le condotte illegali all’interno delle organizzazioni complesse.

Sono tuttavia presenti nel provvedimento alcuni aspetti problematici che meritano attenta valutazione. In particolare, è necessario che il recepimento garantisca un bilanciamento tra la protezione dei “whistleblower” e la salvaguardia delle imprese nei confronti di utilizzi distorti (o abusivi) dello strumento delle segnalazioni, con i conseguenti - e potenzialmente molto rilevanti - danni reputazionali ed economici.

In questa prospettiva, lo Schema di decreto di recepimento, presenta diverse criticità, che emergono anzitutto dal confronto con la Direttiva, di cui sarebbe opportuna una trasposizione più “fedele”.


DdL Bilancio 2023

02 dicembre 2022

Affari Legislativi, Centro ...

Affari Legislativi, Centro Studi

Confindustria condivide la scelta del Governo di concentrare le risorse derivanti dal maggior indebitamento, circa due terzi della Manovra, sulle misure contro il caro energia. Una scelta coerente con quell’approccio pragmatico e prudente in tema di finanza pubblica.

Tra le criticità presenti nel testo, il Presidente Bonomi ha segnalato: la mancanza di un congruo rifinanziamento per la legge Sabatini, nessuna proroga del credito d’imposta per la formazione 4.0, nessuna modifica del dimezzamento nel 2023 del credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali 4.0, nessun fondo per il Made in Italy, nessun rafforzamento per gli IPCEI, nessuna proroga del credito d’imposta per gli investimenti al Sud.

Desta preoccupazione la mancata proroga del credito d’imposta Mezzogiorno sui beni strumentali e del credito d’imposta ZES, che insieme alla decontribuzione Sud hanno sostenuto la tenuta produttiva del Mezzogiorno.

Sul tema del cuneo fiscale, il Presidente ha precisato che, per generare un effetto significativo, sarebbe necessario un taglio di almeno di 4 punti, poiché, come dimostra l’esperienza del passato, tagli contenuti di 1 o 2 punti non hanno prodotto alcun effetto.

Più che corretta, invece, la decisione di rimandare di un altro anno l’entrata in vigore delle due imposte sul consumo, sulla plastica e sulle bevande edulcorate (plastic tax e sugar tax). Il nostro auspicio è che la proroga sia un ulteriore passo verso la definitiva abrogazione.


Dlgs. rifiuti e imballaggi

01 dicembre 2022

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Lo schema di decreto legislativo che reca disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 116 del 2020 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio si propone di garantire un coordinamento e una coerenza normativa in relazione alle modifiche e alle abrogazioni che nel corso degli ultimi due anni hanno interessato il Codice dell'ambiente.

Il provvedimento fornisce elementi che vanno nella giusta direzione per allineare il nostro ordinamento a quello europeo, tuttavia sono presenti due aspetti critici che riguardano la modifica della disciplina della classificazione dei rifiuti e gli effetti di questa sul perimetro applicativo della TARI e le modifiche in materia di cauzionamento e riutilizzo degli imballaggi.

Con riferimento alle modifiche sulla TARI, Confindustria ha evidenziato l’esigenza di mantenere la disciplina vigente, senza apportare alcuna modifica per non gravare ingiustamente sulle imprese.

Rispetto al tema del cauzionamento degli imballaggi, Confindustria ha evidenziato come sia opportuno concentrare l’attenzione sul nuovo piano d’azione per l’economia circolare UE, prima di modificare il nostro ordinamento. È importante quindi non esporre il nostro Paese a fughe in avanti che sembrano non tener conto dei principi che regolano il mercato unico europeo.


DL Aiuti quater

01 dicembre 2022

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Il DL Aiuti quater contiene una serie di misure urgenti in tema di contrasto al caro bollette, efficienza e sicurezza negli approvvigionamenti e produzione nazionale di gas naturale, nonché in materia di superbonus e mezzi di pagamento.

Gli interventi sono nel complesso condivisibili, al netto di alcuni punti, ampiamente analizzati nella memoria, su cui occorrerebbe un supplemento di riflessione. Positive e in linea con le istanze di Confindustria, le misure a supporto delle imprese per fronteggiare il caro energia, benché con un orizzonte temporale limitato, e quelle riguardanti il gas release a favore della produzione nazionale di gas.

Anche alla luce delle misure elaborate dal Governo per la Manovra di bilancio, appare carente il capitolo dedicato al lavoro e al sostegno al reddito di imprese e famiglie, che necessiterebbe di interventi più incisivi e strutturali.


DL Semplificazioni fiscali

28 giugno 2022

Fisco

Fisco

Confindustria ha rimarcato come la semplificazione resti l’ingrediente fondamentale per garantire certezza e coerenza nel sistema fiscale, osservando al contempo che il decreto, nell’attuale formulazione, non sembra prestare sufficiente attenzione alle necessità delle imprese e dovrebbe dunque essere rafforzato.

Evidente l’assenza di alcuni correttivi, pur necessari, al meccanismo di calcolo del contributo sugli extra-profitti del settore energetico, così come di interventi che chiariscano l’inquadramento ai fini IVA dei derivati.

Potenzialmente utile l’introduzione di una procedura di certificazione degli investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica, design e altre attività innovative, che potrebbe costituire un presidio a tutela della certezza per le imprese nell’accesso alle misure agevolative, soprattutto se verrà rafforzata ed estesa.

Parallelamente, è stata sottolineata la necessità di rivedere il regime sanzionatorio amministrativo per l’indebita compensazione dei crediti d’imposta.


Prezzi dell'energia e sicurezza

21 giugno 2022

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Confindustria, sin dal mese di marzo 2022, ha pienamente condiviso la richiesta del Governo italiano di adottare un’azione coordinata a livello comunitario per mitigare il prezzo del gas.

Riteniamo, tuttavia, che un intervento efficace debba essere effettuato sia sul piano congiunturale sia su quello strutturale:

  • sul piano congiunturale va perseguita la richiesta di un’azione coordinata sul prezzo del gas;
  • sul piano strutturale è necessario che, in tempi rapidi, si arrivi al completamento del mercato europeo del gas, sviluppando un mercato regolamentato con prodotti fisici e finanziari a termine in sostituzione degli attuali prodotti di riferimento del prezzo gas.


DL Aiuti

10 giugno 2022

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Lo shock dei prezzi energetici mina le prospettive di crescita, i rincari di materie prime ed energia gravano sui costi delle imprese. Il centro studi stima che i costi energetici dell’industria italiana sono cresciuti di 27 miliardi di euro rispetto alla fase pre-crisi. Sono necessarie risposte lungimiranti ed una visione complessiva italiana ed europea su almeno 4 focus:

  • garanzia approvvigionamenti energetici e fonti rinnovabili
  • misure di compensazione shock prezzi energetici
  • realizzazione riforme PNRR
  • riduzione costo del lavoro

Positivi gli interventi previsti dal DL Aiuti sulle rinnovabili, importante anche il potenziamento dei crediti d’imposta per le energivore e gasivore, mentre sul capitolo lavoro gli interventi non sono in linea con le esigenze del taglio strutturale del cuneo contributivo concentrato sulle fasce a basso reddito.


Modifiche al Codice della crisi e dell’insolvenza

25 maggio 2022

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Il documento si snoda lungo due direttrici.

In termini di metodo, abbiamo rilevato un difetto di coinvolgimento degli stakeholder nella gestazione delle norme ed evidenti mancanze sul fronte della chiarezza degli obiettivi e della certezza normativa.

In termini di merito, ci siamo concentrati su alcuni temi prioritari toccati dallo Schema e che sono stati interessati anche dal parere del Consiglio di Stato. In particolare, abbiamo:

  • apprezzato il passaggio dalle procedure di allerta e composizione assistita della crisi alla composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa, pur rilevando alcune criticità;
  • rilevato il livello eccessivamente basso delle esposizioni debitorie nei confronti dei creditori pubblici qualificati, che rientrano tra i c.d. segnali di allarme, proponendo correttivi puntuali;
  • espresso perplessità per alcuni profili attinenti alla tutela del ceto creditorio: l’esclusione della misura volta ad assicurare il pagamento di almeno il 20% dei crediti chirografari nel concordato liquidatorio a esito della composizione negoziata; la rimodulazione dei criteri di calcolo della maggioranza prevista per l’approvazione della proposta di concordato con continuità aziendale;
  • rilevato il livello anch’esso basso della soglia, parametrata sul numero di dipendenti, rilevante per il coinvolgimento dei sindacati nell’ambito della composizione negoziata e dei quadri di ristrutturazione preventiva;
  • espresso dubbi circa la scelta di recepire alcune previsioni della Direttiva Insolvency introducendo il nuovo piano di ristrutturazione soggetto a omologazione (PRO), anziché modificare gli strumenti già esistenti.

A latere, infine, abbiamo sottolineato la necessità di allineare le norme penali fallimentari agli interventi civilistici prospettati dallo Schema, contenendo l’incertezza riguardo la sindacabilità ex post, in sede giurisdizionale, circa le scelte operate nel caso in cui queste ultime non si siano rivelate sufficienti al superamento della crisi.



PdL PFAS

18 maggio 2022

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Allo stato attuale, introdurre in maniera generalizzata limiti allo scarico di PFAS, senza una chiara definizione di queste sostanze, rappresenta una scelta che rischia di mettere in seria difficoltà diversi settori industriali nazionali, oltre a rappresentare un grave peso per la competitività delle imprese del nostro Paese, considerato che negli altri Stati europei non risulta siano previsti limiti allo scarico di tali composti.

Appare infatti indispensabile, oltre che dal punto di vista tecnico, effettuare le opportune valutazioni riguardo alla fattibilità socio-economica delle misure proposte.

Questa valutazione di impatto è essenziale per verificare quali siano i reali benefici ambientali e quali siano, allo stesso tempo, gli impatti sul sistema produttivo, che a causa di cambiamenti così importanti, potrebbe subire contraccolpi in ordine alla competitività e alla capacità di permanere nei mercati.


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