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19 maggio 2023
Politiche Industriali
Politiche Industriali
La proposta di Regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio, volta a una maggiore razionalizzazione della produzione e gestione degli imballaggi e dei relativi rifiuti, presenta numerosi aspetti critici, che destano un’enorme preoccupazione per i settori industriali interessati.
Confindustria, nel corso dell’audizione, dopo aver evidenziato le criticità contenute nel testo, ha auspicato una revisione totale della proposta di regolamento, in quanto impone un modello svantaggioso per l'igiene alimentare e l'ambiente e vanifica gli investimenti italiani su riciclo, dove è all'avanguardia.
15 maggio 2023
Fisco
Fisco
Confindustria ha rimarcato la centralità per le imprese di una riforma fiscale complessiva, da completare in tempi rapidi.
Nella trattazione delle priorità per la fiscalità d’impresa ci si è soffermati sui punti ancora da chiarire, in particolare con riguardo all’IRES a doppia aliquota e alle criticità connesse ad un’eventuale sostituzione dell’IRAP con una sovraimposta IRES.
Valutazioni sono state offerte anche in merito alla graduale riforma dell’IRPEF, con particolare attenzione per il perseguimento di tagli strutturali e consistenti del cuneo fiscale e contributivo. È stato sottolineato l’apprezzamento per l’ambizioso progetto di riforma dell’IVA, sollecitando, tuttavia, ulteriori riflessioni sui trattamenti di esenzione e sugli adempimenti relativi all’imposta.
Il contributo ha dedicato spazio anche a numerosi ulteriori aspetti degni di nota, tra cui la valutazione della copertura finanziaria della riforma, la necessità di perseguire maggior certezza nel rapporto Fisco-Contribuente, e l’opportunità di affrontare specifiche istanze settoriali.
11 maggio 2023
Centro Studi
Centro Studi
Dalle valutazioni degli effetti del Superbonus elaborate da Confindustria, emerge come la misura abbia avuto un costo rilevante per i conti pubblici nel biennio 2021-2022. Allungando l’orizzonte temporale, ci si attende che il costo possa solo in parte ridimensionarsi.
Come ribadito in varie occasioni, Confindustria auspica che, già in questa fase di graduale uscita dal Superbonus, venga urgentemente avviato un più ampio progetto di revisione degli incentivi all’edilizia privata, tenendo conto sia del percorso di consolidamento dei conti pubblici previsto nei prossimi anni, sia degli obiettivi di decarbonizzazione ed efficienza energetica del settore immobiliare.
Occorre una strategia che sia sostenibile per il bilancio pubblico e, in quanto tale, stabile e duratura per accompagnare in modo graduale e costante la transizione green. A tal riguardo, riteniamo cruciale che si intensifichi l’attività di valutazione delle policy, perché solo da una piena comprensione del reale impatto delle misure via via poste in campo si possono definire eventuali correttivi che ne massimizzino gli effetti desiderati.
20 aprile 2023
Lavoro e Relazioni ...
Lavoro e Relazioni Industriali
Confindustria ha voluto rimarcare la centralità della contrattazione collettiva quale strumento guida delle dinamiche del mercato del lavoro e per la determinazione dei minimi retributivi.
La necessità di assicurare retribuzioni e tutele adeguate a lavoratori e imprese richiede, a nostro avviso, un approccio organico e coerente che consideri anche gli strumenti utili a verificare il rispetto delle regole, le questioni connesse al buon funzionamento della contrattazione collettiva e la misurazione della rappresentanza dei soggetti in essa coinvolti.
18 aprile 2023
Centro Studi
Centro Studi
Lo scenario economico, pur migliorando rispetto a qualche mese fa, rimane sostanzialmente debole e richiede interventi decisi su almeno tre fronti:
La riattivazione delle regole del patto di stabilità e crescita dal prossimo anno impone l’individuazione di una strategia di gestione del deficit e del debito coerente con un graduale riequilibrio dei conti pubblici, che eviti ulteriori tensioni sul fronte dei tassi di interesse sul debito pubblico e su famiglie e imprese.
In considerazione delle esigue disponibilità di bilancio prospettate per l’anno corrente e per il prossimo dal DEF, assumono ancor più rilevanza le risorse straordinarie derivanti dal PNRR, dal RepowerEu e dai fondi di coesione, il cui impiego in maniera completa ed efficace, superando incertezze e ritardi, è di fatto inderogabile.
Inoltre, ancora una volta occorre ribadire che per l’ammodernamento e l’innalzamento della crescita potenziale del Paese oltre alle risorse finanziarie, sono cruciali le riforme a partire da quelle previste dal PNRR, su cui c’è stato un certo affievolimento dell’attenzione.
18 aprile 2023
Affari Legislativi
Affari Legislativi
Il provvedimento interviene a sostegno di famiglie e imprese con misure apprezzabili, anche se ancora legate alla contingenza e prive di una necessaria strategia di medio periodo.
Positive le disposizioni in materia di energia, che confermano i crediti d’imposta per energia elettrica e gas per un altro trimestre, anche se sarebbe auspicabile assicurare continuità alla misura per il tempo necessario alla piena stabilizzazione del prezzo del gas. Sarebbe inoltre indispensabile estendere l’accesso al credito d’imposta anche per le spese sostenute per energia prodotta e autoconsumata dalle imprese non energivore.
Sul capitolo sanità, l’intervento in tema di payback sui dispositivi medici è apprezzabile, in quanto limita l’impatto finanziario di questo strumento, anche se nella sostanza conferma tale meccanismo, e lo sono, di conseguenza, le criticità rilevate dalle imprese. Peraltro, l’intervento non affronta il tema del payback dovuto per il periodo 2019-2020, né interviene in modo strutturale per gli anni successivi al 2022. Come più volte ribadito, il payback rappresenta un’anomalia che andrebbe superata.
Appaiono infine condivisibili le misure sul capitolo fiscale che, in linea con le nostre richieste, prevedono la non punibilità per alcuni specifici illeciti tributari di omesso versamento in caso di integrale versamento del dovuto, incluse le sanzioni.
13 aprile 2023
Politiche Industriali
Politiche Industriali
La proposta di Regolamento, volto a una maggiore razionalizzazione della produzione e gestione degli imballaggi e dei relativi rifiuti in un’ottica di promozione dell’economia circolare, è condivisibile nello spirito, ma presenta numerosi aspetti critici, sia in relazione al rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, sia in relazione ai contenuti puntuali del provvedimento, che sta creando enorme preoccupazione in tutti i settori industriali interessati, a livello nazionale ed europeo, per le gravi ricadute economiche, ambientali e sociali che ne potrebbero derivare.
Uno degli aspetti maggiormente critici della proposta riguarda l’impostazione unilaterale che privilegia il riutilizzo degli imballaggi a scapito dei modelli basati sulla raccolta/riciclo dei rifiuti di imballaggi monouso sostenibili, senza il supporto delle necessarie evidenze scientifiche e doverose valutazioni di fattibilità tecnica e di sostenibilità economica, nonché l’eliminazione di diverse tipologie di imballaggi monouso e l’approccio restrittivo sulle bioplastiche. Molto preoccupante risulta inoltre anche lo scardinamento dei modelli virtuosi di responsabilità estesa del produttore.
Confindustria auspica che si giunga a un totale ripensamento della proposta che, qualora approvata, rischia di mettere in discussione un modello che negli anni ha garantito al nostro Paese di eccellere sia in termini di performance ambientali, che economiche, anche in considerazione del fatto che il settore degli imballaggi rappresenta un fondamentale driver di export.
12 aprile 2023
Life Sciences, Lavoro ...
Life Sciences, Lavoro e Relazioni Industriali
La memoria sottolinea l’importanza e la necessità di un potenziamento della previdenza integrativa, salvaguardando il ruolo della contrattazione collettiva. I dati confermano, infatti, come la previdenza complementare negoziale continui a crescere e a conseguire risultati importanti. È stata sottolineata l’opportunità di un provvedimento organico in tema di previdenza complementare e sono stati indicati i correttivi da apportare in termini di semplificazione normativa e agevolazioni fiscali. A tale riguardo vengono illustrate diverse possibili azioni, da accompagnare con misure dirette a migliorare l’alfabetizzazione finanziaria e previdenziale dei cittadini.
Le proposte di Confindustria per la sanità integrativa si focalizzano sulla necessità di completare il quadro normativo di riferimento, soprattutto, per quanto riguarda gli aspetti ordinamentali e di controllo. Si evidenzia la necessità di regole che assicurino la tenuta del sistema dei fondi e delle casse e avviino un graduale processo che ne armonizzi ordinamenti e gestione. Confindustria è a favore dell’integrazione fra secondo pilastro e SSN, seppur alla luce di un’opportuna azione di armonizzazione delle relative discipline.
La memoria invita infine il Legislatore ad una riflessione sulla necessità di perseguire una maggiore concentrazione dei player della sanità integrativa, sulla possibilità di ampliare il bacino di adesione al secondo pilastro e parallelamente definire un sistema di vigilanza che assicuri trasparenza e buona gestione economico-finanziaria a tutela degli iscritti.
29 marzo 2023
Fisco
Fisco
Non mancano tuttavia degli elementi di criticità ed emergono quindi possibili linee di intervento. Sin dalla fase istitutiva, infatti, sarebbe opportuno valorizzare le sinergie tra amministrazione e cittadini/imprese: di qui l’importanza delle associazioni di categoria, del mondo accademico, degli operatori del settore, nella produzione di testi legislativi di qualità. In tal senso, il confronto con le associazioni di categoria assume un ruolo determinante anche nella verifica dell’efficacia di alcune misure e nella programmazione degli eventuali interventi di rettifica.
Negli anni abbiamo assistito a un crescente polimorfismo del credito di imposta che, da strumento fiscale in senso stretto, ha assunto anche ruoli diversi: da un canto, è diventato strumento di politica industriale per indirizzare e sostenere specifiche tipologie di investimenti delle imprese; dall’altro, una variegata congerie di crediti di imposta ha popolato la legislazione emergenziale, attivata per fronteggiare le difficoltà connesse, dapprima, alla pandemia e, successivamente, alla crisi energetica.
In termini generali, Confindustria è certa che anche l’attuazione della delega di riforma fiscale costituirà una valida occasione per sistematizzare quel coacervo di agevolazioni fiscali consolidatosi nel tempo. Validi spunti giungono anche dall’obiettivo, declinato espressamente nella legge delega, di una codificazione tributaria, nell’auspicio che questa possa portare anche a un “codice” delle agevolazioni, un riferimento chiaro e univoco per i cittadini, le imprese, gli investitori che censisca l’esistente e garantisca piena e tempestiva conoscibilità delle possibilità di sostegno fiscale esistenti.
28 marzo 2023
Politiche Industriali
Politiche Industriali
La proposta della Commissione per la revisione delle direttive sulla qualità dell'aria ambiente, che rientra nella strategia del Green Deal europeo, è sicuramente un’importante iniziativa, in quanto la qualità dell'aria rappresenta il primo problema ambientale e sanitario in Europa e la qualità dell'aria respirata dagli europei è ancora lontana dal soddisfare gli standard europei o internazionali. Sebbene, quindi, la proposta parta da una necessità oggettiva e condivisibile, l’attuale impostazione contiene, tuttavia, una serie di criticità importanti che preoccupano molto il sistema industriale.
La necessità di realizzare interventi strutturali consistenti per raggiungere gli obiettivi, implicherebbe necessariamente che le tempistiche previste fossero commisurate ragionevolmente con i tempi effettivi di realizzazione degli interventi. A tal proposito, si evidenzia il potenziale rischio che tale “realizzabilità” si traduca per i settori industriali in adempimenti addizionali, non proporzionati alla fattibilità nei tempi previsti.
In un’ottica più ampia, si suggerisce, nell’ambito della revisione delle direttive in questione, di porre particolare attenzione a una governance più forte delle politiche sulla qualità dell'aria e un impegno più ampio di tutti gli attori, che sono fondamentali per attuare azioni efficaci che consentano il rispetto dei limiti di concentrazione degli inquinanti.
16 marzo 2023
Affari Internazionali
Affari Internazionali
Confindustria è da sempre in prima linea nella tutela, valorizzazione e promozione del Made in Italy ad ogni livello: nazionale, europeo e internazionale. Una fondamentale leva di competitività per il Made in Italy è costituita dalle eccellenze italiane tra i beni finali di consumo, cosiddetti “belli e ben fatti” (BBF, con particolare riferimento ai comparti della moda, dell’alimentare, dell’arredamento, della ceramica, della cosmetica, della nautica e dell’industria automobilistica), che sono tali poiché racchiudono peculiari tratti distintivi legati a design, cura nei dettagli, qualità dei materiali e delle lavorazioni.
Si tratta di prodotti che oltre a rappresentare una quota significativa dell’export italiano nel mondo, operano da volano per tutte le esportazioni italiane, avendo un valore non solo economico, ma anche immateriale.
I prodotti italiani, oltre ad essere tra i più richiesti, sono anche tra i più imitati. Risulta inoltre preoccupante il fenomeno dell’Italian sounding, specialmente nel settore agroalimentare, in termini di perdita di quote e danno di immagine.
La lotta alla contraffazione, sulla quale è noto il costante impegno di Confindustria, non può prescindere inoltre da una corretta valorizzazione dei titoli di proprietà intellettuale, che costituiscono il reale valore economico di un’impresa e, al contempo, il principale fattore di competitività di un paese a livello globale.
Le pratiche lesive del Made in Italy hanno ricadute negative sull’innovazione, sull’occupazione, sul bilancio dello Stato e sulla competitività dell’industria nazionale. In questa prospettiva, Confindustria ritiene che il patrimonio tangibile e intangibile inscritto in questa dicitura vada oltre la sua accezione doganale, ma che quest’ultima sia fondamentale laddove si intendano configurare sistemi di certificazione della sua autenticità.
13 marzo 2023
Affari Legislativi
Affari Legislativi
Le misure introdotte dal provvedimento sono indubbiamente rilevanti: in primis, vi è la profonda revisione della governance collegata all’attuazione del PNRR, nonché le misure volte a rafforzare la capacità delle amministrazioni e ad accelerare e snellire le procedure, specie con riferimento all’affidamento dei contratti pubblici PNRR e PNC.
Gli interventi sulla governance del Piano sono, in linea di principio, condivisibili, anche perché dovrebbero assicurare maggiore coerenza e fluidità nei processi attuativi. Al contempo, sarà fondamentale assicurare una efficiente gestione del necessario assestamento delle strutture tecniche, al fine di evitare il rischio di ritardi o rallentamenti nell’attuazione del Piano nell’anno in cui è atteso l’incremento più significativo della spesa finanziata dal PNRR.
Apprezzabili anche le misure volte a potenziare la capacità amministrativa, storico elemento di debolezza del nostro Paese e che ha rappresentato, fin dall’inizio, una delle principali sfide legate al PNRR.