AUDIZIONI PARLAMENTARI

Dlgs. Sanzioni tributarie

11 aprile 2024

Fisco

Fisco

Il documento di Confindustria si sofferma su alcuni dei profili critici del provvedimento: in particolare, le modifiche proposte in merito alle fattispecie di violazioni delle operazioni rilevanti ad IVA e la riscrittura delle norme sulle sanzioni per indebite compensazioni di crediti d’imposta inesistenti e non spettanti.

Per quanto riguarda l’IVA, si condividono alcune riflessioni correlate alle modifiche sulle violazioni per indebita detrazione IVA sulla procedura di regolarizzazione dell’omessa o irregolare fatturazione e su talune operazioni con l’estero.

Si tratta di interventi positivi ma su cui si rilevano una serie di criticità.

Con riferimento, invece, alle sanzioni per indebite compensazioni di crediti d’imposta, appare condivisibile l’intervento teso a rimodulare il carico sanzionatorio e a una più rigorosa distinzione tra crediti d’imposta inesistenti e crediti d’imposta non spettanti, in aderenza a uno dei criteri di delega; tuttavia  si rendono necessarie ulteriori precisazioni e semplificazioni per garantire un'applicazione chiara e coerente della normativa.


Welfare integrativo

09 aprile 2024

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Il tema del welfare rappresenta una questione centrale per il futuro del nostro Paese perché tocca argomenti attualissimi: politiche di sostegno al reddito, sistema pensionistico, istruzione, politiche attive del lavoro, sanità, assistenza per la non autosufficienza.

D’altra parte, il welfare state è un elemento identitario del modello economico e sociale che si è affermato in Italia e in quanto tale va tutelato. È, tuttavia, parimenti evidente che il welfare state del nostro Paese è stato progettato con grande visione ideale sulla base di un contesto profondamente differente da quello odierno dal punto di vista demografico, sociale ed economico.

Le riflessioni di Confindustria si focalizzano sugli equilibri del settore del welfare “allargato”, con particolare riferimento al settore previdenziale e assistenziale pubblico, con proposte in materia di welfare derivante dalla contrattazione collettiva.


Decreto-legge PNRR

12 marzo 2024

Affari Legislativi

Affari Legislativi

L’efficace attuazione del PNRR è un’opportunità che non è possibile fallire. Si tratterebbe di un danno enorme al Paese, condannandolo a una crescita dello zero virgola per i prossimi anni e vanificando qualsiasi ambizione europea di costruire una capacità fiscale comune, necessaria per affrontare le transizioni e competere con USA e Cina.

Alla luce di questa premessa, Confindustria valuta positivamente le misure introdotte dal decreto-legge e si sofferma, in particolare, su quattro direttrici:

  1. Il rilancio degli investimenti privati per la twin transition con la leva del Piano transizione 5.0

Il Piano 5.0 risulta ben strutturato e coerente con le interlocuzioni avute con il MIMIT, vale a dire: definire un quadro certo per l’accesso all’agevolazione; rafforzare il nesso tra digitalizzazione e sostenibilità; supportare l’adeguamento delle competenze.

Al contempo, occorre affrontare con urgenza la fase attuativa, focalizzando alcuni temi prioritari: i ristretti tempi di implementazione; le limitazioni per alcune categorie di imprese, che svolgono attività considerate in contrasto con il principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (DNSH); il divieto di cumulo con le agevolazioni previste nella cd. ZES Unica.

In questo senso, l’audizione è stata l’occasione per ribadire la più ampia disponibilità di Confindustria al confronto, per favorire una rapida definizione dei contenuti del decreto attuativo, auspicando che venga istituita una cabina di regia con le imprese e che venga attivato un coordinamento tra i diversi attori istituzionali coinvolti, cioè MIMIT, Agenzia delle Entrate e GSE.

  1. La revisione della cornice finanziaria per l’attuazione del PNRR rimodulato e il rifinanziamento degli investimenti esclusi

Il Decreto delinea una complessa riarticolazione delle risorse necessarie a realizzare sia gli interventi del PNRR rimodulato, sia quelli non più finanziati dallo stesso. Confindustria auspica che le modifiche alla cornice finanziaria siano effettivamente in grado di assicurare l’attuazione delle misure del PNRR e il rifinanziamento dei progetti che ne sono usciti.

  1. L’efficientamento della governance del PNRR, con l’obiettivo di accelerare e rendere più trasparente l’attuazione del PNRR

In linea con quanto abbiamo sostenuto un anno fa con riferimento al precedente DL PNRR, Confindustria ha ribadito la propria posizione favorevole al ridisegno della governance realizzata dal Governo e nel cui solco si inseriscono le nuove misure, che esprimono l’intenzione di accelerare l’attuazione del Piano e rafforzare la fase di verifica e monitoraggio sugli obiettivi.

  1. Il contrasto al lavoro irregolare

Per Confindustria, la sicurezza rappresenta un valore, poiché è una condizione cruciale per assicurare dignità al lavoro. Il rispetto delle regole in questo campo è anche un fattore di competitività e incide sulla leale concorrenza. Alla luce di queste premesse, alcune scelte compiute dal Decreto, come il meccanismo della cd. patente a punti nei cantieri, nonché l’istituzione della “Lista di conformità INL” e l’inasprimento del sistema sanzionatorio sul lavoro sommerso, non sembrano segnare una svolta verso un approccio innovativo e di responsabilizzazione di tutti gli attori della sicurezza.

In tema di affidamenti pubblici e privati, se da un lato è condivisibile l’obiettivo di contrastare il fenomeno degli appalti non genuini e la cd. contrattazione pirata, dall’altro non lo è la scelta di prescindere dal requisito della rappresentatività nell’individuare il contratto collettivo applicabile negli appalti.


Intelligenza artificiale

05 marzo 2024

Transizione digitale

Transizione digitale

Secondo Confindustria l’intelligenza artificiale rappresenterà una leva fondamentale per la futura crescita economica del nostro Paese. Il mondo delle imprese sta guardando con grandissimo interesse alla diffusione di questa tecnologia, con applicazioni e servizi avanzati che spaziano dal settore manifatturiero al settore della salute, dai trasporti alla space economy.

L’intelligenza artificiale sarà il motore della data economy e della trasformazione digitale del Paese, attraverso l’offerta di sistemi avanzati di analisi delle informazioni e la progettazione di nuovi servizi e modelli di business, favorendo inoltre lo sviluppo e la diffusione di interfacce verbali utenti-macchine grazie alle soluzioni di IA generativa, che permetteranno al personale, più o meno specializzato, l’utilizzo di questi strumenti.

Condividiamo la necessità di definire dei principi guida per navigare questo nuovo mondo dell’IA in modo responsabile e ne promuoviamo uno sviluppo etico, per favorirne la diffusione e l’utilizzo nelle nostre imprese associate.

Dato il potenziale dell’intelligenza artificiale di portare crescita economica e prosperità al Paese, riteniamo che sia necessario e prioritario investire su formazione e riqualificazione della popolazione, per garantire l’inclusione sociale e fare in modo che nessun cittadino venga lasciato indietro o possa perdere il proprio benessere socioeconomico. Solo così sarà possibile adottare pienamente questa tecnologia e fare in modo che tutti ne possano beneficiare.


PdL Partecipazione lavoratori

28 febbraio 2024

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Confindustria accoglie positivamente l’iniziativa del Legislatore volta a riportare l’attenzione sul tema della partecipazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti alla vita dell’impresa, specie in questo momento storico nel quale le imprese sono continuamente esposte a fenomeni di transizione che, in vario modo, hanno inevitabili ripercussioni sulla gestione della produzione e, quindi, anche dell’occupazione.

Le attuali esigenze della produzione – e, ragionevolmente, anche quelle future – suggeriscono di adottare politiche di gestione flessibili, improntate ad una logica di collaborazione con la forza lavoro, declinate in modo tale da accrescere consapevolmente le relazioni all’interno delle imprese, in modo non standardizzato, ma coerente con il grado di maturità delle relazioni che caratterizzano ciascuna realtà. Solo così la partecipazione può costituire uno strumento utile ad accrescere la competitività delle imprese italiane, senza rallentarne ed ostacolarne i processi decisionali.

Per diffondere maggiormente e in modo efficace la cultura della partecipazione è bene rafforzare il sistema degli incentivi già esistenti, volti a favorire l’adozione di forme di partecipazione flessibili, che rendano l’andamento aziendale interesse comune e che mirino a coinvolgere l’attività lavorativa e l’attività imprenditoriale verso obiettivi e responsabilità condivisi.


Collaborazione Italia-Africa

09 febbraio 2024

Affari Internazionali

Affari Internazionali

Confindustria apprezza la visione che il Governo italiano rivolge all'Africa promuovendo, con l'adozione del Piano Mattei, un modello innovativo che rilancia l'approccio collaborativo con i Paesi del continente africano e il rafforzamento dei partenariati industriali stabili e di lungo periodo. Un approccio strategico al continente africano e ai temi ad esso connessi, che non si limita certamente alla questione migratoria.

In tale contesto Confindustria è pronta a fornire i contributi per individuare i progetti che i nostri imprenditori hanno già in pipeline verso il continente, per indirizzarli sempre di più ad investire in Africa. È dunque necessario agevolare quanto più possibile il settore privato affinché possa contribuire nel creare sviluppo sostenibile, in linea con gli interessi del continente africano e in linea con gli obiettivi aziendali di crescere all'estero, rafforzando il ruolo delle imprese italiane.

L'azione del Governo italiano, attraverso accordi G2G sarà fondamentale per favorire le condizioni e limitare i rischi dell'azione economica.


DL ex Ilva

06 febbraio 2024

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Il settore siderurgico è uno dei principali asset produttivi del sistema industriale nazionale, concorre alla creazione di ricchezza e occupazione sia direttamente, sia indirettamente mediante la sua filiera, che vede, a valle, una pluralità di settori manifatturieri per i quali l’acciaio rappresenta la materia prima fondamentale.

Ma quando si parla di acciaio si parla anche della tenuta di larga parte del tessuto produttivo, si tratta di migliaia di posti di lavoro: acciaio significa, quindi, anche sostenibilità sociale. E in tale contesto, lo stabilimento di Taranto ha un ruolo ancora cruciale.

Dopo 10 anni, ci ritroviamo a discutere gli stessi temi e con gli stessi strumenti, perché continuiamo a commettere lo stesso errore: inseguiamo soluzioni al problema dell’indotto, che ha contribuito a tenere in piedi lo stabilimento di Taranto, ma non consideriamo che il modo migliore per salvaguardarlo e, con esso, tutelare un pezzo importante dell’economia del Mezzogiorno, è inserirlo in una visione chiara sulla politica industriale e sulla competitività del Paese.

Confindustria, si rende disponibile sin d’ora per l’apertura di un tavolo, con i ministeri competenti, per definire le misure necessarie a dotare l’Italia di un piano industriale per l’acciaio, che ricomprenda il ruolo strategico della produzione di Taranto.


DdL Lavoro

19 gennaio 2024

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Confindustria, pur apprezzando complessivamente gran parte delle proposte contenute nel provvedimento, anche se auspicava un più ampio disegno riformatore, ha ritenuto opportuno, da un lato, formulare alcuni rilievi critici volti a migliorare il contenuto delle norme, dall’altro cogliere l’occasione per proporre alcuni interventi volti semplificare e razionalizzare istituti già esistenti, quali:

a) la stagionalità, per risolvere una grave incertezza normativa che riguarda settori produttivi importanti, come il turistico e l’alimentare;

b) le conciliazioni in modalità telematica, per rendere più agile ed effettiva l’assistenza sindacale dei lavoratori;

c) la modifica della disciplina dell’apprendistato duale, per avvicinare sempre più il mondo del lavoro e della scuola.

Confindustria ha infine proposto alla Commissione Lavoro della Camera qualche riflessione di più ampio respiro sulla necessità che le transizioni vengano accompagnate dagli strumenti giusti, per fare fronte ai rilevanti impatti occupazionali che ne deriveranno ed in materia di trattamento economico. Su questo tema, la soluzione non è quella di fissare una soglia per il salario minimo, bensì quella di intervenire con provvedimenti che consentano, alla contrattazione collettiva da un lato e al Parlamento dall'altro, di costruire un sistema regolatorio che lasci libere le energie delle imprese.


Commercio internazionale

18 gennaio 2024

Affari Internazionali

Affari Internazionali

L’attuale mercato globale, sebbene sia aperto e gli scambi si mantengano poco al di sotto dei massimi storici, è soggetto a persistenti squilibri e asimmetrie e la governance multilaterale del commercio è oggi fortemente deteriorata.

Sullo sfondo, l’ormai inestricabile intreccio di interessi offensivi e difensivi in materia di sicurezza, energia e primato digitale che si riversa sul commercio attraverso misure protezionistiche che acuiscono l’incertezza rendono i mercati e le scelte di investimento sempre meno intelligibili.

Si tratta di una preoccupazione immediata per l’Italia e per l’Europa alla luce delle crescenti frizioni geopolitiche, degli sviluppi nella produzione e nei consumi globali, della distribuzione demografica ed economica globale e delle sfide poste dalle transizioni energetica, ambientale e digitale.

La diplomazia d’affari è parte della soluzione, anche a livello nazionale, tuttavia, come parte integrante di un blocco geoeconomico che ha assunto da lungo tempo la competenza esclusiva sulla politica commerciale, le risposte dipendono in larga misura dall’unitarietà, dalla credibilità e dall’assertività dell’Unione europea in ambito multilaterale.

Siamo di fronte ad uno scenario in cui la crisi del Wto è evidente, con blocchi e mancanza dei risoluzione delle controversie. E' tempo di riforme significative per far fronte alle sfide attuali, a partire da una riforma del Wto, un'organizzazione debilitata ma indispensabile per traghettare la comunità internazionale verso un ipotetico nuovo ordine mondiale del commercio e degli investimenti.


Dlgs. procedimento accertativo

09 gennaio 2024

Fisco

Fisco

Lo schema di Dlgs. sul procedimento accertativo, in attuazione della Legge delega fiscale, opera una revisione e semplificazione della relativa disciplina e introduce, per i soggetti di minori dimensioni (soggetti IRES e IRPEF), la possibilità di accedere ad un concordato preventivo biennale.

Positive le modifiche in materia di accertamento con adesione e conciliazione giudiziale, al pari degli interventi che aprono alla adesione condizionata ai processi verbali di constatazione rimuovendo gli “errori manifesti” (sulla cui definizione si segnala la necessità di un intervento da parte del legislatore). Da limare, invece, gli interventi sul procedimento di recupero dei crediti di imposta indebitamente compensati, nei casi di non spettanza o inesistenza, poiché le modifiche normative non valorizzando sufficientemente  le differenze tra le due fattispecie, come richiesto dai criteri di delega e ribadito dalla più recente  giurisprudenza di legittimità.

Una condivisibile novità è data dalle nuove forme di cooperazione amministrativa tra gli Stati che rendono l’ordinamento italiano maggiormente aderente alle più recenti modifiche della Direttiva 2011/16/UE (c.d. “Directive on Administrative Cooperation – DAC 1”).

Vengono, altresì introdotte regole più stringenti per i soggetti non residenti nel territorio dello Stato che effettuano operazioni in Italia tramite un rappresentante fiscale, al fine di evitare abusi nell’utilizzo di tale identificazione e ridurre le frodi IVA correlate alle operazioni intracomunitarie.

Si rilevano alcune criticità sul nuovo concordato preventivo biennale riguardo agli adempimenti aggiuntivi richiesti per accedervi (con riferimento ai contribuenti soggetti agli ISA), ai tempi ridotti dedicati al confronto con l’Agenzia delle Entrate per verificare la correttezza dei dati indicati nella proposta, nonché alla corretta individuazione delle cause eccezionali di cessazione di efficacia del concordato preventivo.


DL Sicurezza energetica

21 dicembre 2023

Energia

Energia

Confindustria ha espresso apprezzamento ed una valutazione complessivamente positiva per le misure contenute provvedimento, poiché contribuiscono a intercettare, in linea con le nostre proposte, tutte e tre le dimensioni rilevanti dell’energia: la decarbonizzazione, la competitività e la sicurezza degli approvvigionamenti.

Il decreto legge, infatti, contiene disposizioni in materia di energy e gas release, produzione di energia da fonti rinnovabili e potenziamento delle infrastrutture energetiche che vanno nella giusta direzione.

In merito invece alle misure che il provvedimento dedica al tema della ricostruzione nei territori colpiti da calamità naturali e, in particolare, agli ultimi eventi alluvionali verificatisi in Toscana a partire dallo scorso 2 novembre, Confindustria auspica che l’iter di conversione in legge del DL rappresenti l’occasione per completare e rafforzare il quadro di misure a sostegno dei territori alluvionati.

Dlgs. Statuto contribuente

20 dicembre 2023

Fisco

Fisco

Nel contesto dell’attuazione della Legge delega fiscale per la revisione del sistema tributario, lo schema di decreto legislativo recante modifiche allo statuto dei diritti del contribuente (Atto Governo n. 97), al vaglio delle Commissioni parlamentari Finanze e Bilancio del Senato per l'espressione del parere, dovrebbe recepire i criteri direttivi indicati dall’articolo 4 della Legge delega avente specificamente ad oggetto la riforma dello statuto del contribuente.

La norma prevede che le disposizioni dello Statuto costituiscono princìpi generali dell’ordinamento e criteri di interpretazione adeguatrice della legislazione tributaria e indica diversi princìpi e criteri direttivi di delega per la revisione dello Statuto medesimo.

Il documento di osservazioni di Confindustria riporta alcune prime considerazioni sul provvedimento, in particolare sui profili di maggiore interesse per le imprese, oltre a uno schema con le modifiche puntuali alle norme dello Statuto.


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