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06 novembre 2017
La manovra è, nel suo complesso, un passaggio importante per consolidare l'uscita dalla crisi puntando sul recupero di competitività dell'industria.
Tre le direttrici positive per Confindustria: il sostegno agli investimenti privati utili a rinnovare la base produttiva; l’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro; la continuità assicurata sul pacchetto “Industria 4.0” e il rifinanziamento della Nuova Sabatini.
Alcune misure fiscali contenute nella Manovra segnano, però, una retromarcia rispetto all'attuazione della riforma fiscale introducendo complessità operative a carico delle imprese. E’ urgente ripristinare un termine congruo per l'esercizio della detrazione IVA.
24 ottobre 2017
Il
Decreto mira a riordinare e semplificare le disposizioni in materia di
autorizzazione all'esportazione di prodotti e di tecnologie a duplice uso;
commercio di strumenti di tortura; applicazione delle sanzioni per embarghi e
per esportazione di materiali proliferanti. La valutazione di Confindustria è
positiva perchè il provvedimento diventerà l’unica fonte normativa nazionale
relativamente ai campi in oggetto, favorendo le imprese esportatrici attraverso
la definizione del perimetro entro il quale devono operare e sistematizzando le
procedure. In particolare, è apprezzabile la definizione dell’apparato
sanzionatorio relativo a violazioni riguardanti l’esportazione di “prodotti
listati per effetto di misure restrittive unionali”, che colma un’area di
precedente incertezza normativa.
03 ottobre 2017
Per
Confindustria l’introduzione del salario minimo rischia di rivelarsi una misura
poco efficace sia come mezzo di contrasto al lavoro in nero, sia nella
prospettiva della estensione delle tutele. Sarebbe più opportuno consolidare il
sistema della contrattazione collettiva nazionale e favorire la diffusione di
una contrattazione di secondo livello virtuosa per favorire il miglioramento
della competitività delle imprese, della redditività e della crescita dei
salari. La contrattazione di livello nazionale dovrebbe fissare i trattamenti
minimi di garanzia in modo da rendere possibile una chiara distinzione della
funzione assegnata ad altri elementi retributivi eventualmente determinati e
valorizzare la contrattazione di secondo livello al fine di legare una quota
del salario ai risultati aziendali.
21 settembre 2017
Senato della Repubblica - Commissione ambiente
25 luglio 2017
Confindustria
ha assunto una posizione negativa sul provvedimento che stravolgerebbe il
modello di class action vigente, introducendo diversi elementi di criticità,
che renderebbero il giudizio di classe particolarmente gravoso per le imprese e
incentiverebbero la litigiosità. Tra i punti più problematici: l’ampliamento dell’ambito di applicazione,
soggettivo e oggettivo, dell’azione di classe; la previsione di una fase per
l’adesione dei singoli danneggiati all’azione successiva alla sentenza di
accoglimento; l’introduzione di una serie di incentivi alla proliferazione dei
contenziosi di classe e la previsione di deroghe ingiustificate alla ordinaria
disciplina processuale.
25 luglio 2017
Confindustria ritiene che occorra coniugare in modo organico la relazione tra esigenze di tutela ambientale e di sviluppo attraverso strumenti di fiscalità proporzionati al valore delle esternalità ambientali da evitare.
Inoltre, occorre evitare duplicazioni di forme impositive a carico delle imprese attraverso un’analisi preventiva del Total Tax Rate ambientale. Gli strumenti di fiscalità ambientale devono, altresì, presentare un elevato grado di certezza così da orientare in modo strategico ed efficace gli investimenti delle imprese.
L’audizione è stata anche l’occasione per richiamare casi specifici quali l'Emissions Trading System (ETS), la carbon tax, l'uso efficiente delle risorse, con particolare riferimento al settore delle bonifiche dei siti contaminati.
12 luglio 2017
Confindustria è favorevole alla proposta della Commissione UE che punta a rendere più efficace l’applicazione del diritto antitrust europeo, rafforzando la posizione istituzionale delle autorità nazionali per la concorrenza e assicurando l’allineamento dei sistemi procedurali e sanzionatori nazionali. Esprime però alcune considerazioni volte rafforzare i presidi di indipendenza, garantire un maggior grado di accountability, assicurare meccanismi di finanziamento coerenti con la funzione delle autorità. In tema di sanzioni, risulta critica l’impostazione adottata nei confronti delle associazioni di imprese che potrebbe perfino condurre a una grave limitazione dell’attività associativa in aperto contrasto con il dettato Costituzionale.
04 luglio 2017
Confindustria condivide l’esigenza di procedere ad una riforma della governance degli enti previdenziali, in particolare di INPS ed INAIL. L’attuale assetto normativo non consente di individuare con chiarezza i confini tra le differenti competenze e non prevede regole di funzionamento che assicurino il pieno svolgimento dei differenti ruoli. Un’efficace riforma presupporrebbe un’attribuzione di competenze definite e l’individuazione di strumenti giuridici per assicurare la piena realizzazione delle prerogative dei diversi organi. Dovrebbe, inoltre, garantire una governance degli enti equilibrata, collegiale e trasparente, con la compresenza di un organismo di vertice costituito da personalità di comprovata esperienza, autonomia e indipendenza, affiancato da un Comitato di Indirizzo e Vigilanza dai poteri rafforzati.
27 giugno 2017
Alla
luce delle numerose criticità, Confindustria ribadisce la necessità di agire
tanto sul piano normativo quanto su quello amministrativo seguendo una
strategia che ponga al centro il rispetto dei diritti del contribuente, già
sanciti nel relativo Statuto e spesso ignorati. La posizione di Confindustria
parte da un'analisi dei "vizi" alla base della complessità del
sistema fiscale e richiama, attraverso esempi tratti dalla recente produzione
normativa, casi di regolamentazione contrari all’ aspettativa delle imprese di un
fisco più semplice, coerente e stabile.
20 giugno 2017
Confindustria
chiarisce l’importanza della gerarchia definita a livello europeo fin dal 2008
che individua un chiaro ordine di priorità di gestione di rifiuti,
privilegiando l’attività di riciclo a quella di recupero di energia anche se
non sempre è possibile garantire che
tutto il rifiuto (soprattutto quello ottenuto a valle di un processo di
trattamento) possa essere destinato a recupero di materia. E’ fondamentale il
ruolo della termovalorizzazione per un Paese, come l’Italia, fortemente
dipendente dall'estero per le fonti energetiche primarie. Viene ribadita
l'importanza di attribuire la giusta dignità ai processi di produzione
energetica da rifiuti nell’ottica di favorire il processo di decarbonizzazione
dell’economia e limitare il conferimento in discarica.
20 giugno 2017
Il
CETA è parte fondante della strategia di politica commerciale dell’UE,
sostenuta da Confindustria, volta a perseguire gli obiettivi di
liberalizzazione attraverso l’avvio di negoziati bilaterali e/o regionali.
Oltre alla liberalizzazione dei beni e dei servizi, include anche quella di
importanti settori dell’economia tra cui gli investimenti, gli appalti
pubblici, la proprietà intellettuale. L’accordo non indebolirà né modificherà
la legislazione dell'UE in vigore in materia di sicurezza alimentare, sicurezza
dei prodotti, protezione dei consumatori, salute, ambiente, protezione sociale
e lavoro.
31 maggio 2017
Confindustria
esprime contrarietà sui due disegni di legge non solo per i loro contenuti ma, soprattutto,
per l’impostazione che vorrebbero imprimere al mercato del lavoro, in contrasto
sia con il progressivo sforzo di riforma
compiuto dal legislatore negli ultimi venti anni, sia con la linea condivisa
dalle Parti Sociali con l’Accordo del 1° settembre 2016. Occorre, invece, un’accelerazione
al processo avviato dal Jobs Act e per la transizione verso un sistema fondato
sulla tutela del lavoratore “nel” mercato e basato sulle politiche attive.