AUDIZIONI PARLAMENTARI

Dlgs. norme comuni per il mercato interno del gas naturale

19 febbraio 2020

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Con riferimento allo schema di Decreto Legislativo, sebbene Confindustria non ravvisi criticità, è stato ribadito che alcuni progetti che hanno indotto la Commissione europea a proporre la modifica della precedente "Direttiva Gas" - come quello relativo alla decisione della Germania di raddoppiare il gasdotto Nord Stream - sono da considerarsi potenziali rischi per il mercato interno, poiché determinano ulteriori concentrazioni delle forniture di gas dalla Russia (già oggi predominanti nei consumi Europei). 

Si tratta di approcci che, nello sviluppo infrastrutturale e nell’implementazione delle norme comuni per il corretto e armonizzato funzionamento del sistema gas, stanno allontanando il raggiungimento di un mercato unico dell’energia, creando barriere tra i mercati che penalizzano Paesi come l’Italia a valle della catena di approvvigionamento. 

Confindustria auspica che le Istituzioni europee e nazionali vigilino sullo sviluppo del settore, considerando contestualmente gli obiettivi di sicurezza del Continente e le esigenze di competitività dei mercati, sviluppando strutture tariffarie armonizzate che promuovano l’integrazione degli stessi e procedendo nel percorso di transizione energetica che trova nel gas naturale il principale alleato delle fonti rinnovabili nella decarbonizzazione dell’economia. 


PdL Modifiche all’articolo 46 del codice delle pari opportunità tra ...

18 febbraio 2020

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Le PdL abbinate, recanti “Modifiche all’articolo 46 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, in materia di rapporto sulla situazione del personale" oltre a prevedere norme dirette a modificare la disciplina dei congedi, a prevedere agevolazioni per il rientro della madre lavoratrice e per l'assunzione di madri lavoratrici, nonché incentivi per lo smartworking, sostegno economico alla natalità, sono volte a modificare le attuali disposizioni che regolano la trasmissione del rapporto periodico sulla situazione del personale e ad intervenire, quindi, sulla trasparenza salariale.

Confindustria ha sottolineato come l'Italia sia fra i Paesi dell'Unione Europea con il più basso tasso di differenziale salariale in termini di salario orario lordo (5% vs il 16% della media UE) e che i due fattori che maggiormente incidono sui differenziali salariali tra uomini e donne sono il settore economico di appartenenza e il tempo di lavoro (part time vs full time).

Confindustria ha richiamato l'attenzione della Commissione, altresì, sul fatto che nonostante l'obbligo di trasmissione del rapporto sia in vigore dal 1991 non vi sia evidenza dei risultati conseguiti e delle analisi compiute in ragione delle informazioni trasmesse dalle imprese assoggettate ogni due anni all'obbligo di trasmissione (le imprese >100 dipendenti). 

Stante ciò, riteniamo fondamentale che si operi per accrescere il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro, si attuino misure per attrarre giovani studentesse verso le facoltà STEM, si migliorino le politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro attraverso una rete adeguata di servizi per l'infanzia e la non autosufficienza e attraverso nuovi orari delle città.


DDL Bilancio 2020

11 novembre 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

La Manovra, sebbene contenga alcuni interventi positivi, è nel complesso insufficiente rispetto alle esigenze del Paese e rischia di non incidere in modo efficace sulla situazione di sostanziale stagnazione dell'economia.
In particolare, la Manovra non traccia un disegno di politica economica capace di invertire la tendenza negativa delle aspettative degli imprenditori e dei potenziali investitori, nazionali ed esteri. Anzi, in alcuni casi, produce un effetto opposto. 

Le principali criticità evidenziate riguardano: 
  • un aumento della tassazione sulle imprese che va ad accentuare le distorsioni nel prelievo che già esistono. A ciò si aggiungono gli interventi in chiave antievasione previsti dal Decreto fiscale, che sottraggono ulteriore liquidità alle imprese; 
  • nessun segnale di svolta sugli investimenti pubblici; 
  • l'assenza di una strategia di riforme strutturali in grado di innalzare il potenziale di crescita dell'economia, a partire da un ridisegno complessivo e da un adeguato stanziamento di risorse per gli investimenti sulle competenze.
In questo scenario, oltre a evidenziare le criticità, abbiamo posto all'attenzione di Governo e Parlamento l'urgenza di un piano di medio termine che non penalizzi l'unica vera risorsa Paese, ossia "i luoghi del lavoro", e che sia fondato su almeno tre pilastri: 
  • le infrastrutture, prevedendo, tra l'altro, un'accurata selezione dei progetti prioritari, così da garantire un utilizzo efficiente delle risorse disponibili anche a livello UE; 
  • l'inclusione dei giovani nel mondo del lavoro, ampliando gli attuali incentivi all'inserimento lavorativo dei giovani, in termini di sgravi contributivi sia sulle assunzioni a tempo indeterminato che sull’apprendistato; 
  • l'innovazione, rafforzando il Piano 4.0 e supportando anche gli investimenti sull'economia circolare e sull'efficienza energetica.



DL Fiscale

05 novembre 2019

Fisco

Fisco

Il provvedimento, al quale viene affidato il compito di reperire una parte delle risorse finanziarie necessarie per la Manovra attraverso un complesso piano di contrasto all’evasione fiscale, presenta diversi profili di criticità.
Sebbene, infatti, l’obiettivo perseguito sia condivisibile, altrettanto non può dirsi per il metodo e le soluzioni adottate. 
In particolare, abbiamo segnalato due aspetti critici:

  • la nuova disciplina di solidarietà tra committente e appaltatore-subappaltatore o fornitore di servizi, per le ritenute operate sui redditi dei lavoratori dipendenti impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio affidato, per la quale abbiamo denunciato l’entità sproporzionata dell'impatto che la misura – pensata per imprese che operano sul filo dell'illegalità – avrebbe su tutte le imprese; 
  • le modifiche in materia penale-tributaria e gli interventi sulla disciplina di responsabilità amministrativa degli enti, per le quali non solo abbiamo rimarcato l’inopportunità di agire con un decreto-legge e la necessità di soluzioni più equilibrate e coerenti con le caratteristiche del fenomeno evasivo in Italia, ma anche i danni a carico delle imprese, per l’acuirsi delle criticità nella fase cautelare connotata, per sua stessa natura, da standard probatori meno pregnanti. 



PdL Rappresentanza Sindacale

08 ottobre 2019

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

In merito alle proposte sulla rappresentanza sindacale, Confindustria ha evidenziato come storicamente abbia sempre privilegiato la definizione di Accordi che, sin dal 1993, passando per il TU del 2014 fino alla sottoscrizione del Patto per la fabbrica del 2018, hanno posto a loro fondamento l'adesione spontanea e consapevole delle Organizzazioni interessate a un quadro di regole condiviso.

Il ruolo della legge dovrebbe pertanto essere quello di sostegno mirato ed equilibrato agli esiti della contrattazione in primis per quel che riguarda la definizione dei "perimetri" della contrattazione stessa, operazione fondamentale per costruire un sistema ordinato di relazioni sindacali e una contrattazione collettiva efficiente che eviti i fenomeni di "dumping" contrattuale.



DL Salva Imprese

02 ottobre 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Il DL Salva Imprese risponde, almeno in parte, ad alcune specifiche esigenze del mondo produttivo, a partire dagli interventi per garantire la continuità produttiva dell’Ilva; ampliare la platea delle imprese beneficiarie del Fondo salva-opere e a semplificarne l’accesso; avviare la transizione dell’industria italiana verso un modello di crescita sostenibile. 

In questo contesto, Confindustria auspica che l’iter di conversione del decreto possa essere l’occasione per apportare alcuni correttivi e intervenire su temi urgenti per le imprese, come la disciplina sul cd. End of Waste.


PdL Nuova IMU

25 luglio 2019

Fisco

Fisco

Nel corso dell’audizione, Confindustria ha espresso apprezzamento sulla scelta di superare l'attuale dicotomia in materia di imposizione locale, rifondendo in un solo tributo l’Imposta municipale propria (IMU) e la Tassa sui Servizi Indivisibili (TASI), a condizione che ne venga mantenuta la deducibilità. 

Al contempo, è stata rimarcata la necessità di superare le distorsioni presenti nella disciplina dei due tributi, come quelle concernenti il presupposto impositivo delle aree fabbricabili, delle piattaforme petrolifere a mare, degli immobili e delle aree produttive dismesse. 

Infine, sono stati suggeriti miglioramenti delle disposizioni relative alle fasi di accertamento e di riscossione, al fine di semplificare gli adempimenti a carico delle imprese. 


DDL Delega Semplificazione Lavoro

23 luglio 2019

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Le finalità di semplificazione e codificazione proposte con specifico riguardo alle norme giuslavorisitiche, anche mediante il coordinamento e l’armonizzazione (formale e sostanziale) delle misure normative, la semplificazione del linguaggio, il coordinamento con la disciplina europea di settore e la revisione di testi unici o codici di settore vigenti, nonché l’indicazione espressa delle norme da abrogare, sono condivisibili.

Tali obiettivi, però, mal si conciliano con l’eccessiva ampiezza e genericità del disegno di legge delega, che andrebbero esaminati per valutarne la compatibilità con i limiti costituzionali previsti per la delegazione legislativa.

Dal punto di vista procedurale, inoltre, è stata evidenziata l’opportunità di prevedere la partecipazione delle Parti Sociali per l’adozione dei decreti delegati, in modo da fornire al Governo e al Parlamento gli elementi conoscitivi necessari a garantire una normativa chiara e semplice.

Infine, nel merito delle misure previste, è stata proposta l'introduzione del più ampio collegamento possibile tra le diverse forme di apprendistato, con particolare riferimento a quelle a carattere duale, come misura efficace per contrastare la disoccupazione giovanile e, nel contempo, creare un’occupazione di qualità, pronta a cogliere le sfide di Industria 4.0.


DdL Obsolescenza programmata

04 luglio 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Confindustria ha posto l'attenzione su alcune misure contenute nel DDL che rischiano di creare incertezze, compromettere l’armonizzazione del diritto consumeristico e disincentivare l’innovazione. 

In particolare, il riferimento è: 

  • alla definizione di obsolescenza programmata, che si fonda su concetti, come quello di vita potenziale del bene, generici e non ancora definiti a livello europeo; 
  • alle misure in tema di difetto di conformità, che si discostano dai criteri previsti dalla recente Direttiva UE n. 771/2019 sulle vendite e che sarebbe opportuno trattare in sede di recepimento della stessa; 
  • alle misure sui beni aventi una componente software, che risultano gravose e rischiano di frenare l’innovazione e lo sviluppo. 

Inoltre, appaiono problematiche le norme in tema di parti di ricambio e quelle che introducono sanzioni penali per gli operatori che ricorrono a pratiche di obsolescenza programmata, nonché le nuove attribuzioni in termini di vigilanza e controllo al Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti

Confindustria suggerisce di attendere gli sviluppi del dibattito europeo sull’obsolescenza programmata prima di introdurre una disciplina nazionale sul tema. A livello UE, infatti, i confronti sul tema sono in corso e mancano ancora indirizzi consolidati al riguardo. 

Infine, si segnala che sia sul fronte consumeristico, sia su quello ambientale, i concetti di durabilità e riparabilità dei beni hanno già assunto una rilevanza strategica in termini di qualità e sostenibilità. Pertanto, appare opportuno promuoverne la più ampia diffusione anche al fine di favorire un consumo responsabile e disincentivare fenomeni di obsolescenza programmata


PdL vigilanza e sicurezza sul lavoro

26 giugno 2019

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Il sistema normativo della salute e sicurezza presenta, a dieci anni dalla sua regolazione, numerosi aspetti di criticità, la cui soluzione potrebbe portare ad un incremento dell’efficacia della prevenzione e della cultura della sicurezza.

La PdL, che interviene su alcuni aspetti della normativa – ispezione, consulenza, tariffa dei premi Inail - pur toccando argomenti d’interesse, non focalizza l’attenzione sui punti realmente critici.

Per Confindustria, infatti, anche alla luce dell’accordo del 18 dicembre 2018, attuativo del Patto della Fabbrica, l’intervento sugli elementi di complessità presenti nel D.lgs n. 81/2008 costituisce un aspetto prioritario sul quale intervenire.


Risoluzioni su Salario minimo orario

24 giugno 2019

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

La determinazione di un salario minimo ha conseguenze dirette sul mercato del lavoro, sulle scelte delle imprese e sulla competitività della nostra economia. Conseguenze tanto più negative quanto più il salario minimo è disallineato rispetto al salario mediano. 
Per Confindustria, il salario non può essere trattato come una variabile indipendente e non può, quindi, essere fissato a valori arbitrari. Un salario minimo pari a 9 euro corrisponderebbe all’80% del salario mediano italiano, mentre la media nei Paesi OCSE è pari al 51%. 
La nostra posizione, dunque, è contraria alla fissazione per legge di un valore della retribuzione oraria. A nostro avviso, la scelta preferibile sarebbe quella di prendere a riferimento il sistema della contrattazione collettiva espressione delle organizzazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale. 
Per far ciò, è necessario proseguire nel progetto di riforma della contrattazione collettiva, definito nel 2018, con la misura della rappresentanza sia datoriale che sindacale e la definizione di un CCNL di riferimento per ogni settore produttivo. 


DdL consumo di suolo

13 giugno 2019

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Confindustria ha depositato una memoria, i cui contenuti sono stati condivisi con il Sistema associativo, dalla quale emerge tra l'altro, la necessità di invertire l'approccio sinora adottato dal Parlamento in materia di contenimento del consumo di suolo.
In altri termini, Confindustria auspica una legge non basata su divieti e restrizioni, ma su misure che stimolino la rigenerazione, la riconversione e la riqualificazione del territorio.
Tale approccio, a nostro modo di vedere, non può realizzarsi se non attraverso un quadro di regole certo e di incentivazione concreta della attività di rigenerazione, riqualificazione, risanamento e reindustrializzazione dei territori, nonché l'impiego di materiali sempre più innovativi. 
In questo percorso di politica industriale che abbiamo sottoposto all'attenzione del Senato abbiamo chiesto di puntare sull'industria. 


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