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Un'Agenda per l'Europa che metta l'industria la centro. È la nostra iniziativa in vista delle prossime elezioni europee del 26 maggio.
Servono una Unione che decida e un Europarlamento con maggiori ruoli, spiega Lisa Ferrarini, vicepresidente di Confindustria per l'Europa nella sua intervista a Il Sole 24 Ore.
L'Unione europea è davanti a un bivio, bisogna ricostruire una UE con istituzioni in grado di governare e prendere decisioni, con un maggior ruolo del Parlamento, che affronti i problemi della sicurezza, dell'evoluzione digitale, creando lavoro e benessere. Mettendo l'industria al centro.
Il progetto europeo, infatti, va rilanciato. C'è molta burocrazia e poca democrazia l'Unione è percepita lenta. Incapace di dare risposte concrete, e questo tiene lontano i cittadini.
Faremo le nostre proposte prima del voto. Sentiamo come imprese una grande responsabilità, equidistanti dai partiti, impegnate a svolgere il nostro ruolo politico davanti alle scelte che la UE deve prendere.
Da martedì 2 aprile organizziamo un road show con incontri tra imprenditori e i canditati nuovi e uscenti. L'abbiamo già fatto già in passato ma questa volta puntiamo ad un coinvolgimento degli imprenditori e dei parlamentari europei, uscenti e futuri, molto più forte.
Bisogna riprendere in mano la situazione: l'avvio dell'integrazione europea è avvenuta dopo anni di guerre e di devastazioni. L'Europa deve continuare a significare pace, protezione e prosperità. Ma anche crescita, lavoro e benessere.
L'industria resta motore di sviluppo: l'Europa è un gigante economico, ha 500 milioni di consumatori, 23milioni di imprese, rappresenta il 7% della popolazione mondiale e il 22% del PIL del mondo. L'industria, intesa in senso ampio, ha reso possibile questi risultati.
Va quindi incentivata la ricerca, coni il programma Horizon Europe la cui dotazione va portata a 120 milioni di euro.
Per rivedere la governance europea bisogna rimettere al centro gli interessi dell'Unione estendendo al Parlamento europeo il potere di iniziativa legislativa e rafforzando il ruolo della Commissione al fine di bilanciare e contenere l'azione del Consiglio, dove alcuni Governi hanno un peso preponderante.
L'elenco delle cose da fare è lungo, dal completamento del mercato unico all'Unione economica e monetaria, la questione dei migranti. Se ne parla da anni e non sono ancora arrivati al traguardo, a riprova della lentezza della UE e di meccanismi troppo complessi.
L'Europa deve essere unita. L'Italia deve svolgere il suo ruolo di paese fondatore insieme alla Francia e alla Germania. È l'unico modo per contrastare il peso della Cina che davanti ad una crescita ferma al 6,5% mette in campo 300 miliardi di sussidi alle imprese, e alla strategia degli USA, con il ricorso ai dazi.
Con queste potenze dobbiamo giocare ad armi pari e la politica deve capire che la sfida è questa, tra l'Europa e il mondo esterno. È la posta in gioco delle prossime elezioni.
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