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Ripartire dagli investimenti: intervista di Marcella Panucci a Il Foglio | Confindustria

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Ripartire dagli investimenti: intervista di Marcella Panucci a Il Foglio

27 aprile 2019 | Direttore Generale

Abbiamo una visione chiara dello stato attuale dell'economia, come emerge anche nell’ultima Congiuntura flash del nostro Centro Studi.

In una intervista a Il Foglio, il nostro Direttore Generale Marcella Panucci ha affrontato i principali nodi dell’economia e delle prossime elezioni europee. 

L'aumento della produzione industriale di inizio 2019 era dovuto alla ricostituzione delle scorte. La fiducia delle imprese e delle famiglie è in calo da mesi, i consumi deboli. C'è però una novità positiva: il governo pare aver cambiato approccio verso le imprese dopo che per mesi le ragioni del mondo produttivo erano state trascurate.

L'approvazione dei decreti Sblocca cantieri e Crescita è una buona notizia. È un bene aver potenziato il fondo garanzia per le PMI, necessario per far fronte al rallentamento del credito, aver corretto la mini-Ires e reintrodotto il superammortamento. Vuoi dire comprendere l'importanza per la crescita degli investimenti privati, oltre a quelli pubblici.

A Milano, nel suo intervento al nostro Consiglio generale, il Ministro Di Maio ha riconosciuto che il Paese non cresce e si è impegnato sui due provvedimenti. Gliene abbiamo dato atto, ma vigiliamo sui risultati.

Le stime del Def che prevede un decimale in più di più quest'anno, due nel 2020, ci paiono realistiche. Secondo le nostre elaborazioni non si va molto oltre se non cambia il quadro internazionale, non si interviene sul debito e non si assicura continuità e coerenza alle politiche per le imprese e per la crescita, che sono fatte di tanti tasselli.

La prima cosa non è solo nelle nostre mani, le altre sì. Aumenti di deficit, e quindi di debito pubblico e del suo costo immediato, tolgono ogni spazio alle misure per la crescita. Ci auguriamo che la stima della Banca d'Italia di rivedere il segno più nel primo trimestre sia giusta; ma un decimale non fa primavera.

Per quanto riguarda l’Europa, nella prossima Commissione Europea - ha aggiunto Marcella Panucci - per l'Italia sono cruciali Industria, Commercio e concorrenza. Intanto per il peso crescente dei regolatori, poi perché andranno normalizzate le relazioni con gli Stati Uniti chiunque vada o resti alla Casa Bianca. Il trattato transatlantico TTIP fu silurato dalle ostilità reciproche; si deve andare oltre le minacce sui dazi, va instaurato uno spazio di libero scambio Europa-Usa: per noi l'America vale 50 miliardi di export, dieci volte la Russia, che pure è importante.

Infine, il nodo della spesa pubblica: è apprezzabile il decreto crescita, così come aver mantenuto il piano Industria 4.0 che però va monitorato e continuamente implementato per stare dietro all'innovazione tecnologica. Pensiamo poi ai giovani: Quota 100 e Reddito di cittadinanza li riguardano molto poco. Al contempo vengono ridotti gli incentivi per la ricerca e non si prevedono misure per fare incontrare la domanda di lavoro con le richieste delle imprese di profili specializzati e anche meglio retribuiti. I giovani sono i grandi dimenticati. Non da oggi, certo. Ma soprattutto oggi.


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