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Piano shock per far ripartire l'economia: infrastrutture, TAV, lavoro

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Serve subito un piano shock per far ripartire l'economia

24 febbraio 2019 | Presidente

Serve subito un “piano shock” per far ripartire l'economia.

Nell’intervista di oggi su la Repubblica, il Presidente Vincenzo Boccia propone di aprire subito i cantieri delle opere già finanziate.

Siamo di fronte a un oggettivo ed evidente rallentamento dell'economia - globale, europea, tedesca - e i dati di dicembre e gennaio ci confermano che purtroppo subiamo quest'andamento più di tutti. Negare l'evidenza e la realtà non serve. Esserne consapevoli è la precondizione per reagire.

Le nostre imprese ci dicono che anche a gennaio si avvertono cali di fatturato e l'eventuale effetto sulla domanda interna auspicato dal governo non basterà a contenere il rallentamento dell'economia. Occorre fare anche altro, non si può prescindere dalle ragioni dello sviluppo. Perché la questione sociale si deve affrontare puntando sullo sviluppo. Dobbiamo combattere la povertà, non rischiare di far aumentare gli attuali cinque milioni di poveri.

Per questo chiediamo l’apertura immediata di tutti i cantieri delle opere grandi e piccole pronte a partire. Ci sono opere pubbliche già finanziate per 26 miliardi di euro, che significa non fare ricorso al deficit e creare occupazione.

L'Ance - Associazione nazionale dei costruttori edili di Confindustria, indica per le sole opere di valore superiore a 100 milioni di euro risorse stanziate per 26 miliardi in grado di generare centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Il nostro Centro Studi prevede che in 3 anni potremmo avere un incremento del PIL dell'1% solo grazie a queste opere a cui vanno sommate tutte le altre. Occorre un vero piano shock per il Paese e non penalizzare le imprese e il lavoro.


 


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