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Stirpe al Sole24Ore: Riformare gli ammortizzatori e puntare su politiche attive

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Stirpe al Sole24Ore: Riformare gli ammortizzatori e puntare su politiche attive

08 febbraio 2021 | Vice Presidente, Lavoro e Relazioni Industriali

 

 

“Piuttosto che ragionare solo sul blocco dei licenziamenti, è tempo di pensare a una riforma degli ammortizzatori sociali che abbia al centro non il singolo posto di lavoro, ma l'occupabilità del lavoratore, quindi aiutare subito chi perde l'impiego a trovarne un altro. Se c'è la volontà di cambiare, la riforma degli ammortizzatori sociali si può fare in 20 giorni”. Cosi Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria per il lavoro e le relazioni industriali, in un’intervista al Sole24Ore.


E tornando sulla scadenza del 31 marzo per il blocco dei licenziamenti Stirpe ha ribadito che occorre fare una distinzione fra le aziende: “Per quelle che restano chiuse, perché lo dispone la normativa di emergenza, il blocco può avere ancora una utilità”. A patto però che queste imprese continuino ad avere accesso alla cassa integrazione Covid gratuita, a un ristoro per i costi fissi di gestione e al differimento degli oneri fiscali e contributivi. “Le aziende che invece, potendo lavorare, hanno avuto una contrazione degli ordini dovrebbero essere libere di riposizionarsi sul mercato in funzione della situazione e tornare alle regole ordinarie” – ha chiarito il Vice Presidente, sottolineando che comunque resta necessario “pensare a un sistema di ammortizzatori diverso da quello attuale, troppo focalizzato sulle politiche passive del lavoro, anziché sulle politiche attive. Oggi, se un'azienda è in crisi, si sfruttano tutti gli ammortizzatori possibili, e solo dopo si aiuta il lavoratore a ricollocarsi. Possono passare cinque anni tra l'inizio della crisi e la riattivazione del lavoratore” – ha osservato Stirpe.

 

In merito ai fondi stanziati nella manovra 2021 per il finanziamento dell'assegno di ricollocazione il Vice Presidente ha precisato: “sono risorse insufficienti. L'assegno di ricollocazione deve essere universale e finanziato con risorse adeguate al percorso che i centri per l'impiego e le agenzie per il lavoro devono fare per aiutare davvero il lavoratore a reimpiegarsi”.

 

E sulla richiesta avanzata dai sindacati relativa all’estensione della copertura degli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori delle piccole aziende, per le quali durante l'emergenza Covid è stata ripristinata la cassa Integrazione in deroga, Stirpe si è detto d’accordo  “purché ci sia un riequilibrio della contribuzione a carico delle aziende. Oggi c'è una notevole differenza tra industria, commercio, artigianato, sui contributi per finanziare la cassa integrazione. Anche le piccole imprese, dunque, se saranno coperte dalla cassa, dovranno contribuire in qualche modo per finanziarla”- ha concluso.



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