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Stirpe ad Avvenire: Le riforme strutturali non sono più rinviabili

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Stirpe ad Avvenire: Le riforme strutturali non sono più rinviabili

07 giugno 2020 | Vice Presidente

“Quando il presidente Bonomi dice di non mettere la testa sotto la sabbia come uno struzzo, pensando di vivacchiare, nessuno si deve piccare. Perché quella che rappresentiamo è la situazione drammatica che stiamo vivendo. Più che alla forma, guarderei alla sostanza, ovvero a una strategia di uscita da questa situazione, a un metodo strutturale per affrontare i problemi, andando oltre quelle frammentazioni alle quali abbiamo assistito finora e al poco che è stato dato a tutti”. 


Così Maurizio Stirpe, Vice Presidente per il Lavoro e le Relazioni industriali, in un’intervista ad Avvenire.


“Certe tematiche devono essere affrontate attraverso approfondimenti e discussioni tra parti sociali e governo che ancora non si sono realizzate. In un momento del genere anche il sindacato deve preoccuparsi dei posti di lavoro da salvare piuttosto che di aspetti secondari” ha evidenziato Stirpe.


Perché il punto cruciale resta la sostenibilità della contrattazione, assieme al rispetto delle regole. “Spero che ci sia la possibilità di risedersi al tavolo e riprendere il cammino del Patto della Fabbrica, altrimenti è inutile evocare nuovi patti sociali quando non si riescono a rispettare quelli fatti in passato” ha sottolineato il vice presidente Stirpe.


“La crisi ci ha colti anche in un momento di particolare fragilità. Spero che la crisi stessa sia l’occasione per non rimandare più quelle riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno”.


“Prima c’era il problema delle imprese ferme, adesso la criticità è per quelle che sono ripartite con una domanda molto bassa e costi di produzione più alti, determinati sia dall’incidenza dei costi fissi e sia dall’adozione di tutte le precauzioni necessarie per produrre in sicurezza. La situazione è destinata a protrarsi nel tempo e quindi avrà bisogno di un sistema di ammortizzatori e di protezioni sociali studiato ad hoc” ha fatto notare il vice presidente Stirpe. Il disallineamento tra il divieto di licenziamenti e l’erogazione di cassa integrazione resta un problema. Adesso c’è bisogno di uno strumento più strutturale. E forse è l’occasione buona per cambiare il sistema degli ammortizzatori sociali.


Anche l’Europa ha iniziato a farsi sentire: dal ruolo della Bce al Mes, privato di ogni tipo di condizionalità, e soprattutto al progetto sul Recovery Fund che sta prendendo forma. “Sono risposte che vanno nella direzione giusta. Forse è la prima volta che l’Europa ha dimostrato di essere solidale” ha rilevato Stirpe.


Per quanto riguarda il Sud, da tanti anni è uscito fuori dal radar della politica. Anche in questo caso il Covid può essere l’occasione giusta, perché offre all’Italia la possibilità di usufruire delle sovvenzioni europee da utilizzare proprio per ridurre il divario nord-sud.


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