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Licia Mattioli al Resto del Carlino - Oggi in Emilia Romagna la firma del protocollo sugli investimenti esteri | Confindustria

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Licia Mattioli al Resto del Carlino - Oggi in Emilia Romagna la firma del protocollo sugli investimenti esteri

21 novembre 2019 | Vice Presidente, Politiche Industriali

Filiere celebri in tutto il mondo e un livello molto alto dei lavoratori, oltre a un'opera di sistema che ha reso l'Emilia Romagna forse la Regione più virtuosa d'Italia nel mettere in campo azioni per attrarre le multinazionali.

È questa l'immagine della via Emilia, secondo la Vice presidente di Confindustria per l'internazionalizzazione Licia Mattioli. Ma si può sempre fare meglio e, anche per questo, oggi, a Bologna nella sede di Confindustria Emilia Romagna, verrà firmato un protocollo fra l'associazione nazionale e quella regionale degli industriali e la Regione.

Obiettivo, il consolidamento e l'attrazione degli investimenti esteri. 

Si tratta di una dichiarazione di intenti che stiamo facendo in tutta Italia per creare relazioni strette tra la Confindustria regionale, quella nazionale e la Regione, affinché le multinazionali possano trovare un punto di relazione molto forte con i loro territori che le aiuti non solo quando ci sono le difficoltà, ma anche nella vita di tutti i giorni.

È importante attirare imprese estere in Italia perché per ogni addetto di una multinazionale ce ne sono quattro nell'indotto, per ogni euro creato di valore di valore aggiunto se ne creano 2,6 dall'indotto.

E queste realtà hanno dimostrato di essere più resilienti nelle crisi e portano all'internazionalizzazione le PMI che lavorano con loro. E trasmettono i loro valori di sostenibilità: le imprese ci guadagnano in competitività.

In Italia si raccontano sempre le storie di dolore delle multinazionali. Ma gran parte delle multinazionali sono presenti in Italia da 50 o 100 anni e di questo non si parla mai. Ci sono delle best practice pazzesche in termini di investimenti.

Il 25% della ricerca privata è fatto da multinazionali. Sono fattori di sviluppo per Paese. Casi come quelli citati possono succedere con un investitore di qualsiasi tipo, anche italiano. Non è un problema di provenienza dei capitali, ma di serietà dell'investitore e del contesto.

In Emilia Romagna è stato fatto un lavoro straordinario, di attrazione e mantenimento, e ci sono filiere conosciute in tutto il mondo. E questo è uno dei temi che attrae nuovi investimenti, oltre al livello delle risorse umane.

Fra i principali freni all’attrazione degli investimenti esteri c’è la burocrazia. Ma forse, come prima della lista, la certezza del diritto. Non c'è amministratori delegati di multinazionale che non dica che il suo primo problema è essere certi del diritto civile, penale e fiscale. E poi la giustizia lenta.

Ma sono moltissimi anche gli aspetti positivi di attrazione del nostro Paese. Oltre alle capacità tecniche delle aziende dei distretti, quelle delle risorse umane.

Certo c'è un gap tra la formazione e ciò che richiedono le imprese, ma la formazione italiana è comunque considerata una delle migliori al mondo.

 


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