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Lorusso al Sole24Ore: su Economia del Mare la risposta del Governo è insufficiente. Serve politica integrata e coordinata

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Lorusso al Sole24Ore: su Economia del Mare la risposta del Governo è insufficiente. Serve politica integrata e coordinata

06 dicembre 2022 | Economia del Mare, Vice Presidente


“Confindustria apprezza l'istituzione di un Ministro per le Politiche del Mare ma, insieme a tutte le sue rappresentanze associative coinvolte nell'economia del mare, esprime anche alcune perplessità. Nell’ambito del ‘Progetto Mare’ in cui la competitività dell'economia del mare è vista in una prospettiva di sviluppo del Paese e di autonomia strategica europea, Confindustria aveva proposto di istituire un vero e proprio Ministero del Mare o almeno di prevedere un effettivo coordinamento politico tra le amministrazioni coinvolte, che spesso operano in modo scollegato nell'attuazione delle rispettive competenze (trasporti, ambiente, concessioni, industria, turismo, infrastrutture, pesca e acquacoltura, diportistica, territorio, navalmeccanica e altre ancora). Ma la risposta del Governo è purtroppo insufficiente. Il perimetro della nuova delega governativa è incerto e la sua traduzione normativa lascia perplessi sull'effettiva capacità di governare un comparto così complesso”, così Pasquale Lorusso, Vice Presidente di Confindustria per l’Economia del Mare al Sole 24ORE.

 

“Al Presidente del Consiglio sono affidati il coordinamento, l'indirizzo e la promozione, ma non è chiaro quale sia il ruolo del Ministro. Infatti, presiedere, se delegato, il neo Comitato interministeriale per le politiche del mare (CIPOM) sembra essere più una ‘funzione di segreteria politica’ che una funzione di reale impulso, orientamento e attuazione. Anche il ruolo del Presidente del Consiglio – ha continuato il Vice Presidente - sembra svolgersi solo in funzione del ‘Piano del mare’, elaborato e approvato dal CIPOM, contenente indirizzi strategici, la cui concreta declinazione resta però affidata alle competenze dei singoli ministri. A nostro avviso, quindi, si tratta di un disegno istituzionale e organizzativo poco chiaro soprattutto nella sua incisività. Per quanto riguarda i contenuti del Piano e i suoi indirizzi strategici, sono elencati diversi capitoli, alcuni definiti in modo piuttosto generico e poco chiaro e altri in maniera eccessivamente circoscritta. L'unica materia chiaramente definita riguarda la valorizzazione delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative. Il Piano del mare è privo anche di profili necessari ad una completa visione strategica: territorio (assetti urbanistici di zone costiere e portuali, economiche e logistiche, Mezzogiorno e Centro-Nord); politica industriale (navalmeccanica e nautica, anche in chiave europea e di autonomia strategica); transizione energetica e digitale (decarbonizzazione della navigazione e dei porti e piattaforme e tecnologie digitali); pianificazione del sistema portuale (scali commerciali e porti turistici), regolamentazione amministrativa e regolazione economica (concessioni, concorrenza interna e internazionale); difesa e sicurezza (anch'esse da considerare nell'economia del mare)”.

 

Lorusso ha osservato che rispetto all'istituzione di un vero e proprio Ministero del Mare, che avrebbe richiesto tempi di attivazione troppo lunghi e un complicato riassetto istituzionale e amministrativo, la scelta di aver introdotto un coordinamento interministeriale è comprensibile, ma “non può essere basato solo su un piano di limitati indirizzi strategici, insufficienti a delineare una visione complessiva, la cui attuazione resta in capo alle singole amministrazioni coinvolte”.

 

Secondo il Vice Presidente, “è necessaria una più chiara ed effettiva responsabilità politica e una visione più ampia e completa sull'economia del mare. È auspicabile, quindi, che il passaggio parlamentare della conversione in legge intervenga su queste criticità, sia istituzionali che di contenuto, poiché sarebbe un peccato sprecare questa importante apertura politica all'economia del mare. Confindustria, insieme alle sue Associazioni che operano nel settore marittimo, hanno già indicato priorità e misure che sarebbe opportuno adottare ma, soprattutto, hanno segnalato la complessità del comparto e l'esigenza di procedere verso una politica integrata e coordinata. Per questo – ha concluso Lorusso - siamo e saremo disponibili a offrire qualunque contributo utile a promuovere efficacemente l'economia del mare del nostro Paese”.


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