menu start: Thu Dec 05 21:23:24 CET 2024
menu end: Thu Dec 05 21:23:24 CET 2024
Per l’industria italiana, fortemente orientata all’export, trasporto e logistica rappresentano vere e proprie leve di competitività. Oggi, in una prospettiva di rafforzamento delle connessioni europee e data anche la necessità di accrescere la complementarità tra logistica e produzione, per cui il Pnrr rappresenta l’occasione per l’Italia di affermarsi come ponte tra il Nord Europa e il Mediterraneo, Confindustria ha assunto un ruolo attivo nella promozione di iniziative volte ad integrare domanda e offerta logistica e trasportistica.
Per questo, insieme al Sistema associativo, ha elaborato il documento “Industria, Trasporti, Logistica e Infrastrutture: INSIEME per la competitività del Paese”, individuando nuove linee strategiche di politiche industriali in questo ambito che è stato presentato il 23 gennaio in Viale dell’Astronomia.
Il sistema della logistica e del trasporto cresce, da diversi anni, a ritmi ben superiori rispetto a quelli del PIL. Il valore totale delle attività logistiche in Italia nel 2023 è di 135,4 miliardi di euro, l’8,2% del PIL Italiano e occupa circa un milione e 400 mila addetti operanti nel settore. La logistica terziarizzata rappresenta il 45,3%, pari a 61,3 miliardi di euro, al netto degli scambi interni alla filiera.
Il peso crescente dell’export rende sempre più centrale la questione degli investimenti e della pianificazione, nel medio e lungo periodo, nei settori dei trasporti e delle infrastrutture. Oltre il 60% degli scambi commerciali italiani avviene con altri paesi europei. I valichi alpini svolgono quindi un ruolo determinante sia per il trasporto ferroviario, sia per quello stradale.
La crescita, poi, dei mercati extra-europei porta a focalizzare l’attenzione anche sullo sviluppo di porti ed aeroporti.
Il sistema logistico moderno deve essere un fattore di competitività per il settore manifatturiero, col quale sussiste un rapporto di connaturale interdipendenza. Occorre uscire dall’ottica in cui logistica e trasporti sono considerati solo come un costo e non come un asset competitivo su cui far leva. In Italia, è nettamente preponderante la logistica orientata alla distribuzione. Inoltre, rispetto agli altri Paesi Ue, la componente stradale è molto forte e il mix risulta meno equilibrato. L’offerta logistica, così frammentata, presenta costi meno competitivi rispetto ai grandi operatori internazionali.
Nel quadro delle proposte per lo sviluppo e l’ammodernamento dei trasporti e della logistica nazionali, è, innanzitutto, necessario un miglioramento della programmazione infrastrutturale e della qualità dei progetti e delle opere da realizzare. Emerge la necessità di un’efficiente regolamentazione dei contratti pubblici, di un buon funzionamento del sistema portuale e della definizione di un efficace piano nazionale degli aeroporti. Le procedure burocratiche devono essere semplificate e digitalizzate e rimossi i vincoli obsoleti e i colli di bottiglia.
Per quanto riguarda le specifiche aree di intervento:
Inoltre, riveste particolare importanza la questione del capitale umano: la sua formazione e il suo reperimento costituiscono un ostacolo allo sviluppo del settore logistico. Per superarlo, bisognerebbe integrare i percorsi formativi degli istituti tecnici con indirizzi specifici, rivedere i programmi formativi d’intesa con le aziende del settore e spingere sull’impiego della forza lavoro immigrata.
Infine, è necessaria un’attenta revisione del ruolo dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, soprattutto per quanto riguarda il suo ambito di competenza ed il suo finanziamento che coinvolge eccessivamente le imprese del settore logistico e trasportistico.
In allegato il documento completo.