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Guida Its del Sole 24 Ore – Stirpe e Brugnoli: Its fondamentali per giovani e imprese, sono le Accademie del made in Italy

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Guida Its del Sole 24 Ore – Stirpe e Brugnoli: Its fondamentali per giovani e imprese, sono le Accademie del made in Italy

31 marzo 2022 | Capitale Umano, Vice Presidente, Lavoro e Relazioni Industriali

In un momento di grande incertezza “non si deve smettere di lavorare per il futuro e preparare i giovani resta un impegno ineludibile rispetto al quale non deve mancare l'impegno delle imprese: è un segnale di speranza che, negli Its, trova la concretezza di un posto di lavoro”. Ha detto il Vice Presidente per le Relazioni Industriali Maurizio Stirpe in un’intervista per la Guida Its del Sole 24 Ore, un viaggio in 12 tra regioni e distretti produttivi d’Italia per descrivere le migliori esperienze formative "on the job", con interviste a circa quaranta aziende, multinazionali e pmi del Made in Italy.

Gli Istituti tecnici superiori sono Fondazioni partecipate da imprese, centri di ricerche/università, sistema scolastico e formativo. La prima esperienza italiana di istruzione terziaria professionalizzante legata al sistema produttivo e al mercato del lavoro. “La sfida culturale che gli Its presentano al sistema educativo italiano è proprio nell’apertura al mondo del lavoro - ha commentato sempre per la Guida Its il Vice Presidente Giovanni Brugnoli. Essa risiede nel riconoscere che anche nelle imprese esiste una capacità formativa che può essere di complemento ai processi di istruzione e che può essere utilmente attivata a vantaggio delle nuove generazioni. Serve maggiore collaborazione con scuole, università, centri di formazione professionale, hub tecnologici, enti locali. Serve un pieno riconoscimento del valore del modello educativo degli Its. In questo modo essi potranno diventare sempre di più " Accademie del Made in Italy", un vanto dell'Italia nel mondo che, concretamente, rappresenta una grande opportunità di occupazione per chi vi si diploma e di recruiting per le imprese. Abbiamo allora il compito di far conoscere gli Its il più possibile, ai giovani, alle famiglie, agli insegnanti”.

Gli Its offrono un percorso post-diploma, alternativo all’università, che prevede la formazione per 2 anni in azienda, con un tasso di occupazione medio nazionale all'80% a un anno dal titolo e nel 92% dei casi in un'area tecnologica coerente con il percorso concluso. Un fatto sottolineato dallo stesso Vice Presidente Stirpe che nel suo ruolo di imprenditore ha assunto in azienda nove ragazzi che lo scorso 1° luglio hanno ricevuto il diploma dell'Its Meccatronico del Lazio. “Abbiamo voluto dare un segnale positivo e lo abbiamo voluto fare in una data simbolica: il primo luglio dello scorso anno, il giorno dopo la scadenza del blocco dei licenziamenti in Italia. È stato il nostro modo di dimostrare che nella vita gli impegni si rispettano con i fatti e che le polemiche sterili sono del tutto inutili. Se c'è lavoro le imprese assumono, così come è avvenuto per tutti i diplomati dell'Its Meccatronico del Lazio. Piuttosto, c'è un tema forte di formazione e competenza, al quale bisogna dare una risposta”. Per questo “serve un buon sistema di orientamento scolastico per le famiglie e i giovani. Conoscere le opportunità educative e gli sbocchi occupazionali che offrono. Poi c'è la qualità dei percorsi di istruzione – ha aggiunto Stirpe. La scuola non deve mai smettere di migliorarsi e i giovani devono sentirsi impegnati a raggiungere un livello di istruzione e formazione professionale sempre più elevato”. “Quando scuola e imprese collaborano i risultati sono sotto gli occhi di tutti – gli ha fatto eco il Vice Presidente Brugnoli. La formazione in linea con l'esigenza di aziende e territori crea occupazione di qualità e riduce i Neet”.

La formazione è fondamentale, per entrare nel lavoro e per adeguare le proprie competenze ai cambiamenti. Ma c’è un problema di incontro tra domanda e offerta, rappresentato da un forte disallineamento tra competenze richieste dalle imprese e quelle che sforna la scuola: “viviamo il paradosso di avere in Italia il 30% dei giovani tra i 20 e i 34 anni che non studia e non lavora, i cosiddetti Neet – ha sottolineato Stirpe. È la percentuale più alta d'Europa. E allo stesso tempo le imprese non riescono a trovare i profili di cui hanno bisogno. Serve un maggiore dialogo tra scuola e mondo del lavoro a tutti i livelli. Alle imprese servono tecnici ma anche laureati. Rispetto al resto d'Europa abbiamo pochi laureati in materia scientifiche. Siamo di fronte a transizioni epocali e queste figure servono per disegnare il futuro. Uno sforza va fatto anche sul fronte delle opportunità di genere. La partecipazione al lavoro delle donne deve crescere e per questo serve meglio orientare anche i loro percorsi formativi, oltre che, naturalmente, lavorare sulle condizioni di contesto, anche quelle culturali, che possono favorire questi processi. Stiamo perdendo opportunità, forse addirittura stiamo perdendo una generazione ed è un grande problema per un Paese come il nostro che sta in fondo alle classifiche europee sulla natalità”.

Di qui le attese del settore in vista dell’arrivo di 1,5 miliardi di finanziamenti nei prossimi 5 anni con il Pnrr, che lo stesso premier Mario Draghi, visitando nelle settimane scorse l'Its Cuccovillo di Bari, ha detto che dovranno servire per nuovi laboratori e tecnologie 4.0: “il nostro resta un Paese che ha costruito la sua fortuna sul lavoro e, in particolare, sulla manifattura. Questa nostra spina dorsale va mantenuta sana. Dobbiamo concentrarci sui temi che possano rendere più efficace la ripartenza del Paese. Dobbiamo lavorare sulle conoscenze e le competenze, quindi, sulla scuola e sulla formazione professionale, dobbiamo agevolare l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e delle donne, perché abbiamo un divario generazionale e di genere importanti. Dobbiamo essere meno ideologici e migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, puntando su una maggiore flessibilità in entrata, con particolare riferimento ai contratti a tempo determinato. Certo si deve lavorare sulla stabilizzazione dei rapporti, per questo servono politiche economiche di respiro che consentano di affrontare in modo ordinato e coerente la partita degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, fondamentali per favorire l'occupabilità nel percorso lavorativo delle persone”.

Infine una scommessa per iò futuro, per mettere in rete gli Its: “stiamo "studiando gli Its meccatronici migliori in Italia e prendendo spunto, non escludo per il futuro che l‘Its meccatronico del Lazio partecipi alla nascita di una vera e propria rete degli Its meccatronici che la riforma in discussione in Parlamento già prevede per migliorare il livello complessivo degli Its in Italia”, ha concluso Stirpe.


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