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“Abbiamo rilevato che ad aprile, rispetto all'anno scorso, le nostre imprese hanno perso circa il 48% di export. È un dato veramente negativo. Purtroppo, in questo momento, le aziende non hanno liquidità. Noi stimiamo che sei aziende su dieci chiederanno i finanziamenti dello Stato. Ma molte nostre piccole e medie imprese, non riusciranno ad accedere a questi fondi a causa degli ostacoli burocratici”.
Così Barbara Beltrame, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione, in un’intervista di Alan Friedman su La Stampa.
Secondo Beltrame, è importante «semplificare tutte le procedure, a partire dagli strumenti gestiti da Simest. Dobbiamo fare in modo che le aziende ottengano quanto necessario in maniera semplice, veloce e chiara. E poi il Governo deve supportarci per penetrare i mercati dove ora non siamo presenti. A cominciare dall'Asia, dove oggi esportiamo solo il 10%. È lì che dobbiamo puntare".
“Dobbiamo cercare di snellire le procedure e fare in modo che per le nostre aziende la burocrazia non diventi peggio del Covid», sottolinea Beltrame.
2) gli accordi commerciali: dobbiamo fare in modo che le nostre aziende arrivino in maniera più semplice sui mercati esteri;
3) la contraffazione: tutti vogliono il nostro Made in Italy ma dobbiamo fare attenzione perché i nostri prodotti sono talmente belli che tutti li copiano».
Quali sono i messaggi chiave che Confindustria vorrebbe recapitare al resto del mondo, per quanto riguarda i prodotti italiani? «Sul made in Italy è importante sottolineare due cose. Primo: noi abbiamo gusto, bellezza e un'alta qualità dei prodotti. Secondo: l'eccellenza italiana non è stata contagiata dal virus. È quindi fondamentale continuare a sostenere la domanda del made in Italy».
Infine, commentando gli Stati Generali, Barbara Beltrame fa notare «che le tavole di confronto sono importanti per le Istituzioni per avere una visione a tutto campo. Il Governo ha ricevuto proposte e ha ascoltato diversi punti di vista. Ora deve approfittarne tenendo presenti questi contributi nel momento in cui dovrà delineare la strategia di rilancio del Paese”. E non c'è alternativa – conclude la vice presidente - alla necessità di utilizzare tutti i fondi europei. I 37 miliardi del Mes possono servire non solo a rinforzare il comparto della sanità, ma anche a finanziare la ricerca scientifica nel nostro Paese”.