Baroni al Sole24Ore: “Industria 5.0 è la priorità ma servono competenze”

08 novembre 2023 | Piccola Industria

È fondamentale investire in innovazione e formazione, due aspetti che vanno di pari passo. È quell'Industria 5.0 che mette al centro le persone e su cui stiamo insistendo. Altrimenti c'è il rischio reale che le nostre imprese, in particolare le Pmi, perdano competitività e finiscano fuori dalle catene di fornitura”. Così Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria, in un’intervista sul Sole24Ore.

E facendo un passo indietro, a febbraio 2023, ha sottolineato: “avevamo organizzato come Piccola il primo incontro del road show sull'Intelligenza Artificiale. Oggi dibattito e tecnologie sono andati avanti ad una velocità inimmaginabile. Molte aziende hanno già integrato le tecnologie di AI nei cicli produttivi”. Si tratta di una rivoluzione: “dobbiamo intercettare questi cambiamenti e anticiparli. E' un capovolgimento radicale spinto dalle transizioni, green e digitale, che poi sono due facce della stessa medaglia. Le transizioni hanno un impatto dirompente: vuol dire cambiare il modo di produrre, tenendo conto della sostenibilità ambientale ed energetica. Non conta solo il prodotto finale, ma il ciclo produttivo. La formazione è essenziale, solo che fatica a stare al passo”.

Fattore umano e competenze sono determinanti e proprio su questi temi si concentra il Forum della Piccola Industria che si tiene a Pavia sabato 11 novembre dal titolo "Competenze per le transizioni". Uno dei pilastri, ha spiegato Baroni, individuati nelle Assise che si sono tenute nel 2022.

Baroni affrontando il nodo degli investimenti ha detto: “Serve un’azione immediata, non si può aspettare. Il sistema imprenditoriale è composto per il 90% da Pmi, non abbiamo materie prime, siamo un paese trasformatore e le nostre aziende sono inserite in catene di fornitura globali, con il capo filiera che molto spesso è una grande azienda estera. Le nostre carte vincenti sono l'innovazione e la flessibilità. Se perdiamo l'aspetto innovativo rischiamo di essere sostituiti, se accade poi è difficile rientrare. Competiamo in un mondo globale, con aziende di ogni paese. Altri continenti, come Usa e Cina, stanno sostenendo gli investimenti con risorse molto consistenti. Noi non possiamo stare fermi. Non vogliamo sussidi, ma incentivi per la crescita perché gli investimenti sono la base per generare sviluppo. E' vero che le risorse sono poche, ma tra Pnrr e Repower Eu vanno individuate, al più presto. Abbiamo visto gli effetti sul pil di Industria 4.0. Dobbiamo ripetere questa formula, dando spazio all'innovazione e, insisto, alla formazione, sia dei giovani che devono scegliere quale percorso di studi intraprendere, sia delle persone che già lavorano in azienda. Non ci può essere evoluzione tecnologica efficace senza le competenze. L'uomo è al centro”.

Per il presidente della Piccola Industria “occorre potenziare i crediti formativi, agevolare meccanismi di welfare aziende che consentano alle aziende di costruire percorsi formativi continui, investire per rendere compatibile la famiglia e il lavoro e favorire così l'ingresso delle donne”. Nella sola manifattura serviranno da qui al 2027 almeno 508 mila addetti, il 45% sarà difficile trovarli. “La formazione è la chiave di volta. L'aspetto più grave di questo fenomeno è che sono soprattutto i giovani a restare fuori dal mercato del lavoro, la disoccupazione sfiora il 22 per cento. La riforma degli Its va nella giusta direzione, ma bisogna fare di più. C'è un ruolo importante delle imprese, anche pmi, nelle fondazioni Its per avvicinare i giovani ai luoghi di lavoro, in particolare le fabbriche”.

Infine, Baroni ha lanciato anche il Pmi Day, la Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, in calendario il 17 novembre, la manifestazione che da oltre dieci anni vede le aziende aprire le porte ai ragazzi e alle istituzioni. “Questo evento si è ramificato sempre di più sul territorio e lo stiamo potenziando: il prossimo anno faremo anche un grande evento nazionale. Si aprono le porte delle aziende ai ragazzi delle medie e superiori, agli insegnanti, famiglie, istituzioni. L'intento è far capire cosa è l'impresa oggi, comunità, soggetto sociale, protagonista del territorio”. Il tema di quest'anno è la libertà perché “la libertà, la democrazia, sono valori che si danno per scontati. Ma non è così e lo vediamo da quello che accade nel mondo. Sono beni che vanno curati e mantenuti. II lavoro è libertà, perché consente alla persona di esprimersi. Come ha detto Papa Francesco, nell'udienza all'assemblea di Confindustria del 2022, il lavoro è la più grande forma di redistribuzione della ricchezza. Una responsabilità sociale che avvertiamo”.


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