start portlet menu bar

Audizione sul decreto correttivo in materia di rifiuti e imballaggi

Display portlet menu
end portlet menu bar

Audizione sul decreto correttivo in materia di rifiuti e imballaggi

01 dicembre 2022 | Sostenibilità

Oggi la Vice Presidente per Ambiente, Cultura e Sostenibilità, Katia Da Ros, è intervenuta in audizione davanti alla VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati nell’ambito dello schema di decreto legislativo 3 settembre 2020, n.116, di attuazione della direttiva Ue 2018/851, in tema di rifiuti, imballaggi ed economia circolare.

Nel processo di trasformazione intrapreso dalle imprese nel campo della sostenibilità, la chiave del successo è rappresentata dall’essere riusciti a coniugare il raggiungimento di ambiziosi obiettivi ambientali con investimenti industriali che hanno aumentato anche il livello di competitività, indipendenza e sicurezza del nostro Paese. Queste performance delle imprese italiane in materia di economia circolare sono ancor più strategiche nell’attuale contesto geopolitico, caratterizzato da profonde criticità derivanti dall’invasione russa dell’Ucraina che stanno incidendo anche sulla disponibilità e sui costi delle materie prime.

L’Italia è un Paese leader nell’economia circolare, si colloca infatti fra i primi posti in Europa e nel mondo per tasso di uso circolare di materia – al 19.3% contro una media europea dell’11.9%. Inoltre, la nostra industria avvia a riciclo una percentuale record pari all’83,4% dei materiali impiegati, superando ampiamente la media europea, che si ferma al 53,8% (dati GreenItaly). Ricicliamo il 73% dei rifiuti da imballaggio (dati CONAI), raggiungendo con 9 anni di anticipo l’obiettivo europeo del 70% al 2030.

Il decreto correttivo* in esame fornisce diversi chiarimenti che vanno nella giusta direzione di allineare il nostro ordinamento a quello europeo dando in larga parte certezze e chiari indirizzi agli operatori. Tuttavia, richiamiamo l’attenzione su due aspetti critici:

  • le modifiche in materia di cauzionamento e riutilizzo degli imballaggi (art. 219-bis);
  • la modifica della disciplina della classificazione dei rifiuti e gli effetti di questa sul perimetro applicativo della TARI, vale a dire la tassa sui rifiuti.

Proprio in questi giorni la disciplina del sistema di riutilizzo di specifiche tipologie di imballaggi è al centro di un ampio dibattito in Europa. La Commissione europea, infatti, ha presentato ieri la riforma UE degli imballaggi. A questo proposito, abbiamo avuto modo di visionare la proposta, che sta creando enorme preoccupazione in tutti i settori industriali interessati, a livello nazionale ed europeo, per le potenzialmente gravi ricadute economiche, sociali ed ambientali che ne deriverebbero.

Confindustria ritiene che riguardo ai sistemi di cauzionamento e il riutilizzo degli imballaggi occorra, innanzitutto, concentrare l’attenzione sul Nuovo Piano d’azione per l’economia circolare UE, derivante dal Green Deal Europeo, prima di modificare il nostro ordinamento.

Per come è concepita, la proposta UE rischia infatti di danneggiare numerose filiere strategiche del tessuto economico italiano ed europeo; ad essere colpiti sarebbero certamente i produttori di imballaggi e i loro fornitori di materia prima, ma anche gli utilizzatori industriali di imballaggi, i costruttori di macchinari per il confezionamento e l’imballaggio, la logistica e-commerce, i riciclatori di imballaggi, la grande distribuzione organizzata, gli operatori della ristorazione e molti altri comparti.

Molte sono le criticità riscontrate. La proposta della Commissione UE, infatti, dedica ampio spazio proprio al tema del riutilizzo e alla eliminazione di alcuni prodotti sostenibili che in Italia realizziamo e ricicliamo, su cui abbiamo espresso forti perplessità, confermate dall’assenza di valutazioni di impatto ambientale e di fattibilità e sostenibilità economica.

Riteniamo prioritario per il nostro Paese seguire i lavori a livello UE per fare in modo che l’impostazione fortemente critica della Commissione possa essere superata.

Sulla base di queste considerazioni, riteniamo, quindi, importante non esporre il nostro Paese e le nostre imprese a fughe in avanti che sembrano, tra l’altro, non tener conto dei principi che regolano il mercato unico europeo, che deve necessariamente basarsi su regole armonizzate.

Riteniamo, altresì, necessario apportare tutti quei correttivi all’articolo 219-bis del Codice dell’ambiente, che disciplina il cauzionamento e il riutilizzo degli imballaggi, solo una volta che sarà definito il nuovo framework regolatorio UE, evitando di intervenire ulteriormente sulla norma, che andrà necessariamente rivista una volta ridefinite le nuove regole unionali.

TARI

Per quanto riguarda le modifiche in materia di classificazione dei rifiuti ed effetti sul perimetro di assoggettabilità alla TARI, le modifiche proposte produrrebbero l’effetto di generare confusione e di portare a letture distorte che rischierebbero di gravare di nuovo le imprese dopo anni e anni di contenziosi, imponendo loro un doppio costo, vale a dire quello della TARI stessa sui capannoni e magazzini industriali (per un servizio che non ricevono) e quello sopportato per avvalersi del servizio fornito da altre imprese autorizzate alla gestione dei loro rifiuti, come vuole il legislatore europeo, secondo un modello che ci rende leader europei per riciclo dei rifiuti industriali.

A nostro avviso, pertanto, la versione vigente della disciplina in materia di rifiuti industriali e TARI dovrebbe essere mantenuta, senza apportare alcuna modifica, per non gravare ingiustamente sulle imprese di oneri fiscali che avrebbero l’unico effetto di drenare risorse per investimenti e innovazione nella direzione green. È necessario mantenere un chiaro indirizzo di allineamento alla normativa UE, di giustizia fiscale e di rimozione di oneri e costi impropri a carico delle imprese italiane.

 

* Con il presente documento, Confindustria intende presentare al Parlamento le proprie osservazioni sullo Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 116 del 3 settembre 2020 di recepimento della direttiva (UE) 2018/851, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, e della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, presentato alle Camere per il parere lo scorso 23 settembre.


start portlet menu bar

Programmi europei a gestione diretta 2014-2020

Display portlet menu
end portlet menu bar
Dove siamo
Complementary Content
${loading}