Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi auspica che il paese punti sulle imprese per la crescita, in un'intervista pubblicata sul Corriere della sera. "Il quadro è sicuramente cambiato e in dodici mesi si sono fatte molte cose e ancora di più ne sono state annunciate", spiega Squinzi, riferendosi all'azione del Governo. "Il problema è proprio questo: devono essere attuate". Dietro la parola riforme - prosegue il presidente di Confindustria - ci sono cose molto concrete che, per usare una metafora ciclistica, ci fanno correre con due pietre nella maglietta e altre rischiano di caricarcene". Due esempi su tutte: le norme sui reati ambientali e il falso in bilancio.
"Se passasse l'impostazione attuale che non distingue tra chi ha un incidente e si attiva subito per riparare e chi inquina per scelta criminale, è come affermare che gli imprenditori sono malfattori per definizione", spiega Squinzi in merito agli ecoreati, mentre sul falso in bilancio si chiede "Per quale motivo non si distingue tra errore e dolo: vogliamo dare ai magistrati la licenza di uccidere le imprese? Non abbiamo nulla contro la magistratura, ma voglio vivere in un Paese dove la certezza del diritto è la regola. Leggi chiare e poco discrezionali avvantaggerebbero per primi i magistrati che le devono applicare".
"Siamo la quinta potenza industriale e l'ottava economia al mondo: lo siamo diventati senza materie prime e risorse energetiche ma solo grazie alla materia grigia che per fortuna non manca nella testa degli italiani, dei lavoratori e degli imprenditori", conclude Squinzi che invita a guardare con positività al futuro. "Molti settori annusano la ripresa. Il rapporto tra dollaro ed euro è mutato e ci avvantaggia, il prezzo delle materie prime è favorevole, i Paesi emergenti continuano nella loro corsa e questo ha impatti positivi sulla crescita. E poi c'è Expo che può rappresentare davvero il punto di svolta per il nostro Paese sia come vetrina di ciò che sappiamo fare sia come motore di nuove opportunità".
In allegato il testo integrale dell'intervista