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"Il governo dovrebbe darsi un obiettivo di crescita del 2 per cento mettendo in campo politiche dell'offerta selettive perché le risorse sono poche e non è più il tempo di redistribuzione a pioggia", così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia in un'intervista a Repubblica.
"Servirebbero tre miliardi di euro", continua Boccia. "In gioco c'è la sopravvivenza stessa del sistema produttivo, schiacciato tra la svalutazione competitiva di altre monete e la minore produttività rispetto alla Germania".
Non si tratta della solita richiesta di aiuti per le imprese, spiega il leader degli industriali: "Se volessi prendermi gli applausi di tutta la mia base basterebbe che chiedessi l'abolizione delle tasse patrimoniali sui fattori di produzione, come l'Imu sui capannoni. Parlo di 10 miliardi di euro. Faremmo come gli altri: richieste a go go. Invece il nostro è un approccio diverso. Riteniamo che questa debba essere la stagione della consapevolezza, non esistono le bacchette magiche. La prossima legge di Bilancio non risolverà i problemi del paese ma può indirizzare le scelte a sostegno dell'offerta, con l'obiettivo di rendere competitive le imprese, intervenendo sui fattori orizzontali e trasversali e non di settore".
In allegato l'intervista integrale.