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"Create la vostra base qui, noi abbiamo materie prime, voi le tecnologie. Insieme possiamo fare prodotti eccellenti da vendere in Colombia e per esportare" così il il viceministro colombiano allo Sviluppo Felipe Sardi ha accolto le imprese italiane arrivate a Bogotá per la missione italiana in America Latina organizzata dai ministeri dello Sviluppo e degli Esteri con Confindustria, Abi, Agenzia Ice, Rete Imprese Italia, Alleanza delle Coop e Unioncamere. Prima tappa, la Colombia, per proseguire a Santiago del Cile.
Sono 65 le aziende arrivate a Bogotà per sondare le opportunità di business. Si punta in particolare su quattro settori: meccanica e agroindustria, green technologies, biomedicale e infrasrutture. Sul tavolo c'è il piano del governo, con 76 progetti per strade (l'investimento è di oltre 24 miliardi di dollari), porti, ferrovie, trasporti urbani. La volontà, emersa ieri al Forum istituzionale, è di crescere comunque in tutti i settori, puntando non solo sulle grandi imprese, ma anche sulle Pmi.
"Il governo italiano considera la Colombia strategica, fa parte dei paesi che credono nella strada vincente del libero scambio. Tra Asean, Alleanza del Pacifico, Ue la Colombia fa parte di un sistema di paesi che varrà più del 60% del Pil mondiale senza i Brics", ha spiegato il viceministro allo Sviluppo, CarloCalenda".
"Meccanica e attrezzature medicali rappresentano il 35% del nostro export, le aziende italiane vantano livelli tecnologici e professionalità riconosciuti in tutto il mondo. Anche nelle energie rinnovabili siamo all'avanguardia, le nostre Pmi possono rappresentare un vero e proprio modello di riferimento", ha sottolineato la presidente del Comitato tecnico per l'internazionalizzazione di Confindustria, Licia Mattioli. "Prevediamo di raddoppiare le esportazioni nei prossimi due anni", ha aggiunto Mattia Puppi, responsabile America Latina dell'Ucimu, passando dagli 11 milioni di oggi a 20 nel 2017, arrivando ai livelli di Cile e Argentina.
In allegato l'articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore