È il prossimo traguardo che riguarda il mercato del lavoro in tutti i suoi aspetti. Ed è il "terreno più sfidante" delle moderne relazioni industriali. "Sarebbe utile lavorare in sintonia e costruire un nuovo sistema di welfare più equo e solidale". L'obiettivo di Giorgio Squinzi è questo: rivedere l'attuale modello di welfare, un passo necessario se si vuole mantenere la sostenibilità del nostro sistema sociale. "Il problema del welfare è uno dei più importanti che abbiamo da risolvere. Se non troviamo il modo di renderlo sostenibile sarà una catastrofe per il nostro paese".
Confindustria si è già messa in moto: "Abbiamo elaborato un documento inviato all'attenzione del presidente del Consiglio. Credo si tratti di un dibattito fondamentale per il futuro del paese", che include, ha continuato Squinzi, una "riflessione su pensioni e sanità. Di fronte a un paese che non cresce vedo sempre più vicino lo scenario di cui mi aveva parlato un ex presidente dell'Inps, o cresciamo del 2% all'anno o rischiamo il default dell'Inps stessa".
Non bastano quindi le novità arrivate con il Jobs Act e i decreti collegati, che comunque vanno nella direzione, giusta, di relazioni industriali più moderne e al passo con la competizione. Bisogna andare avanti, rivedendo le regole della contrattazione, dopo "l'importante accordo sulla rappresentanza" e avviare una riflessione complessiva su ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro, formazione, oltre a capire, ha aggiunto il presidente di Confindustria, l'orientamento del governo sulle pensioni. "Confidiamo che si apra a breve un confronto con tutte le parti interessate".
In allegato l'articolo pubblicato sul Sole 24 Ore