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L’Italia può rappresentare lo snodo per diversificare le rotte di approvvigionamento del gas, il punto di equilibrio per evitare che il destino energetico dell’Europa resti nelle mani di un solo Paese fornitore. È arrivato il momento per l’Europa di assumere decisioni per garantire la sua stessa sopravvivenza e di puntare a rafforzare e finanziare alcune infrastrutture energetiche.
Confindustria ha presentato oggi a Roma il position paper "Promoting the role of the italian gas market in Europe" nel corso del convegno “Prospettive del mercato del gas italiano nel contesto europeo”, alla presenza del ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi e del Vice Presidente Commissione Europea Maroš Šefcovic.
Nei prossimi mesi, si legge nel documento, con l’emanazione di alcune importanti direttive, si sceglierà dove investire. Confindustria ritiene che puntare al rafforzamento dell’asse Sud-Nord possa consentire la necessaria differenziazione delle fonti, cosa che difficilmente avverrebbe puntando sul Nord Stream.
Confindustria propone al contrario di valorizzare la direttrice Sud-Nord attraverso ad esempio: il potenziamento della linea Adriatica, naturale prosecuzione nel nostro territorio del gasdotto TAP, in cui recentemente ha fatto il suo ingresso Snam, il completamento dei lavori a Passo Gries e il potenziamento della capacità di scambio tra Svizzera e Francia e tra Svizzera e Germania.
Inoltre, va considerato che anche la produzione nazionale di gas può rappresentare un’opportunità: è possibile, infatti, un incremento potenziale della nostra produzione del 142% da qui al 2024, grazie a un forte impulso derivante dal biometano (fonte rinnovabile che da sola potrebbe costituire 5,1 miliardi di metri cubi annui di produzione italiana). L’esplorazione di riserve di gas naturale e petrolio potrebbe attrarre investimenti per 15 miliardi e creare 25mila posti di lavoro con un risparmio di 5 miliardi di importazione.
Il gas naturale deve essere considerato una fonte pulita, poiché presenta vantaggi significativi sotto il profilo delle emissioni in rapporto con gli altri combustibili fossili. La promozione del gas naturale potrebbe quindi agevolare il raggiungimento degli obiettivi di lotta ai cambiamenti climatici, attualmente in discussione nella XXI Conferenza delle Parti (COP 21) di Parigi.
In allegato il position paper (in inglese) presentato nel corso dell'evento e le slide che hanno accompagnato l'intervento del vice direttore per le Politiche Industriali Massimo Beccarello.