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I segnali positivi sull'andamento dell'economia ci sono, ma "devono essere verificati nel lungo periodo perché l'impressione è che siano ancora molto legati alle esportazioni, in questo momento beneficiate di fattori esteri come l'indebolimento dell'euro o il Qe deciso dalla Bce". Giorgio Squinzi ha commentato così i dati Ocse sulla crescita dell'Italia e quelli Istat sull'occupazione, nel suo intervento di ieri all'assemblea degli industriali di Varese.
Il mercato interno ha sottolineato il presidente "non è ripartito", motivo in più per continuare il pressing sul governo per fare le riforme e mettere al centro il manifatturiero. "Senza impresa non c'è ripresa. Se le nostre imprese non ripartono la ripresa non la vediamo. Non saranno il pubblico o i servizi a far ripartire il paese", ha sottolineato il presidente, intervistato dall'economista Marco Fortis.
Squinzi ha riconosciuto che c'è stato un impatto del Jobs act e di alcuni provvedimenti. Ma occorre "tenere alta la pressione sul governo perché vengano realizzate le riforme, quelle politiche e istituzionali, ma anche della Pa".
In allegato l'articolo pubblicato sul Sole 24 Ore