La green economy può rappresentare un fattore di sviluppo per l'Italia purchè si superino le incertezze e l'instabilità dell'attuale quadro regolatorio che oggi "disincentiva gli investimenti". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi in occasione della conferenza nazionale su biodiversità e green economy organizzata dal ministero dell' Ambiente all' Università La Sapienza.
"L'attuale quadro regolamentare - ha sottolineato Squinzi - è instabile e contradditorio, disincentiva gli investimenti e penalizza le imprese italiane rispetto a quelle extra Ue e soprattutto europee. In questo modo, tutti perdono, sia l'ambiente sia le imprese. Noi siamo pronti a fare la nostra parte - ha aggiunto Squinzi - ma abbiamo bisogno dalle istituzioni di regole semplici e affidabili".
"Abbiamo incontrato il commissario alla spending review Cottarelli e siamo pronti a collaborare con lui, ma in Italia oltre alla spending review serve una regulation review, soprattutto nel comparto ambientale. Occorre abbandonare la via tutta italiana alla complicazione".
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qui per leggere l'articolo di Nicoletta Picchio pubblicato sul Sole 24 Ore.